Bosch chiude il 2020 con 71,5 miliardi di fatturato

Ora l'azienda spinge su AIoT, idrogeno verde ed elettrificazione

Bosch punta su AIoT, elettrificazione e idrogeno verde

Risultati sopra le aspettative per Bosch, che nel 2020 ha registrato un fatturato di 71,5 miliardi di euro. Positivo anche l’inizio del 2021 con una crescita del 17% nel primo trimestre rispetto al precedente esercizio.

«Con un buon primo trimestre, Bosch ha iniziato con successo il 2021», ha dichiarato Stefan Asenkerschbaumer, cfo e vicepresidente del Board di Bosch. Si è detto fiducioso per il 2021, ma prevede che sarà un altro anno complesso. In base alle attuali previsioni, si attende un incremento del fatturato di circa il 6% rispetto all’anno precedente, mentre il margine operativo dovrebbe registrare un lieve miglioramento assestandosi al 3% circa. Tuttavia, ci sono alcuni elementi di incertezza come quello legato alla crisi di disponibilità dei semiconduttori, difficile da valutare. «L’anno 2021 rappresenterà una tappa importante del nostro percorso per tornare a un margine target di circa il 7% nei prossimi due o tre anni» ha affermato Asenkerschbaumer. Nonostante la pandemia, l’incoraggiante anno di esercizio 2020, con un risultato operativo (Ebit operativo – rettificato per gli effetti delle allocazioni dei prezzi di acquisto per Automotive Steering e Bsh Hausgeräte) di 2 miliardi di euro ha fornito a Bosch una solida base su cui continuare ad investire in aree di importanza futura. Con un fatturato di 71,5 miliardi di euro, l’investimento in ricerca e sviluppo è rimasto sostanzialmente invariato, attestandosi a 5,9 miliardi di euro. Il margine Ebit delle operazioni ha raggiunto il 2,8%. Adeguato per le spese di ristrutturazione, che hanno ulteriormente gravato sul risultato nel 2020, la cifra era del 4,7%.







Megatrend connettività: i clienti diventano parte integrante dello sviluppo

Bosch punta a sfruttare il vantaggio competitivo derivante dalla sua vasta esperienza nel combinare la connettività (Internet delle cose, IoT) e l‘intelligenza artificiale per generare nuovi business e diventare un’azienda leader dell’AIoT. Bosch prevede che i prodotti con funzionalità IA genereranno un fatturato di miliardi di euro nei prossimi anni. Si prevede il raddoppio delle vendite dei dispositivi dotati di connettività per la casa: dai quattro milioni di unità dello scorso anno a circa otto milioni nel 2021. Inoltre, Bosch intende utilizzare l’IA per valutare i dati relativi al modo in cui i clienti utilizzano i prodotti al fine di fornire aggiornamenti software per creare nuove funzioni e servizi per i clienti. Per esempio, nel settore della videosorveglianza, l’analisi video basata sulle reti neurali apre la strada a nuove possibilità. A questo scopo Bosch sta integrando rilevatori sia nelle nuove telecamere sia in un box IA da collegare ai dispositivi installati. La prima applicazione è un rilevatore di traffico che inizialmente sarà in grado di rilevare e individuare i veicoli con precisione nelle situazioni di traffico intenso, anche in condizioni di scarsa illuminazione. Secondo l’azienda, maggiore è la quantità di dati che confluisce nell’applicazione del cliente, più aumentano le capacità dell’IA, tra cui rilevare gli incidenti con precisione.

Megatrend elettrificazione: nuove opportunità in diverse aree di business

L’impegno globale per combattere i cambiamenti climatici sta spingendo verso l’elettrificazione e l’idrogeno verde. «L’elettrificazione richiede soluzioni non soltanto per la mobilità, ma anche per il riscaldamento negli edifici» ha commentato Volkmar Denner, ceo di Bosch. Nell’elettromobilità, gli elementi chiave del cambiamento sono la riduzione dei costi delle batterie e le norme sulle emissioni per raggiungere gli obiettivi climatici. Nella tecnologia per l’edilizia, in particolare per quanto riguarda il riscaldamento e la climatizzazione, l’impiego di pompe di calore ed energie rinnovabili sta acquisendo un ruolo sempre più importante.

Per esempio, negli impianti di riscaldamento, Bosch sta registrando una crescita molto più rapida rispetto al mercato, con soluzioni basate sull’elettricità. Il fatturato delle pompe di calore è cresciuto di oltre il 20% nel 2020; Denner prevede che triplicherà entro il 2025. Inoltre, l’azienda stima che la ristrutturazione degli edifici residenziali prevista dal Green Deal europeo darà un ulteriore forte impulso. In questa prospettiva, Bosch intende sfruttare la propria “capacità di investimento e di produzione su larga e scala e il suo know-how nella commercializzazione”. Solo per quanto riguarda le pompe di calore aria-acqua dell’azienda, particolarmente efficienti e silenziose, nel 2020 le vendite sono quasi raddoppiate in Germania.

Megatrend idrogeno: il mercato delle fuel cell vale miliardi

Bosch si sta anche concentrando sul mercato in crescita dell’idrogeno: l’azienda ritiene in particolare che il settore legato all’idrogeno verde nell’UE avrà un valore di quasi 40 miliardi di euro entro il 2030, con tassi di crescita annuali del 65%. Le celle a combustibile convertono l’idrogeno in elettricità e Bosch sta sviluppando soluzioni di celle a combustibile sia stazionarie sia mobili. Dal 2021 al 2024 Bosch prevede di investire oltre un miliardo di euro in questa tecnologia. «Bosch è già H2-ready», ha dichiarato Denner. Il piano prevede di mettere in funzione quest’anno 100 impianti di celle a combustibile stazionarie. Forniranno elettricità ad utenze quali data center, produttori industriali e aree residenziali. Una cella a combustibile ad ossidi solidi stazionaria, situata al centro di Bamberg, in Germania, è stata messa in funzione alla fine di marzo 2021 insieme a Stadtwerke Bamberg, l’ente dei servizi pubblici della città.

Bosch stima che il mercato dei componenti per le celle a combustibile mobili avrà un valore di circa 18 miliardi di euro entro la fine del decennio. Di recente Bosch ha costituito una joint venture con il gruppo cinese Qingling Motors per produrre sistemi di propulsione a celle a combustibile. Entro la fine di quest’anno scenderà in strada una prima flotta di 70 autocarri.

Denner: i piani dell’Ue possono mettere a repentaglio la carbon-neutrality

Denner non ritiene che i piani iniziali dell’UE per la regolamentazione delle emissioni Euro 7 siano corretti; tuttavia, ha espresso soddisfazione per i segnali di movimento e maggiore obiettività riscontrati nel dibattito. Ha spiegato perché: «L’azione per il clima non consiste nel porre fine al motore a combustione interna. Consiste nel dire addio ai combustibili fossili. E mentre l’elettromobilità e l’energia di ricarica verde rendono il trasporto su strada a zero emissioni, lo stesso vale per i carburanti rinnovabili». Il ceo di Bosch ha ricordato che la mobilità a zero emissioni è un obiettivo ambizioso quasi quanto lo era andare sulla Luna negli anni Sessanta. Tuttavia, a differenza dell’allora Presidente USA Kennedy, che si limitò a porre il grande obiettivo di “mandare il primo uomo sulla Luna” lasciando che fossero gli ingegneri a decidere come fare, la Commissione europea sta agendo nel modo opposto. «Questo è un modo per bloccare le alternative per l’azione per il clima» – ha dichiarato Denner – «Se la società vuole davvero agire a favore dell’ambiente, è essenziale che gli approcci tecnologici non vengano messi l’uno contro l’altro. Dobbiamo invece combinarli».

Riduzione di CO2 in Bosch: lungo l’intera catena del valore

Bosch sta portando avanti i propri obiettivi sull’azione per il clima come pianificato. Ora che è stato certificato lo stato “climate-neutral” del Gruppo Bosch nelle oltre 400 sedi di tutto il mondo, Bosch sta dando forma ai propri piani per il cosiddetto “Scope 3”. L’azienda punta a ridurre le emissioni di carbonio del 15%, rispetto al livello del 2018, lungo la sua intera catena del valore, dai fornitori ai clienti, entro il 2030, per una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di 67 milioni di tonnellate. «Sicuramente i nostri sforzi faranno virare la nostra gamma di prodotti verso l’efficienza energetica o addirittura il cambiamento tecnologico. In futuro, l’impronta di carbonio di un fornitore di merci o di servizi logistici sarà uno dei criteri per l’assegnazione dei nuovi contratti di fornitura» – ha spiegato Denner – «Questo darà i suoi frutti in termini di mitigazione del riscaldamento globale».

Prospettive 2021: nonostante la fiducia, l’anno rimane impegnativo

Bosch prevede che l’economia mondiale crescerà di poco meno del 4% quest’anno, dopo una contrazione di circa il 3,8% dello scorso anno. «Anche se abbiamo iniziato con fiducia il 2021, la pandemia continua a presentare rischi significativi» ha spiegato Asenkerschbaumer. Il cfo ha aggiunto che Bosch è consapevole dei rischi che interessano il settore automotive, in particolare per quanto riguarda i semiconduttori che sono molto richiesti. L’azienda sta facendo tutto quanto in suo potere per supportare i propri clienti in questa situazione difficile.Tuttavia, non è previsto un miglioramento a breve termine e la situazione potrebbe anche influire sugli sviluppi dell’attività nell’anno in corso. A lungo termine, Asenkerschbaumer ritiene che sia necessario rendere tutte le catene di approvvigionamento dell’industria automobilistica meno soggette a interruzioni.

Inoltre, l’allineamento del business della mobilità con aree di importanza futura quali l’elettromobilità, la guida autonoma e le architetture future dell’elettronica richiedono enormi investimenti anticipati. «In questo contesto di profonda trasformazione, il 2021 è un anno molto importante e sfidante per noi».














Articolo precedenteIn occasione della Giornata della Terra nasce Foresta Bayer Italia
Articolo successivoTutto quello che c’è da sapere su Mecspe, che si terrà a Bolognafiere dal 23 al 25 novembre






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui