Banca Ifis approva il piano industriale: per il 2024 previsti utili netti per 164 milioni

A guidare la crescita l’aumento dei volumi, dall’innovazione tecnologica e le nuove partnership strategiche

Frederik Geertman, ad di Banca Ifis e Ernesto Fürstenberg Fassio, vp di Banca Ifis

Banca Ifis ha approvato il nuovo piano industriale 2022-2024, che prevede una crescita dei ricavi a quota 689 milioni, rispetto ai 603 milioni del 2021 e un Roe del 9%. Nel triennio 2022-2024 atteso un utile netto cumulato di oltre 400 milioni di euro. La Banca punta a creare valore per gli  azionisti con una distribuzione di dividendi di circa 200 milioni di euro cumulati nel periodo 2022-2024 corrispondente a un  payout ratio attorno al 50%. Il Cet1 è atteso al 15,1% al 2024 e sarà prudenzialmente superiore al 14% in tutto l’arco del  piano. 

Un piano che poggia su quattro pilastri

Il piano di crescita di Banca Ifis è basato su quattro punti chiave:







  • Digital: 76 milioni di euro di nuovi investimenti in tecnologia digitale e un team dedicato per accelerare l’innovazione.
  • Open: un modello di Bank-as-a-platform con l’avvio di partnership strategiche ad alto potenziale per cogliere  opportunità sia nella distribuzione di prodotti di credito sia nell’acquisto e nella gestione degli Npl.
  • Efficient: gestione rigorosa dei costi, automazione e ridefinizione dei processi per finanziare gli investimenti in  digitalizzazione a servizio della crescita. 
  • Sustainable: interventi concreti per sviluppare il core business in ottica Esg e costituzione di un Social Impact Lab per promuovere progetti ad alto impatto sociale per la cultura, la salute e il territorio a favore di tutti gli stakeholder  della Banca. 

Obiettivi per il 2024

  • Ricavi in crescita da 603 milioni di euro del 2021 a 689 milioni di euro nel 2024 (CAGR del +5%) sostenuti dall’aumento  dei volumi, dall’innovazione tecnologica e da nuove partnership strategiche. Il contributo alla crescita sarà equamente  bilanciato per business e tipologia di asset. 
  • I Costi operativi, al netto degli altri costi di natura prevalentemente straordinaria, passano da 348 milioni di euro del 2021 a 372 milioni di euro nel 2024 (CAGR del +2%).  
  • Cost/income in netta diminuzione dal 62% del 2021 al 56% del 2024 grazie anche a mirate azioni di efficienza e di  contenimento dei costi. La razionalizzazione dei costi contribuirà in modo importante a finanziare la trasformazione del  business. 
  • Digitalizzazione come priorità strategica: investimenti per 76 milioni di euro nei tre anni
  • Utile in deciso rialzo dai 102 milioni di euro del 2021 (101 milioni utile di pertinenza della Capogruppo) ai 164 milioni di euro a fine piano (161 milioni di euro l’utile di pertinenza della Capogruppo) grazie alle quattro leve strategiche – D.O.E.S.  – innestate su un solido modello fondato su specializzazione e diversificazione. 
  • Crediti alla clientela: da 10,3 miliardi di euro nel 2021 a 12,1 miliardi di euro al 2024 trainati dal lancio di prodotti digitali,  dalla crescita di segmenti ad alta redditività e dalle partnership con player strategici. 
  • Asset quality: Net NPE ratio in miglioramento dal 3,9% del 2021 al 2,8% del 2024.
  • Funding da 10,8 miliardi di euro del 2021 ai 13,6 miliardi di euro nel 2024. La Banca continuerà a perseguire la  diversificazione delle fonti di raccolta anche grazie a cartolarizzazioni e all’emissione di bond. CET 1 ratio superiore al 14% in tutto l’arco del piano consentirà di sostenere la politica di dividendi della Banca. MREL significativamente superiore alle soglie dei requisiti normativi del 10%. Ratios regolamentari LCR (superiore a 1500% nel 2024) e NSFR (al 120% nel 2024) ampiamente al di sopra dei requisiti minimi regolamentari lungo l’intera durata  del piano. 

«Con il Piano Industriale 2022-2024 Banca Ifis conferma la propria natura di challenger bank che persegue obiettivi di generazione di valore sostenibile in settori ad alta remuneratività», afferma Ernesto Fürstenberg Fassio, vice presidente di Banca Ifis. «La Banca arriva a questo fondamentale appuntamento forte di una dote importante, legata al trasferimento della sede legale della controllante che ne fa attestare il CET1 al 15,4%. La Banca si affaccia al contesto post Covid con ottimi fondamentali.
Il piano declina una visione di lungo periodo che è propria anche dell’azionista di controllo: si persegue il rafforzamento della posizione di leadership nei settori core di operatività e l’obiettivo è avere una Banca ancora più innovativa, digitale, tecnologica, efficiente nell’industrializzazione dei processi, basata sulle competenze delle persone e sostenibile.
Nel prossimo triennio, guideremo la trasformazione della Banca puntando su tali obiettivi nel segno della sostenibilità, con l’obiettivo di generare un impatto positivo e tangibile per tutti gli stakeholder. Il neocostituito Social Impact Lab sarà focalizzato sulla promozione di una società più inclusiva. Continueremo a investire sulle nostre persone anche con programmi di formazione e piani di welfare dedicati, oltre a modalità di lavoro che favoriscano il work-life balance».

«Il nuovo Piano Industriale punta a consolidare la leadership di Banca Ifis nei business a più alta opportunità di crescita e redditività: Commercial and Corporate Banking per le PMI e Npl, dove la Banca è leader assoluta nel segmento small ticket unsecured. Nel corso del prossimo triennio diventeremo una Banca sempre più digitale, efficiente, aperta a nuove partnership, orientata alla crescita sostenibile. Questo è il significato di D.O.E.S: digital, open, efficient, sustainable». commenta Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis. «Entrando nel dettaglio dei target finanziari, nel periodo di Piano prevediamo di generare circa 400 milioni di euro di utile netto cumulato e di distribuire circa 200 milioni di euro di dividendi cumulati. Raggiungeremo un ROE di oltre il 9% nel 2024 mentre il CET1 si manterrà al di sopra del 14% per l’intero triennio, la qualità dell’attivo migliorerà attraverso un’attenta gestione del rischio di concentrazione, anche grazie al rafforzamento della politica creditizia. La digitalizzazione e l’innovazione sono, e continueranno a essere, driver strategici per aumentare il nostro vantaggio competitivo e ottenere una crescita a costi contenuti. Stiamo accelerando il processo di digitalizzazione del nostro servizio commerciale rivolto alle PMI: entro il 2024 puntiamo ad acquisire oltre il 40% dei nuovi clienti attraverso canali digitali, il doppio rispetto a oggi, e a concedere oltre il 90% di nuovi prestiti in meno di tre giorni, mentre nell’area Npl amplieremo l’utilizzo di robotica e sistemi di intelligenza artificiale per ottimizzare le strategie di recupero.
Attraverso il modello di “Bank-as-a-platform” avvieremo partnership con attori bancari e industriali in crescita come noi al fine di mantenere la nostra base di costi flessibile e utilizzare le capacità distributive di terze parti. Abbiamo già in essere accordi di distribuzione sul credito con Banca Generali e sulla raccolta con Fineco, mentre nel Business dei crediti deteriorati valuteremo collaborazioni con cedenti di portafogli di Npl e co-investitori per massimizzare la redditività del recupero per tutti.
Aumenteremo l’efficienza riducendo i costi di gestione e ottimizzando i processi per liberare risorse e autofinanziare la trasformazione. Nel periodo di piano, a fronte di ricavi in crescita del 5% i costi operativi dovrebbero aumentare di circa il 2% annuo. Incrementeremo dell’80% l’impegno di risorse nell’IT da 42 milioni di euro del triennio precedente a 76 milioni di euro nel 2022-24 (sia spese sia investimenti).
Per Banca Ifis la sostenibilità è una leva di creazione di valore. Abbiamo già avviato un percorso Esg con importanti iniziative, ottenendo da MSCI il rating “A”. Siamo la prima challenger bank italiana che ha aderito alla Net-Zero Banking Alliance, abbiamo già avviato un progetto per supportare le PMI nella transizione sostenibile, mentre nel segmento Npl abbiamo sviluppato un modello di recupero etico e sostenibile per la re-inclusione finanziaria delle famiglie. Siamo inoltre il primo istituto certificato per la parità di genere dal Winning Women Institute. Il Business Plan 2022-2024 si basa sulle competenze distintive delle nostre persone, la garanzia più importante del nostro successo. Un piano ambizioso che ci permetterà di accelerare la trasformazione di una Banca più digitale, aperta, efficiente e sostenibile».














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