Il progetto di Alleantia MacBuilder 4.0 per i costruttori di macchine: interconnessione plug&play super-potente

Di Renzo Zonin ♦︎ La nuova suite consente a ogni Oem di avere a disposizione software, servizi ed elementi di connessione per collegare macchinari – anche non nativi 4.0 – alle piattaforme IoT di supporto alle decisioni, di controllo della produzione e erp. E' possibile telecontrollare in sicurezza qualsiasi dispositivo. E creare digital twin delle macchine per usarli in applicazioni del service e dei clienti stessi. Le tecnologie cloud e IoT vengono spinte al massimo delle loro possibilità

Alleantia

Le parole chiave, in un ecosistema industriale, come quello italiano, costituito al 76% da Pmi sono collaborazione, partnership, alleanza. Così il produttore di macchinari può concentrarsi sul suo core business, lasciando che altri si occupino di fornirgli i “mattoni” di base con i quali completare la sua offerta di servizi. Alleantia è appunto una di queste realtà in grado di collaborare con i produttori di macchinari fornendo gli elementi chiave: di fatto, l’expertise di Alleantia riguarda tutto ciò che è IIoT. Per fare ciò, Alleantia ha sviluppato una tecnologia software IoT (Edge Gateway) che gira direttamente a bordo macchina e si collega alle sorgenti di dati tramite una libreria (xPango) comprendente oltre 5000 driver pronti all’uso. Il collegamento alle piattaforme business avviene invece tramite una serie di Api che rendono immediato lo scambio di informazioni con i più diffusi sistemi di gestione.

Inizialmente la clientela di Alleantia era costituita da integratori di sistemi e da utilizzatori finali: aziende manifatturiere che si trovavano a gestire macchine di provenienza eterogenea, e volevano poterlo fare sfruttando un ambiente di controllo omogeneo. Novità del momento è la suite chiamata MacBuilder 4.0 (Machine Builder) dedicata espressamente agli Oem. Si tratta di una piattaforma completa, una suite, che comprende tutto il software necessario perché un macchinario sia “4.0 compatibile”, più una serie di servizi che il produttore può usare per costruire a sua volta un portfolio di offerte da proporre al suo cliente finale. Il tutto disponibile in modalità “as a service”. Infine, c’è anche un’offerta hardware atta a soddisfare esigenze particolari – per esempio, necessità di sistemi ad altissima affidabilità (ad esempio con l’uso di server ridondati ) o con richieste molto stringenti sul piano della cybersecurity (con firewall, trasmissioni criptate, reti Vpn e così via). Pur essendo Alleantia un’azienda giovane, ha già stretto un numero elevato di accordi di partnership e collaborazione, che hanno garantito al suo software la compatibilità con migliaia di dispositivi, utilizzando tutti i più comuni protocolli in uso nell’Ot, e con tutte le maggiori piattaforme di gestione business . Fra gli accordi più recenti, quelli con Sas e TeamViewer.







 

Chi è Alleantia

Stefano Linari, presidente e ceo di Alleantia

Qualche settimana fa, il sito BestStartup.eu ha inserito Alleantia nella sua lista delle “101 Top Manufacturing & Startup Company in Italy”, in compagnia di nomi che vanno da Ima Group a Brembo e Ferrari. Non male per un’azienda nata 10 anni fa, specializzata nell’IIoT. «In Alleantia siamo 15 persone, l’obiettivo è di arrivare a una ventina a fine anno. Il target di fatturato per quest’anno è intorno a 1,2 milioni di euro, e una fetta è generata livello internazionale. Stanno aumentando il numero e le dimensioni dei nostri partner (pensiamo a TeamViewer, Sas, Cisco, Advantech, Microsoft, AWS, Intel) e sta crescendo anche la dimensione dei progetti, anche perché le aziende stanno adottando l’IIoT a tappeto come elemento di competitività e sopravvivenza, anche per la remotizzazione della gestione della manutenzione» ci ha detto Antonio Conati Barbaro, co-fondatore e Direttore delle operazioni dell’azienda basata a Pisa e tuttora guidata dal fondatore, Stefano Linari, Presidente e Ceo.

 

La tecnologia di Alleantia

Per connettere i vari tipi di macchinari – compresi quelli non nativamente previsti per Industria 4.0 – ai sistemi business aziendali, Alleantia ha sviluppato nel tempo una serie di soluzioni software, a partire da una piattaforma gateway IIoT (Edge) in grado di supportare qualsiasi trasformazione digitale in chiave 4.0. Il gateway, che fa da nucleo alla soluzione, può parlare con la macchina tramite una libreria (xPango Library of Things) composta di oltre 5.000 driver capaci di estrarre ogni dato che la macchina sia in grado di fornire, sfruttando tutti i principali protocolli di comunicazione, e trasformandolo in informazione utile grazie ai 20 connettori disponibili . Su questa base si innestano poi altre funzionalità come per esempio i digital twin e l’accesso al cloud, tutto realizzato in modalità plug&play.

Su questa base tecnologica Alleantia sta costruendo una serie di applicazioni già pronte all’uso, anche con l’aiuto di numerosi partner che hanno integrato loro soluzioni con il software Alleantia. Ma a chi è destinata questa piattaforma? «Finora gran parte dei nostri clienti erano utilizzatori finali, quelli che hanno le fabbriche. Perché il problema primario che risolvevamo ce l’aveva soprattutto l’azienda che compra macchinari di diversi costruttori». Alleantia però ha pensato anche ai produttori di macchine, ai quali sta proponendo una soluzione dedicata. «Con MacBuilder 4.0 abbiamo soluzioni già integrate dal punto di vista applicativo. Noi forniamo soprattutto integrazioni lato business application, che vuol dire applicazioni facilmente configurabili, pronte all’uso».

La struttura distributiva di Alleantia è mista, parte diretta e parte via partnership. «Con i grandi clienti interveniamo direttamente, poi lavoriamo con una rete di partner che sono sia aziende che utilizzano Alleantia per alimentare i software proprietari con i dati IoT, come Intac, iProd Antos, Techsol e altri, e che adottano Alleantia per la connessione e integrazione delle macchine, sia system integrator che operano anche a livello internazionale. Con TeamViewer abbiamo siglato un accordo di integrazione, a livello globale, grazie al quale stiamo costruendo soluzioni per i mercati internazionali commercializzate sia dalla rete diretta sia dalla rispettiva rete di partner. Oppure ancora come già avviene con Advantech ed altri player globali, con i quali abbiamo realizzato diversi progetti Industria 4.0 in Cina con il nostro software che è stato venduto al system integrator da TechData, partner attivo nella distribuzione IT organizzata. Quindi un modello misto. Numericamente l’80% e più dei clienti è servito dai partner, mentre a livello di fatturato è diverso perché i clienti più grandi ci chiedono una collaborazione diretta, disponendo di una loro struttura tecnologica che può gestire il progetto in tutte le fasi e futuri sviluppi».

 

MacBuilder 4.0

Antonio Conati Barbaro, coo di Alleantia

Perché nasce MacBuilder? «Dalla constatazione che è necessario avere il plug& play end-to-end portato a livello di applicazione anche per il costruttore di macchinari fornendogli soluzioni e servizi pronti all’uso, completi di un supporto alle sue esigenze che, complessivamente, abbiamo inquadrato su tre macroblocchi più uno trasversale. Il primo blocco è il Service 4.0, ovvero la capacità di operare in modo efficace ed efficiente a tutto campo, da remoto e in locale, in un quadro organizzativo in cui le risorse umane e le relative competenze sono sempre più difficili da reperire e sviluppare. Abbiamo clienti con tecnici esperti al termine della carriera lavorativa, con importanti problemi organizzativi per rimpiazzare tale personale con nuove risorse, difficili da reperire e che necessitano di adeguata formazione. Esiste quindi la necessità di ristrutturare l’organizzazione del service, ricorrendo il più possibile all’esperto da remoto, non solo per il problema Covid, che coordina e gestisce gli interventi sul campo dei propri collaboratori o dei tecnici del cliente utilizzatore che non sono completamente indipendenti sull’intero spettro degli interventi di assistenza. In tali casi le risorse sul campo, opportunamente guidate e con il supporto specifico da remoto, possono essere messe nelle condizioni di intervenire con la sostituzione dei ricambi e con il corretto settaggio dell’asset per riavviare il più rapidamente possibile il sistema produttivo».

«Il secondo blocco è rappresentato dai Servizi Digitali: il costruttore di macchine, quando il cliente richiede la macchina connessa, normalmente fornisce il connettore standard predisposto dal fornitore di automazione, l’Opc-Ua, l’MtConnect, eccetera. In realtà questa situazione rappresenta, lato costruttore, una ulteriore opportunità per erogare servizi a valore perché quando si tratta di integrare la macchina con le applicazioni specifiche IT del cliente non sempre è disponibile un system integrator con competenze e tecnologie capaci di effettuare questo intervento in modo tecnicamente efficace ed economicamente sostenibile. Se parliamo di dati intelligenti, chi meglio del costruttore li può fornire, ma deve avere gli strumenti per farlo, per proporre al suo cliente “vuoi ottenere un certo indicatore, ti aiuto io a farlo uscire e te lo vendo pure come pacchetto dati evoluto”. Ora, il problema è che il cliente usa tante piattaforme business diverse con cui Alleantia si integra “plug&play” con i propri connettori. Lo stesso problema lo ha il costruttore di macchine. Se avesse delle soluzioni pronte all’integrazione, per esempio per applicazioni Mes, monitoraggio intelligente, miglior utilizzo delle macchine nelle diverse condizioni applicative, sarebbe un vantaggio e un valore aggiunto. Il terzo blocco riguarda la costruzione di nuove linee di business usando i dati e le informazioni, per esempio per le parti di ricambio o i consumabili “just in time”».

Come funziona MacBuilder 4.0 di Alleantia

Altri nuovi business potrebbero essere legati alla riduzione degli acquisti in CapEx sostituiti da formule OpEx. «Attualmente in Italia per effetto degli incentivi fiscali validi a tutto il 2022, tutti stanno investendo ed investiranno in nuovi asset produttivi e nuove applicazioni gestionali, ma all’estero la leva fiscale non è così rilevante come nel nostro paese, Sono già attivi i primi esempi di nuovi modelli di business per l’utilizzo dei beni produttivi, quali ad esempio il noleggio ed il leasing con rate flessibili, pay per production, modelli as-a-service. In questa nuova modalità di godimento dell’utilizzo del bene produttivo, prevista da soluzioni contrattuali che cautelano entrambe le parti (costruttore e utilizzatore), il primo ha la necessità, ad esempio, di verificare nei limiti definiti contrattualmente come viene utilizzata la propria macchina, quali prestazioni sono particolarmente sollecitate e se l’utilizzatore provvede ai piani di manutenzione predefiniti». Ecco quindi che si afferma la necessità di poter disporre e condividere con l’utilizzatore adeguati sistemi di monitoraggio, controllo, manutenzione remota. Questo trend arriverà è destinato ad espandersi ed arriverà anche in Italia.

«Infine, tutto questo va sotto il cappello della cybersecurity necessario e molto richiesto da alcune tipologie di clienti finali dei costruttori di macchine». Il tema sicurezza è storicamente un nervo scoperto per l’Ot, dove viene tipicamente declinato in safety e quasi mai in cybersecurity. «Tutto quello che è automazione industriale è intrinsecamente “non sicuro” dal punto di vista informatico. E quello che si deve nativamente costruire con l’IIoT è la cybersecurity che protegge il mondo applicativo dei dati dai problemi di sicurezza.. Comunque, la cybersecurity come tutto l’aspetto informatico è poco presidiata dal costruttore di macchine. La necessità dell’industria di avere soluzioni a questi problemi, per i quali è evidente la mancanza di personale competente, ci ha portato a creare nell’ambito della nostra offerta MacBuilder un pacchetto di “moduli pronti” che possono essere velocemente implementati per iniziare un percorso sempre più declinato alla specificità dell’integrazione sicura dell’asset produttivo nella infrastruttura di rete dell’utilizzatore finale». Fra questi “moduli pronti” troviamo l’accesso remoto sicuro per telecontrollo e manutenzione, hardware securizzato con traffico segretato e firewall, dati IIoT crittografati, oltre alla possibilità di integrare l’offerta con soluzioni dei partner per aggiungere altre funzioni di sicurezza quali ad esempio Pam (Privilege Access Management) ovvero gestione sicura delle password di accesso alle applicazioni, Soc (Security Operation Center) ovvero una struttura organizzativa centralizzata che si occupa di gestire, identificare e porre rimedio ad attacchi di sicurezza, e BlockChain.

 

Una soluzione pensata per il 4.0

La convergenza di Ai, IoT e 5G e di piattaforme di edge computing crea un mix unico di tecnologie e di costi che rende conveniente la raccolta, l’archivio e l’elaborazione di quantità molto consistenti di dati direttamente all’edge

In pratica, MacBuilder è una soluzione completa all’esigenza del costruttore di macchinari di rendere le proprie macchine 4.0 compatibili e di dotarle di una serie di servizi extra, senza essere costretto a sviluppare in casa tutta la parte di software, interfaccia con i protocolli, connessione al cloud, integrazione con le piattaforme software di business, e i relativi servizi. «Con il nostro software, che sfrutta anche delle componenti di TeamViewer, la macchina diventa smart perché può creare richieste direttamente sulla piattaforma di service, integrandosi con Zendesk o altri sistemi di ticketing disponibili.

E questa soluzione fa anche il telecontrollo, ovvero è possibile da remoto, in maniera controllata e selettiva, operare direttamente sui Plc di macchina, usando i tool di programmazione nativi, passando attraverso il software Alleantia che agisce da veicolatore, senza necessità di installare un server locale per la manutenzione. E se si dispone diun supervisore basato su un Pc industriale con Windows o Linux, il software Alleantia può essere installato direttamente su questo sistema senza aggiungere altro hardware».

Fare tutto da remoto vuol dire minori costi, più sicurezza, e la capacità di fornire applicazioni in cloud di monitoraggio e anche di analytics. «Il monitoraggio è pronto, con soluzioni come TeamViewer o altre disponibili tramite il nostro ecosistema di partner. Veramente bastano pochi minuti per realizzare una dashboard di monitoraggio della macchina, anche condivisibile con i clienti finali. Invece per gli analytics è un lavoro più complicato che necessita delle competenze a più livelli: quelle specifiche del costruttore in quanto unico vero conoscitore delle logiche progettuali, operative e manutentive delle proprie macchine, quelle informatiche dello sviluppatore delle applicazioni IT, con la creatività dei team di inventare nuovi servizi di fruizione delle macchine che comportano, lato costruttore, nuove revenue streams e, lato utilizzatore finale, ulteriori benefici e ritorni garantiti. C’è anche l’integrazione con soluzioni di realtà aumentata, come la soluzione Frontline di TeamViewer, la notifica di allarmi via Whatsapp eccetera. Questo è un pacchetto di integrazioni già fatte e che possono essere implementate nell’arco di pochi giorni dal punto di vista operativo». Oltre alle applicazioni pronte, ci sono anche i servizi, sempre in logica “chiavi in mano”.

«Nel caso il costruttore non disponesse dell’applicazione di service in chiave 4.0 questa può essere già integrata nella soluzione MacBuilder tramite l’ecosistema delle partnership di Alleantia , con soluzioni che possono essere messe in esercizio in poche settimane. Il telecontrollo è immediato, il cloud è sostanzialmente un “pronto all’uso” nel senso che, in funzione delle personalizzazioni richieste dal cliente, grazie alla configurabilità della nostra soluzione, sono necessari tempi limitati alla loro piena e completa implementazione. Lo stesso vale per la realtà aumentata. Il concetto è che le applicazioni ci sono, tutto è disponibile as a service compreso il software di Alleantia e dei nostri partner. Salvo solo il caso che ci venga richiesto un hardware specifico, tutto il resto è as-a-service. Quindi il costruttore non deve fare particolari investimenti nell’adozione del MacBuilder , ha solo il costo del setup poi paga per ogni macchina interconnessa, per i connettori e per le applicazioni che vengono usate».

Tutte le funzionalità sono sfruttabili fin dalle prime fasi di utilizzo del macchinario. « Si può mettere la macchina in preproduzione e poi controllare da remoto sull’applicazione cloud tutto quello che sta facendo, o sfruttare un’applicazione di realtà aumentata per dar modo all’esperto di insegnare all’installatore come operare sul campo in modo efficace, con tempi limitati, fino al tuning e collaudo dell’installazione. È tutto usabile a partire dalla fase di setup della macchina. Al netto di assemblaggio e prima installazione possono essere fatte tante attività da remoto, compresa la programmazione e il controllo del funzionamento».

 

Integrazione nei servizi digitali

MacBuilder 4.0 per i servizi ai clienti

Anche la parte di servizi digitali (o servizi al cliente) presenta varie possibilità di integrazione. Per esempio, se il cliente ha una sua applicazione di service, il costruttore potrà mostrargli che la sua macchina è così intelligente da poter parlare con essa direttamente.

«Innanzitutto nella suite MacBuilder sono incluse tutte le capacità di integrazione pronte all’uso con le applicazioni It del cliente grazie alle quali Alleantia supporta il costruttore facendosi carico dell’integrazione, liberando in tal modo il costruttore dalle attività di system integrator delle proprie macchine. A queste si aggiunge la capacità nel nostro software gateway di creare dati più smart rispetto a quelli che la macchina mi può fornire tramite il classico connettore standard Opc Ua con i soli dati ”standard” del costruttore. Combinazioni di variabili, trend, operazioni, si possono avere dati sempre più ricchi utilizzabili nei processi decisionali che il costruttore può rivendere come servizio addizionale: indicatori di performance sulle lavorazioni, eccetera».

Un’ultima opzione è poter integrare e fornire applicazioni già pronte, sviluppate dai partner di Alleantia. «Per esempio iProd, che fornisce un sistema cloud che rende la macchina già dotata del Mes. Vuol dire dotare gli asset produttivi di un sistema di controllo della produzione (e all’accesso diretto agli incentivi fiscali senza ulteriori software), ma significa anche avere calcoli di Oee, Kpi e altre funzioni aggiuntive, già pronte da integrare, che sono richieste dal cliente finale e che il costruttore può inserire nella propria offerta senza ricorrere a costosi progetti di outsourcing ad hoc».

Alleantia sta lavorando da diverso tempo anche in questa direzione, con il proprio ecosistema di partner, studiando servizi aggiuntivi più personalizzati sul cliente; un esempio è la collaborazione con partner finanziari per creare piattaforme per modelli di business innovativi, come le soluzioni per la gestione di parti di ricambio. «iProd sta per lanciare una soluzione di questo tipo, con un primo cliente costruttore di macchine che crea le necessità di approvvigionamento diretto delle parti di ricambio e consumabili sulla base delle informazioni generate dalle macchine. Tale soluzione può abilitare il costruttore a vendere le parti di ricambio, creando degli stream di business aggiuntivi.».

 

Una soluzione modulare

MacBulder è una soluzione altamente configurabile, scalabile, per nulla monolitica, composta da svariati elementi. «Il nostro obiettivo è che sia facilmente implementabile e usabile, fornisca servizi utili pronti all’uso e non richieda al costruttore impegni gravosi in termini di risorse per realizzarla e metterla in esercizio. Una soluzione la più agile possibile e, soprattutto, modualre. Un cliente può partire con il telecontrollo e magari i dati in cloud o con il sistema di ticketing, per poi aggiungere altre funzionalità in corso d’opera quali ad esempio monitoraggio, realtà aumentata, analytics, dati intelligenti ed altre ancora quando vede che è interessante usarle».

Anche dal punto di vista dei costi la soluzione non richiede grandi investimenti iniziali e immobilizzazione di risorse. «Se il costruttore ha già un hardware adeguato non serve altro. Se invece fa macchine per il mondo farmaceutico, linee che devono avere availability totale, fault tolerant, allora si opta per un hardware più performante e ad un certo costo ». Un hardware fault tolerant ha caratteristiche ben più evolute di un normale hardware digitale che non dispone di funzionalità ridondata e resistenza a condizioni di lavoro difficili; ma dal punto di vista del software Alleantia e delle applicazioni che si integrano non servono modifiche di alcun tipo.

 

Un modello di costi flessibile

«Il pricing model dipende da quanti dati vengono presi e quante applicazioni vengono usate. Con il telecontrollo il costo è veramente minimo, aumentando mano a mano che si erogano servizi di monitoraggio con le dashboard in cloud, oppure con un’applicazione di realtà aumentata, o in più qualora per ogni cliente dove è installata la macchina si rendesse necessario qualche connettore in più perché i clienti vogliono i dati su Azure, o su AWS, o su Google Cloud o sui gestionali in locale». In realtà, poiché si tratta di una soluzione “as a service”, se il costruttore installa il software non paga nulla finché non inizia a usarlo, ovvero fino a quando il suo cliente non gli chiede di attivare il servizio. A quel punto si parla di abbonamento annuale. « Il modello è tutto pensato come variabile, in funzione di quanto si usano le capability della soluzione e di quante macchine la usano. Il Roi che abbiamo calcolato è ben inferiore all’anno, considerando anche i costi di setup».














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