Arriva Evoluta, la piastrella 3.0 di Ceramiche Piemme

Evoluta è la prima linea di piastrelle in grès nata da un processo industriale completamente trasformato. Si tratta della prima di una lunga serie che verrà sviluppata in collaborazione con i maggiori player tecnologici di settore e che ha preso il nome di Synchro Digit Piemme. Il nuovo processo produttivo utilizza in parallelo due lavorazioni che prima erano ben separate: la superficie strutturata delle piastrelle (venature in rilievo, increspature e tutti i possibili effetti tridimensionali e tattili) non nasce più in fase di pressatura, con i relativi vincoli di ripetizione ma viene stampata digitalmente, in perfetto sincrono con la decorazione digitale (effetto marmo, pietra, legno). La tecnologia Synchro Digit Piemme si avvale di speciali software che gestiscono una prima stesura di smalti a rilievo per ottenere variabili illimitate della superficie tridimensionale; operazione che viene poi perfettamente sincronizzata con una seconda stesura digitale di smalti dedicati agli effetti grafici desiderati; da qui il nome Synchro Digit Piemme. Evoluta rappresenta dunque il nuovo volto della piastrella 3.0, capace di portare la riproduzione di qualsiasi materiale naturale a livelli iperrealistici, mai visti finora: ogni piccola venatura, o screziatura di colore, propone ora al tatto una corrispondenza perfetta, proprio come in natura. L’effetto naturale delle superfici ceramiche Evoluta, ottenuto dai ricercatori dell’azienda di Fiorano Modenese, è dunque innovativo e unico nel panorama ceramico mondiale.

«É una vera rivoluzione per il nostro settore” spiega Davide Colli, coo di Ceramiche Piemme, «É emozionante poter dire di essere i primi in assoluto ad aver sviluppato e utilizzato questa tecnologia su pavimenti e rivestimenti ceramici. Dopo aver sperimentato e avviato industrialmente il processo Synchro Digit Piemme, abbiamo battezzato la nostra prima creatura Evoluta, perché esprime la massima evoluzione attualmente disponibile sul mercato; un risultato che abbiamo raggiunto grazie a due anni di impegno e ricerca in collaborazione con i nostri partner tecnici».







 














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