Integrazione dei dati IoT a livello enterprise? Alleantia e Boomi ci sono riusciti! Ecco come

di Piero Macrì ♦︎ Alleantia ha implementato il connettore software che abilita la connessione con la piattaforma di Boomi. Un’architettura che permette di dialogare con centinaia di sistemi e protocolli eliminando i silos di dati. Così si accelera l’adozione di modelli di business as a service da parte di costruttori di macchine per il manifatturiero. Il caso Tastitalia

Alleantia integra l’edge con le applicazioni enterprise. La soluzione proposta dalla software house pisana è il connettore software per la piattaforma Boomi, tecnologia dell’omonima azienda ex Dell (ceduta a un fondo di investimenti americano lo scorso agosto per una cifra di ben 4 miliardi di Dollari) che nell’arco di dieci anni è diventata lo standard per l’interoperabilità con le applicazioni aziendali (Crp, Erp, Mes, Hr, Wms o quant’altro). Se Alleantia possiede la soluzione software che risolve l’interconnessione edge-cloud, Boomi realizza l’integrazione tra dati e applicazioni come Erp, Crm, Mes, Wms. «Alleantia è oggi l’unica piattaforma d’integrazione IoT al mondo che dispone di un connettore nativo in Boomi», afferma Stefano Linari, fondatore e ceo di Alleantia.

Con questa innovativa tecnologia, la software house risolve il problema dell’integrazione dei dati IoT con il livello business, automatizzando la creazione di veri workflow di processo abilitanti controllo di produzione e qualità, manutenzione preventiva e predittiva. Trasferire le informazioni dove e quando servono. L’estensione Boomi rappresenta un incentivo per accelerare l’adozione di modelli di business as a service da parte di costruttori di macchine per il settore manifatturiero. Qualunque system integrator può oggi sviluppare applicazioni end-to-end con un approccio plug & play in modalità codeless». Per creare l’interfaccia applicativa o Api (Application Programming Interface) non si deve infatti scrivere una singola riga di codice. Boomi si avvale di un editor grafico: basta linkare le basi dati applicative che si vogliono condividere – OT-IT – e il gioco è fatto. «La forza della collaborazione tra Alleantia e Boomi risiede nella capacità di soddisfare la domanda del mercato di generare valore attraverso l’integrazione dei dati IoT, spiega Linari. Generati dalle macchine e dalle linee di produzione, i dati possono integrarsi ad applicazioni di classe enterprise, oppure, essere riversati in data lake per scopi analitici».







 

Integrazione e automazione

Fabio Invernizzi, responsabile sud Europa di Boomi

Il principale vantaggio che deriva dalla disponibilità del connettore Boomi è la grande scalabilità e manutenibilità del software. Nel caso la componente di front end di industrial IoT venga aggiornata, le informazioni si arricchiscano o varino nel tempo, non c’è bisogno di nessun programmatore. Boomi funziona infatti come se fosse un gateway applicativo di secondo livello: acquisisce, converte e normalizza i flussi dati provenienti dallo shop floor e li converte in modo del tutto automatico perché possano essere metabolizzati dalle varie applicazioni enterprise, generando workflow per i singoli processi. In questo modo i dati IoT non sono più confinati nel perimetro di produzione ma vengono consumati all’interno dei più svariati framework applicativi dell’utente.

«L’integrazione è da sempre un tema complesso, e la capacità di integrare semplicemente e velocemente le diverse sorgenti di dati è in realtà un’attività molto dispendiosa. Visto il proliferare degli end-point digitali, un approccio all’integrazione punto-punto o tramite strumenti classici di Esb – Enterprise Service Bus, non è più attuabile, poiché non compatibile con le richieste di velocità, di governo e di costi/benefici». Afferma Fabio Invernizzi, responsabile sud Europa di Boomi. Con Boomi, Alleantia diventa quindi sinonimo di integrazione e automazione a tutto campo, snellendo e ottimizzando tutte le procedure per realizzare un digital thread senza soluzione di continuità, end-to-end. Dati che provengono da un qualunque asset industriale, ricordiamo che la piattaforma di integrazione IoT di Alleantia vanta più di 5mila connettori, possono essere condivisi, via Boomi, con qualsiasi applicazione target d’impresa. Velocità, temperatura, contapezzi. Tutti i tipici dati di fabbrica vengono acquisiti a livello business, in modo del tutto trasparente, laddove il processo lo richiede.

 

Boomi realizza l’integrazione tra dati e applicazioni come Erp, Crm, Mes, Wms

Alleantia-Boomi per un sistema d’integrazione al quadrato

Stefano Linari, fondatore e ceo di Alleantia

Con la disponibilità di un connettore nativo verso il mondo Boomi si realizza il paradigma client server abilitante il modello edge-cloud dell’Industrial IoT. Da una parte una porzione di codice che risiede su gateway IoT, dall’altra un altro pezzo di software che viene reso disponibile su un qualunque cloud, privato o pubblico. La parte esecutiva è on edge, la parte di controllo in cloud. «Una formula semplice ed efficace che si traduce in uno strumento in grado di ridurre drasticamente i tempi d’implementazione di una qualsiasi soluzione IoT», dice Linari. Riversare i dati di campo in un Wms, piuttosto che in un Mes, un Erp o un Crm, è semplice e immediato. Una volta cliccato il connettore Boomi, si inserisce username e password dell’applicazione Alleantia di riferimento da cui estrarre i dati, si sceglie l’applicazione target su cui trasferire i dati e il gioco è fatto. Commercialmente, l’utilizzo del software è basato su licenza con costo proporzionale al numero di macchinari connessi. Insomma, si paga in funzione del volume data source IoT che deve essere gestito. Con Boomi si riesce a dialogare con centinaia di sistemi, applicazioni e protocolli, progettando e gestendo i processi di integrazione ed eliminando i silos di dati, offrendo console centralizzate per l’implementazione e il monitoraggio di tutti i processi.

 

Best Case Oem

David Meredith, ceo Boomi

Un’applicazione sviluppata secondo una logica d’integrazione Boomi-Alleantia può essere di grande interesse per i costruttori oem di macchine industriali. Con l’integrazione dei dati di macchina con il Crm è per esempio possibile realizzare una soluzione di customer service end-to end. Dati telemetrici acquisiti dall’asset possono generare un alert che mette il commerciale di turno nella condizione di confrontarsi con il cliente finale per proporre un intervento di manutenzione. «Sono logiche di servitizzazione che finora avevano difficoltà ad essere implementate perché mancava una piattaforma in grado di orchestrare l’intero processo», afferma Linari e «oltre a dare valore di business ai dati IoT, l’adozione di una piattaforma come Boomi, porta vantaggi veloci e tangibili, come evitare la perdita di produttività o di prodotto, aumentare la produttività, gestire la compliance e introdurre nuovi modelli di vendita e servizi», dice Invernizzi.

Le info del Crm possono poi essere traferite all’Erp per contabilizzare gli interventi manutentivi. «Con un processo integrato OT-IT di questo tipo, si possono creare un’infinità di automatismi che permettono di gestire in modo ottimale la relazione con l’end user, aggiunge il ceo. Dati acquisiti a bordo macchina possono essere utilizzati per suggerire modi di utilizzo più efficaci e produttivi. È un modo per fidelizzare il cliente».

Boomi funziona come se fosse un gateway applicativo di secondo livello: acquisisce, converte e normalizza i flussi dati provenienti dallo shop floor e li converte in modo del tutto automatico perché possano essere metabolizzati dalle varie applicazioni enterprise, generando workflow per i singoli processi. In questo modo i dati IoT non sono più confinati nel perimetro di produzione ma vengono consumati all’interno dei più svariati framework applicativi dell’utente

IoT Platform? No grazie

Con un approccio di sviluppo basato su un’integrazione end-to-end in stile Alleantia viene meno la necessità di utilizzare una piattaforma di sviluppo IoT dedicata. Questo processo viene completamente bypassato dai meccanismi di integrazione e automazione di Boomi, che vengono abilitati da un dato source IoT condiviso a livello di applicazione enterprise. I dati macchina possono essere inoltre salvati in un data lake per alimentare dashboard e strumenti di visualizzazione con Kpi di produzione. Oltre al puro livello d’integrazione, Boomi offre anche una suite (Boomi Flow) per creare in maniera semplice interfacce operatore. Con il Flow è possibile sviluppare delle maschere, ovvero siti web interattivi, che, sulla base del processo di integrazione OT-IT, generano degli input per soddisfare delle richieste all’operatore. Caso tipico, come spiega Linari, è la scheda della manutenzione. «La macchina ha avuto un guasto? Bene, posso dinamicamente visualizzare, grazie all’anagrafica del Sap di turno, lo stato della macchina; vedere le fatture degli ultimi interventi eseguiti e suggerire al manutentore come vuole procedere. Una volta presa la decisione, lo stesso form collegato a Sap, può predisporre l’ordine per l’acquisto di materiali, componenti e parti necessari all’intervento».

«La visione di Boomi è che l’IoT è essere parte integrante dell’ecosistema digitale dell’azienda, e la piattaforma di integrazione debba essere in grado di gestire ed orchestrare anche i dati e i processi nati sull’edge, come si fa con qualsiasi altra applicazione di business. Dotarsi di ulteriori piattaforme solo per gestire la parte IoT non fa altro che creare ulteriori silos applicativi e di dati», spiega Invernizzi.

Con Boomi, Alleantia risolve il problema dell’integrazione dei dati IoT con il livello business, automatizzando la creazione di veri workflow di processo abilitanti controllo di produzione e qualità, manutenzione preventiva e predittiva. Trasferire le informazioni dove e quando servono. L’estensione Boomi rappresenta un incentivo per accelerare l’adozione di modelli di business as a service da parte di costruttori di macchine per il settore manifatturiero

Integrazione Edge-Mes. Il caso Tastitalia

Tra le prime esperienze industriali in cui è stato sfruttato il potenziale d’integrazione che deriva dal binomio Alleantia-Boomi si può citare Tastitalia. 70 dipendenti e un fatturato di 12 milioni di euro, l’azienda italiana – specializzata nella creazione di soluzioni di interfaccia uomo-macchina personalizzata, dai semplici display ai touchscreen più evoluti – ha realizzato una soluzione IoT per il controllo di produzione. Grazie ad Alleantia, i dati macchina vengono condivisi a livello Mes. Tutto questo rende possibile l’acquisizione automatica di un grande numero di informazioni, migliorando i tempi di acquisizione e analisi dei dati. In questo modo sono venute meno le inesattezze derivanti dall’inserimento manuale, consentendo di ottenere dati oggettivi in tempo reale. Come afferma Massimo Ottaviani, Ceo di Tastitalia, «Raccogliere i dati dalle macchine e riuscire a comprenderle è una risorsa molto potente. Grazie ad Alleantia le nostre macchine sono state interconnesse permettendoci di avere una conoscenza profonda dei dati. Solo grazie a questa conoscenza specifica qualunque azienda può riuscire a crescere e a diventare più competitiva nel contesto produttivo di oggi».

Il magic quadrant di Gartner mostra il posizionamento di Boomi sul mercato dell’interoperabilità delle soluzioni aziendali













Articolo precedenteGianluigi Viscardi, coordinatore della rete nazionale dei Dih: l’assessment digitale può cambiare la vita di un’azienda industriale e della sua filiera
Articolo successivoBanca Progetto e Fidimed potenziano il programma “Progetto Easy Plus”






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui