La strategia di Bosch Rexroth per l’idrogeno: ricerca e partnership con H2IT

Il mercato dell'hydrogen economy nel Bel Paese varrà fra i tre e i 5 miliardi nel 2030 e offrirà opportunità di investimento per le infrastrutture che si occuperanno della produzione, del trasporto, dello stoccaggio e della distribuzione

L’Italia è fra i principali paesi europei nel settore manifatturiero: è la prima nazione per numero di pmi operanti in questo ambito e si posiziona seconda per il valore aggiunto generato dalle sue imprese. Per abbattere le emissioni inquinanti degli impianti di produzione, si sta investendo molto sull’idrogeno eco-sostenibile, che verrà prodotto tramite energia solare ed eolico, ma anche dal reforming del metano, e poi trasportato.

Secondo Bosch Rexroth l’Italia è ben posizionata per accaparrarsi una buona fetta del mercato diventando un catalizzatore di tutta l’industria grazie alla sua posizione geografica che la rende il crocevia naturale tra Africa e Medio Oriente, grandi potenziali esportatori, e i paesi del nord, grandi potenziali consumatori. Il Paese è quindi nella situazione ideale per avere un ruolo chiave nella gestione del trasporto dell’idrogeno tramite gasdotti o in forma liquida sfruttando il trasporto marittimo e ferroviario. Ma è anche sulla produzione che l’Italia può concentrare le sue risorse, indirizzando le sue aziende ad alto contenuto tecnologico verso lo sviluppo di sistemi di elettrolisi, di generazione di energia rinnovabile, di stoccaggio e di sistemi di distribuzione innovativi ed efficienti: in tutte queste aree sono infatti ancora lontani i livelli di efficienza e di costo richiesti per una vasta adozione dell’idrogeno.







Bosch Rexroth sostiene che per vincere questa grande scommessa l’Italia debba adottare un approccio strutturato e sistemico che metta a sistema tutti gli attori industriali coinvolti e ne coordini le iniziative. Di fondamentale importanza è indirizzare gli investimenti nei nodi chiave della filiera e favorire la nascita di un sistema economico competitivo che poi possa esportare queste tecnologie anche all’estero.

Al di là delle soluzioni che Rexroth sta già sviluppando, è consapevole che il futuro dell’idrogeno risieda nella ricerca: le scoperte realizzate grazie alla cooperazione delle imprese del settore industriale, delle università e degli istituti di ricerca, stanno dando una fortissima spinta alla tecnologia dell’idrogeno. Per questo l’azienda ha scelto di diventare partner di H2IT, l’Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile, che si prefigge l’obiettivo di promuovere il progresso delle conoscenze e lo studio delle tecnologie ed i sistemi per la produzione e l’utilizzazione dell’idrogeno puntando a stimolare la creazione dell’infrastruttura per l’uso dell’idrogeno ed essere portavoce degli attori del settore assicurando un futuro ruolo di leadership per l’Italia nel mercato mondiale. Per Bosch Rexroth è fondamentale partecipare attivamente ai piani di sviluppo che si stanno delineando negli ultimi mesi, sedersi al tavolo dei principali player, studiare le normative e le certificazioni di cui queste tecnologie hanno bisogno, cooperare con i principali player che poi genereranno gli impianti finali e capire come la tecnologia Rexroth possa integrarsi e performare al meglio all’interno degli impianti finali.

L’applicazione in cui Bosch Rexroth è già operativa in termini di applicazioni idrauliche si trova a bordo delle stazioni di rifornimento a idrogeno, dove i suoi sistemi vengono utilizzati per l’azionamento di compressori idraulici a più stadi che portano la pressione del gas al livello necessario per il rifornimento tramite il distributore. Le soluzioni sono diverse, da quelle più tradizionali costituite da centrali idrauliche in circuito aperto e sistemi di valvole di attuazione e controllo che azionano compressori lineari, a soluzioni più innovative che attivano i compressori lineari attraverso sistemi di azionamento compatti tipo sha e che non necessitano di una centrale idraulica. Si stanno anche sviluppando soluzioni di trasmissioni idrostatiche a circuito chiuso per l’azionamento di motori lenti a pistoni radiali della tecnologia Hagglunds, adatti ad azionare compressori rotativi ad eccentrico. Come Drive & Control Company, Bosch Rexroth è disponibile a collaborare con i costruttori di compressori per individuare la soluzione di azionamento più adatta alle loro esigenze.

Le soluzioni di azionamento idrauliche di Bosch Rexroth sono già presenti per la generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili, la produzione di Idrogeno, il trasporto, lo stoccaggio e la conversione in energia. Ad esempio, per quanto riguarda la generazione di energia per la produzione di idrogeno verde, ovvero prodotto da fonti rinnovabili come l’eolico e il solare, sulle torri eoliche la tecnologia Rexroth viene utilizzata sia per la parte di trasmissione di potenza, sia per quella di regolazione. Se si pensa all’ eolico marino, tutta la parte di fabbricazione dei parchi eolici richiede l’impiego di complessi macchinari a bordo delle navi che si occupano della loro installazione, macchinari che già utilizzano i sistemi idraulici sviluppati da Bosch Rexroth. Guardando invece allo stadio finale di generazione di energia elettrica da combustibile idrogeno, in questo caso è presente la tecnologia idraulica di attuazione delle valvole di processo utilizzata normalmente in ambito Oil & Gas. All’interno della filiera dell’Idrogeno, inoltre, rivestono un ruolo fondamentale apparecchiature quali elettrolizzatori e celle a combustibile la cui costruzione su larga scala richiederà macchinari come presse e sistemi di movimentazione nei quali trovano impiego tutte le varie tecnologie di azionamento dell’azienda.














Articolo precedenteConfindustria Lombardia sigla un’intesa con la Regione e Anma per la vaccinazione in fabbrica
Articolo successivoUniversità Bocconi annuncia le 19 start-up del programma B4i






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui