BoxXLand : dal bosco verticale all’ orto verticale

Di Gabriella Funaro ♦ Da Enea  un nuovo modello di agricoltura urbana” per le città del futuro, con le caratteristiche per diventare un elemento di punta per le smart cities e per le imprese innovative che nelle stesse operano. Un mercato che entro quattro anni potrà valere globalmente quasi sei miliardi di dollari

L’autrice è ricercatrice ENEA – Responsabile Progetti di Vertical farming –

La necessità di ripensare le scelte strategiche in tema di produzione alimentare che soddisfino i fabbisogni della popolazione mondiale in continua ed incessante crescita gestendo, al contempo, in modo sostenibile, risorse sempre più limitate (acqua, suolo, fertilizzanti, energia), è una delle sfide più importanti che i Paesi industrializzati sono chiamati ad affrontare da oggi all’immediato futuro. L’espansione delle aree urbane, per far posto a nuovi edifici, erode preziosa terra agricola, mentre aumenta la richiesta di alimenti freschi, la cui produzione è spinta verso aree rurali sempre più distanti.







Le Vertical Farms

Reinserire all’interno delle città quella parte produttiva che una volta era parte della città stessa e che ha subìto un processo di esilio progressivo è dunque un obiettivo importante che si può conseguire attraverso la creazione di nuovi modelli di agricoltura quali le Vertical Farms, strutture urbane che porteranno dentro le città la produzione degli alimenti che il suolo agricolo della campagna, sempre meno abitata e sempre più consumata, non potrà più garantire nel prossimo futuro. Le  Vertical Farms metropolitane azzerano la distanza tra il luogo di produzione e quello di consumo, riducendo drasticamente l’inquinamento e i costi di distribuzione.Lontane dall’immaginario dei campi della campagna, le fattorie si trasformano in grattacieli, progettati per coltivare su piani sovrapposti, in totale assenza di suolo, pensati per produrre frutta e verdura con pochissima acqua e senza utilizzo di prodotti chimici: una nuova cultura alimentare. Ogni ettaro di coltivazione urbana produrrà l’equivalente di 4-5 ettari coltivati tradizionalmente e l’assenza totale di pesticidi, erbicidi e altri fertilizzanti, garantirà la qualità del raccolto.

Agricoltura urbana sostenibile

Le Vertical Farms diventano così dei centri di autoproduzione di cibo, in quanto sono edifici che mirano a ricreare le situazioni ambientali adatte alla crescita di varie tipologie di piante e ortaggi. Possono essere grattacieli adibiti esclusivamente alla produzione di cibo, o possono essere situazioni ibride dove l’edificio è utilizzato sia per viverci, sia per produrre e consumare. Si tratta di una vera e propria rivoluzione tecnologica, battezzata come “agricoltura urbana sostenibile “. Attorno all’interpretazione moderna e high-tech della riconnessione tra urbano e rurale sta nascendo un consenso che si traduce sempre più in disponibilità, da parte dei consumatori, all’acquisto di prodotti dell’agricoltura urbana. Sta nascendo una nuova nicchia di consumo che fa leva su credenziali ambientali e salutistiche del cibo che per la prima volta non sono collegate alla terra ma a soluzioni tecnologiche inserite in spazi chiusi – anche da recuperare (edifici e container dismessi) -: un ottimo esempio di economia circolare grazie alla capacità di convogliare risorse naturali, input tecnologici, consumo e riuso.

L’agricoltura 4.0 e BoxXLand

Produrre alimenti ottimizzando l’uso del suolo, dell’acqua, dell’energia è dunque alla base della sfida alimentare non solo globale ma anche dell’Italia che ha perso oltre 6 milioni di ettari di coltivazioni negli ultimi 60 anni. La risposta alla ricerca di nuovi modelli di sviluppo sostenibile per l’agricoltura del futuro è l’agricoltura 4.0: zero suolo, zero Km, zero acqua, zero pesticidi. L’Enea ha risposto concretamente alle esigenze di un nuovo modello di agricoltura sostenibile progettando e realizzando il primo prototipo italiano di Vertical Farm per Expo 2015; BoxXLand è l’evoluzione “mobile” della Vertical Farm, allestita in un container. Si tratta di un impianto modulare ad alta tecnologia per la coltivazione indoor di prodotti orticoli in tutti gli ambienti e in ogni clima, concepito per la produzione verticale, fuori suolo, a ciclo chiuso, senza l’uso di insetticidi, in ambiente illuminato a LED, controllato con un software che ne gestisce l’irrigazione e il condizionamento dell’aria, massimizzando la produttività e riducendo al minimo gli sprechi.

BoxXLand può produrre 2000 piante ogni 3 settimane ovvero oltre 30.000 piante all’anno. La scelta di un container come involucro dell’impianto permette al sistema di essere, non solo facilmente trasportabile, ma anche impilabile su altre unità. In questo modo può adattarsi a diverse esigenze, da quelle più contenute di piccoli produttori locali, ristoranti, navi da crociera, a quelle più grandi di supermercati, comunità, ospedali, mense o villaggi remoti, con la possibilità di coltivare e distribuire in loco annullando la catena di approvvigionamenti lunghi e costosi. BoxXland può essere impiegato nelle coltivazioni di insalate, erbe aromatiche, fragole e piccoli frutti in genere, nonchè pomodori nani, cetrioli, ravanelli, melanzane ecc. oltre ai microgreens e alle baby leaves, prodotti, questi ultimi, con un forte potenziale di crescita sul mercato italiano. L’ottimizzazione dell’uso del terreno, dell’acqua e dell’energia fanno di BoxXland un sistema a impatto zero oltre a garantire minori sprechi e maggiore produttività, salubrità, qualità e sostenibilità. BoxXLand rappresenta il primo prodotto “made in Italy” che punta al mercato delle Vertical Farms, mercato che, secondo gli analisti di settore, è in piena espansione. Markets and Markets stima che il settore raggiungerà i 5,8 miliardi di dollari di valore entro il 2022.

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                                           BoxXland: caratteristiche tecniche

La struttura portante interna è costituita da profilati in acciaio zincato mentre il tamponamento interno è realizzato con pannelli sandwich termoisolanti. All’interno del container sono posizionati n. 2 rack di coltivazione, ovvero 2 linee per la produzione fuori suolo su 4 piani sovrapposti (16 bancali) per un totale di 62,40 m² di area coltivabile. Alla base di ogni rack è installato un serbatoio che serve come buffer idrico per i cicli di irrigazione di ogni colonna di coltivazione e da intermediario all’impianto di fertirrigazione. La coltivazione della Vertical Farm è completamente gestita, a livello di luce, da un impianto di illuminazione artificiale integrale con lampade a LED che vengono fissate sotto ogni bancale. L’impianto di climatizzazione è composto da pompe di circolazione, valvole miscelatrici ed aerotermi dimensionati per ottimizzare temperatura, umidità e concentrazione di CO2 all’interno della Vertical farm per tutto il ciclo di coltivazione, per 365 giorni l’anno, in un ambiente isolato, coibentato, attraverso forzatura e raffrescamento dell’aria. L’ impianto di fertirrigazione, completamente computerizzato, provvede a controllare e integrare le soluzioni da mandare in circolo ad ogni ciclo nutritivo. Il costo del container da 40” è di 95.000 € +IVA.

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