Bosch & Bosch Rexroth: obiettivo manifatturare la sostenibilità. E il software è fondamentale

di Piero Macrì ♦︎ Nel 2022 il fatturato del Gruppo è passato da 7,8 a 8,2 miliardi. Per raggiungere una maggiore redditività punta su efficienza energetica, ottimizzazione stock, sviluppo software. Bosch Rexroth tra meccatronica e oleodinamica: nuove acquisizioni e progetti per produzione di veicoli off-road. Progetti green e piattaforma ctrlX: gestione e orchestrazione digitale di fabbrica. Mobility: collaborazioni con Ducati e Maserati. Parlano Camillo Mazza e Ugo Caratti

Crescita a doppia cifra per il Gruppo Bosch. Nel 2022 il fatturato è passato da 7,8 a 8,2 miliardi con un aumento del 12%. Bene il settore della mobility che ha chiuso a 52,6 miliardi (+ 16%). A seguire l’industrial technology di Bosch Rexroth con ricavi di 6,9 miliardi (+ 13,9%), l’energy & building con 7 miliardi, (+ 17,4%) e il consumer goods con 21,3 miliardi (+1,5%). L’obiettivo della multinazionale tedesca, da qui al 2030, è realizzare una crescita media annua compresa tra i 6% e l’8% sostenuta da margini operativi del 7%. «Pensiamo di raggiungere una maggiore redditività puntando soprattutto sull’efficienza energetica, sull’ottimizzazione degli stock a magazzino e sullo sviluppo software», afferma Georg Wahl, Cfo Bosch Group Italy. Positiva la dinamica del mercato italiano dove il gruppo archivia l’anno con un volume d’affari di 2,6 miliardi (+ 8%) di cui circa il 35% generato dalla componente industrial di Bosch Rexroth. Elettrificazione, software, automazione e digitalizzazione.

Il futuro di Bosch si gioca sulla nuova sostenibilità manifatturiera che deriva dalla transizione energetica e dall’economia circolare. Il potenziale di crescita è enorme e necessita di forti investimenti. Da una parte l’elettrico, non più limitato al solo automotive ma a tutti i settori della mobilità industriale e consumer (moto e biciclette), dall’altra il futuribile mercato dell’idrogeno, l’automazione di nuova generazione ctrlX e il software as a service. Una crescita che sarà accompagnata dall’impegno alla riduzione delle emissioni e della neutralità climatica di tutti i 400 impianti produttivi entro il 2030. Bosch affronta la fase di transizione alla green economy. Nuovi modi di produzione si affiancano a quelli tradizionali. Nell’automotive il passaggio dall’endotermico all’elettrico. Idem nel machinery, dove accanto all’oleodinamica, si registra l’affermazione della meccatronica e di nuovi azionamenti elettrici. «Sono mondi che continueranno a convivere e che vogliamo sostenere con un’innovazione di prodotto estesa, afferma Renato Lastaria, General Manager del Gruppo Bosch in Italia. Diversificazione, quindi, per allargare l’offerta a una mobilità elettrica sostenibile all’off-highway, alle macchine movimento terra a quelle per la cantieristica e la pulizia stradale.







«Con gli oltre 7 miliardi investiti in ricerca e sviluppo nell’ultimo anno, prepariamo il successo di domani, dice Lastaria. Il nuovo business non sarà solo hardware. Il software porterà allo sviluppo di nuovi modelli di business. Entro il 2025 contiamo di avere in azienda oltre 50.000 softwaristi su un totale di 400.000 dipendenti». Ecco quanto emerso nel corso della presentazione dei dati di bilancio e dal confronto con Camillo Mazza, General Manager Robert Bosch GmbH Branch Italy e Ugo Caratti, VP Finance & Administration South Europe Bosch Rexroth. In ambito automotive il gruppo sostiene le soluzioni a supporto dei cicli di lavorazione delle gigafactory, supportando tutti quei car maker che vogliono avere una produzione autonoma senza dipendere da fornitori asiatici. Non meno importante, in prospettiva, la creazione di impianti per il riciclo delle batterie, con recupero delle materie prime, litio e nikel, che potranno essere riutilizzate per nuove produzioni. Insomma, il focus di Bosch non è solo sulla fornitura di tecnologia per la produzione primaria ma sulle soluzioni che permetteranno di dare vita a produzione secondarie in accordo ai principi di economia circolare ovvero tecnologie per manifatturare la sostenibilità, riducendo sprechi e materiali. «E’ bene essere preparati poiché le politiche industriali europee spingono in quella direzione, osserva Caratti. Il fine vita delle batterie in circolazione avverrà nei prossimi anni e si dovranno attrezzare impianti per la loro dismissione e riuso».

 

Bosch Rexroth tra meccatronica e oleodinamica. Nuove acquisizioni e progetti per produzione di veicoli off-road

DA SX A DX, Ugo Caratti, Camillo Mazza, Lasteria e Georg Wahl

Dai 6,9 miliardi del 2022 il business di Bosch Rexroth nel 2023 passerà a quasi 8 miliardi. Obiettivo di lungo termine, 10 miliardi entro il 2028. Crescita che viene sostenuta dalle acquisizioni. Tra le più recenti e importanti: quella dell’israeliana Elmo, specializzata in servoazionamenti elettrici di fascia alta e in sistemi di controllo del movimento per l’automazione industriale in ambienti ostici; quella della danese Kassow Robots, un’operazione volta a migliorare i progressi già avviati e compiuti da Bosch Rexroth in tema di tecnologia robotica; infine, quella della statunitense HydraForce, produttrice e fornitrice di soluzioni per macchine mobili alimentate idraulicamente, tra cui valvole di controllo, collettori e controllori elettronici. Sia sui sistemi meccatronici che oleodinamici il focus è sull’efficienza energetica.

«Progetti di revamping di presse per forgiatura, per esempio, consentono un forte ritorno dell’investimento nel corso del ciclo di vita della macchina, mediamente della durata di vent’anni, dice Caratti. E nell’off -highway sostituiamo il movimento oleodinamico con quello elettrico. Una semplificazione anche progettuale e costruttiva poiché l’elettrico elimina la complessità delle tubazioni per il trasferimento dell’olio ai pistoni». In corso un progetto per l’elettrificazione di mezzi mobili per un’azienda che produce migliaia di veicoli all’anno; macchine che vengono usate in agricoltura e nel settore delle costruzioni saranno full electric. «E’ il primo grande progetto per una produzione a volume dell’off-highway che dimostra quanto sia dinamico il mercato», afferma Caratti. Per il 2030 si stima che il 30% di macchine operatrici mobili sarà rappresentato da macchine full electric o ibride, un business parallelo e rilevante che affiancherà le soluzioni basate su motori a combustione. Ecco, quindi, che per far fronte a questa evoluzione sono stati sviluppati motori e inverter per trasformare veicoli off-road, come escavatori, trattori e betoniere, in macchine ad azionamento elettrico.

 

Auto e mobilità. Il software diventa uno dei fattori di crescita più importanti

Bosch sta sperimentando nell’ambito dell’idrogeno, con le prime applicazioni commerciali e ibride, con energia a idrogeno che viene rilasciata sia su veicoli elettrici sia su motori diesel e a benzina

Software per soluzioni di guida assistita, un mercato che cresce del 20% all’anno, batterie a basso voltaggio per le macchine ibride e sistemi per il monitoraggio ed efficienza delle fuel cell a bordo e-vehicle. Soluzioni software migrano anche sulle due ruote. Su moto Ducati, per esempio, è stato reso disponibile il software per il controllo della stabilità e movimento. «Nel settore mobility l’obiettivo di gruppo è passare dagli attuali 52 miliardi agli 80 entro il 2029», dice Mazza, che sottolinea che se tutti i veicoli fossero dotati di sistemi di assistenza guida, il 50% degli incidenti dovuti a tamponamenti potrebbero essere evitati. Il gruppo prende atto che il numero globale di auto vendute non è più quello del passato. Occorre puntare su strategie software. Creare soluzioni a bordo macchina per la completa gestione della mobilità dei veicoli, per ottimizzare la sicurezza ma anche il comfort. E per fare questo occorre aumentare skill e competenze su nuove tecnologie poiché l’auto del futuro è l’auto intelligente. Ecco, quindi, un sistema operativo in grado di gestire centralmente sensori e attuatori.

«La tendenza è spostare l’intelligenza dal componente alla piattaforma software con soluzioni per la connessione dei veicoli al cloud, dove poter attingere a servizi di vario tipo. In buona sostanza, dice Mazza, siamo pronti a supportare i clienti nella digitalizzazione dell’auto per offrire servizi connessi. La componente software sarà sempre più importante. Avremo sistemi di bordo che verranno di volta in volta aggiornati nello stesso modo in cui avviene con uno smartphone e un pc. Arriva una nuova release o versione di sistema operativo? La si potrà installare e ottenere un più ricco set di funzioni e un’interfaccia più friendly ed ergonomica della precedente». Gli investimenti di Bosch sono anche nelle colonnine di ricarica. Su tecnologia Bosch è stata per esempio sviluppata la rete europea per la Maserati Gt folgore. Non meno importante le sperimentazioni e progetti nell’ambito dell’idrogeno, con le prime applicazioni commerciali e ibride, con energia a idrogeno che viene rilasciata sia su veicoli elettrici sia su motori diesel e a benzina. Un esempio è il prototipo di una macchina da corsa con motore 6 cilindri, di derivazione benzina, alimentato a idrogeno.

 

Progetti green e piattaforma ctrlX per la gestione e orchestrazione digitale di fabbrica

La piattaforma di automazione di Bosch Rexroth CtrlX

«Sono numerosi i casi di successo registrati da aziende con cui collaboriamo a seguito dell’introduzione di nostre soluzioni green, dice Caratti. Una di queste ha per protagonista Sampierana che con l’adozione dell’eOC pump control ha raggiunto nuovi livelli di performance per i mini-escavatori della linea Eurocomach». Nello specifico, la combinazione di controllo tra pompa elettroidraulica e software riduce il consumo di carburante, ma anche i costi complessivi, di ingegneria e assistenza. Un altro caso è quello che riguarda Cifa, azienda che produce pompe per calcestruzzo, betoniere e betonpompe montate su camion.

«Le normative sulle emissioni e sulla rumorosità stanno diventando più severe anche nelle applicazioni off-road, per esempio nei porti, nelle miniere, nei cantieri e in agricoltura. Di conseguenza l’elettrificazione di trattori, betoniere ed escavatori è attualissima», dice Caratti. Altro progetto, quello di Morgan Tecnica. Focalizzata sulla produzione di macchine in ambito meccanotessile è pronta a introdurre una soluzione per il taglio di tessuti con riduzione del 50% dei consumi energetici. Risultati che si ottengono grazie ai nuovi azionamenti e alla funzionalità Smart Energy Mode. Non va poi dimentica la progressione nello sviluppo di progetti di automazione con la piattaforma ctrlX. «Vi sono collaborazioni in corso con importanti oem ed end user, dice Caratti. Presto renderemo disponibili nuove funzioni che porteranno più flessibilità di connessione in ambiente multivendor. La piattaforma si configura già da ora come una rivoluzione per l’architettura dell’automazione delle macchine industriali e per l’orchestrazione digitale di intere linee di produzione».














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