Cae Conferenze: il punto sul Pnrr con le autorità e i protagonisti del digitale

L'evento si è aperto con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Andrea Pontremoli (Dallara), Sergio Terzi (PoliMi), Anna Acani (sottosegretaria allo Sviiluppo Economico). Presenti anche l'assessore alle Attività Produttive della Regione Veneto Roberto Marcato, il sindaco di Vicenza Francesco Rucco,

Il 17 novembre è iniziata la Cae Conference, inaugurata da un tavola rotonda , moderata dal giornalista Luca De Biase durante la quale sono intervenuti tra gli altri Andrea Pontremoli, amministratore delegato e socio di Dallara Automobili e Sergio Terzi, docente Politecnico di Milano e co-direttore Osservatorio Industria 4.0. È stata l’occasione per fare il punto sulla sfida digitale del Pnrr, sui 48 miliardi di euro – pilastro delle politiche di ripresa e resilienza del Paese – e per capire a che punto sono i progetti, quali sono gli ostacoli strutturali e come le imprese italiane stanno affrontando questa opportunità.

In apertura è intervenuto l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Veneto Roberto Marcato: «Il Pnrr è un’occasione unica e rara da sfruttare, ma abbiamo bisogno di conoscere a livello locale le modalità d’uso, perché senza infrastrutturazione digitale non può esistere quella imprenditoriale, per questo motivo a fine agosto dalla convocazione di tutte le categorie economiche venete è nato un documento ufficiale che è stato inviato al Governo. Solamente in questo modo è possibile diventare moltiplicatori di questa nuova spesa pubblica per i prossimi cinque anni».







Francesco Rucco, sindaco di Vicenza ha sottolineato che «la priorità di instaurare una relazione operativa più efficace con il territorio, con le istituzioni e le imprese locali per programmare in maniera efficace i fondi in arrivo derivanti dal Piano Nazionale. Attualmente i territori sono indietro e poco connessi al Pnrr, la speranza è che si possa trovare proprio arrivando a un metodo di lavoro condiviso».

Gianni Pietro Girotto, senatore e presidente X Commissione Permanente Commercio, Industria, Turismo nel suo intervento ha evidenziato che i grandi ambiti che saranno inevitabilmente segnati da cambiamenti epocali: «come l’area della mobilità e della logistica che dovrà subire trasformazioni enormi, non solo trasformandosi da fossile a elettrico, ma cambiando il modo di operare. Anche il settore energetico sarà interessato: la già avvenuta introduzione dei prezzi dinamici e le comunità delle energie rinnovabili porteranno a un bisogno enorme di digitalizzazione e di ottimizzazione dei flussi elettrici. E ancora, il settore agricolo o quello residenziale e della domotica avranno bisogno di ricerca e di sviluppo e di digitalizzazione. Tutto questo si dovrebbe appoggiare su una scuola che deve stare al passo con i tempi per rispondere alle difficoltà per le imprese di trovare figure tecniche: è l’unica maniera per il nostro Paese di rimanere concorrenziale sui mercati internazionali».

Anna Ascani, sottosegretaria allo Sviluppo Economico ha sottolineato che ½La transizione digitale è la sfida principale che stiamo cercando di vincere attraverso uno sforzo di tutto il sistema Paese, coordinato dal Governo attraverso il Pnrr. Il 27% del piano complessivo è dedicato alla transizione digitale. Sicuramente ci sono passi avanti evidenti ma persistono delle situazioni di criticità che dobbiamo risolvere attraverso il Pnrr. Una criticità, che storicamente abbiamo scontato e che invece ora sembra essere in via di risoluzione, riguarda l’integrazione delle tecnologie nelle imprese: sapere che c’è un indice internazionale, The Digital Economy and Society Index (Desi), che riconosce lo sforzo delle Pmi ci fa ben sperare. Uno degli elementi più importanti riguarda le competenze all’interno delle imprese, che quest’ultime richiedono per affrontare la transizione digitale. Per far sì che si compia, abbiamo bisogno di più laureate e laureati in discipline Stem, di dottorati industriali e di una cooperazione tra il mondo della ricerca e quello dell’impresa, che diventi più strutturale. Abbiamo bisogno di competence center, di innovation hub che costituiscano veri ecosistemi di innovazione in grado di essere di supporto reale alle realtà che sul territorio hanno bisogno di essere accompagnate verso questa transizione».

A conclusione è intervenuto Stefano Odorizzi, presidente EnginSoft e direttore tecnico scientifico di International Cae Conference and Exhibition: «La Cae Conference è una conferenza in senso allargato, esiste da trentasette anni, rispetto ai tempi in cui siamo partiti oggi il contesto è fortemente allargato. È necessario orchestrare la trasformazione digitale in corso e la simulazione ingegneristica digitale è uno strumento per farlo. Bisogna tenere ben presente che la trasformazione è un fatto inevitabile per le aziende, mancare queste possibilità vuol dire essere “fuori dai giochi”, bisogna fare in modo che avvenga in maniera armonica e coordinata».














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