Alla scoperta di Food Factory 5.0, la digital factory allestita a Cibus Tec da 40Factory e Desys

di Alberto Falchi ♦︎ L'edizione 2023 di Cibus Tec (24-27 ottobre. Parma) porta con se una novità: in fiera sarà allestita una digital factory. L'obiettivo è di far comprendere ai visitatori l’impatto di tecnologie come IoT, VR e XR nel settore alimentare. Un vero e proprio impianto produttivo virtuale e connesso al quale hanno contribuito Ocme, Goglio, Italianpack e non solo

Quest’anno a Cibus Tec debutterà nel padiglione 4 una nuova area: Food Factory 5.0, una vera e propria digital factory in fiera, perfettamente funzionante

C’è un legame molto stretto fra la tecnologia e il mondo dell’industria alimentare. È proprio grazie alla tecnologia, infatti, che è possibile migliorare la produttività, ridurre gli sprechi e garantire maggiore sostenibilità al mondo della fabbricazione di alimenti e bevande. L’edizione 2023 di Cibus Tec – che si terrà a Parma dal 24 al 27 ottobre – manifestazione dedicata al settore alimentare, sarà focalizzata su questo.

Cibus Tec è la principale manifestazione dedicata ai macchinari per la produzione e distribuzione alimentare. Un evento dove i partecipanti possono toccare con mano tutto quello che ruota attorno alla produzione alimentare: ingredienti, tecnologie di trasformazione, soluzioni per il confezionamento e la logistica. Organizzata da Koeln Parma Exhibitions, si tiene ogni tre anni nella capitale della Food Valley italiana: Parma.







Grazie alla collaborazione con 40Factory, quest’anno a Cibus Tec debutterà nel padiglione 4 una nuova area: Food Factory 5.0, una vera e propria digital factory in fiera, perfettamente funzionante. Lo scopo è di far comprendere ai visitatori l’impatto di tecnologie come Industrial IoT (Internet of Things), IA (Intelligenza Artificiale), realtà aumentata e virtuale nel settore alimentare. Alla realizzazione di questo impianto produttivo virtuale e connesso hanno contribuito aziende espositrici come Ocme, Goglio, Italianpack e non solo. Abbiamo approfondito il tema con Elisa Signaroldi, marketing manager di 40Factory, Salvatore Montanarella, co-founder e cto di Desys, Francesca Margherita Chifari, regional sales manager Dach di 40Factory e Fabio Bettio, Cibus Tec exhibition director di Koeln Parma Exhibitions, l’ente organizzatore della fiera.

Cibus Tec 2023 punta sul coinvolgimento con Food Factory 5.0

Elisa Signaroldi, marketing manager di 40Factory

«Conversando con 40Factory, abbiamo cercato di capire come dare visibilità e concretezza alla manifestazione Cibus Tec. Da questi confronti è nata l’idea di creare un’area dove il visitatore può vedere le potenzialità delle nuove tecnologie, anche esplorandole tramite la realtà virtuale», afferma Fabio Bettio, exhibition director di Cibus Tec, parlandoci della nuova area che sarà allestita nel padiglione 4. Lo scopo, come già detto, è quello di coinvolgere maggiormente il pubblico ma anche di «dimostrare come le nuove tecnologie applicate al mondo food possono abilitare modalità di produzione più moderne e sostenibili», spiega Signaroldi. Tre i temi chiave della Food Factory 5.0 miglioramento dell’efficienza, maggiore sostenibilità e il nodo delle competenze (che, come noto, scarseggiano).

Nel concreto, parliamo di un’area alla quale hanno aderito alcuni produttori di macchinari, più precisamente Goglio, ItalianPack, Ocme, Robino & Galandrino e Tropical Food Machinery. I visitatori potranno quindi esplorare una piattaforma digitale in cui convergono informazioni inerenti questi impianti connessi. Un unico ambiente in cui, gestire di tutti gli aspetti essenziali del ciclo di vita delle macchine e intere linee, anche indossando dei visori VR e AR per esplorare i relativi gemelli digitali: «Il visitatore, tramite il visore potrà entrare nel metaverso industriale e vedere lo stato di efficienza dei macchinari, analizzarne il livello di sostenibilità risolvere problemi di manutenzione e ordinare ricambi», prosegue Signaroldi. Il collante di tutto questo è fornito da 40Factory tramite la sua piattaforma Industrial IoT Mat Una soluzione Edge & Cloud che consente di connettere macchinari di differenti tipologie e tramite moduli appositi, gestire tutti gli aspetti essenziali: analisi di efficienza, consumi, diagnostica, manutenzione, accesso alla documentazione e molto altro. Mat è rivolto sia ai costruttori di macchine, sia agli utilizzatori finali.

Salvatore Montanarella, co-founder e cto di Desys

Partner dell’iniziativa è anche Desys, azienda che ha avviato una collaborazione con 40Factory, dando vita alla piattaforma Mat XR by Linkersys, una soluzione che unisce in un solo prodotto le funzionalità della piattaforma Mat con il suo sistema Lynkersys. Mat si occupa di raccogliere ed elaborare i data “grezzi” di macchine e impianti trasformandoli in informazioni strategiche a supporto di una migliore operatività ed efficienza, mentre Mat XR permette di esplorare un gemello digitale del sistema, consentendo agli utenti di navigare e interagire con i modelli 3D, per esempio ordinando pezzi di ricambio tramite l’e-commerce integrato. Consente anche di accedere alle procedure di manutenzione, semplificando la vita ai tecnici e abilitando scenari di supporto da remoto, oltre a formare i dipendenti tramite simulazioni in VR/XR che riproducono fedelmente i sistemi reali. «All’interno dell’ambiente Mat XR, quando emerge un problema l’operatore viene guidato in maniera visuale alla sua soluzione», dice Montanarella. Completa l’offerta l’assistente virtuale basato su IA generativa Wilson.AI di 40Factory

Tecnologie futuristiche? Assolutamente no: «Non stiamo parlando di demo, ma di piattaforme che i nostri clienti hanno già adottato e mediante le quali ottengono benefici in termini di qualità del supporto tecnico e efficienza operativa delle linee», puntualizza Chifari. A Cibus Tec saranno collegate le macchine degli espositori aderenti all’iniziativa, che hanno già intrapreso un percorso di digitalizzazione della propria offerta. Chifari aggiunge che l’adozione di questa piattaforma porta ai costruttori di macchine delle nuove opportunità di business, derivanti dalla servitizzazione. Consente infatti di incrementare i ricavi in fase di post-vendita, di fidelizzare i clienti, oltre che di abilitare scenari di manutenzione da remoto, così da abbattere i costi e i tempi necessari alle riparazioni.

Con Mat XR è possibile navigare direttamente all’interno del modello 3D della macchina e interagire in modo semplice, intuitivo e visuale con i componenti per visualizzarne lo stato di salute in real-time, ordinarne i pezzi di ricambio grazie alla funzionalità e-commerce e visualizzare le procedure di manutenzione associate.

Wilson.AI: il ChatGPT dell’industria 5.0

Wilson.AI è stato addestrato con la documentazione tecnica dei vari macchinari, e può essere costantemente aggiornato dai clienti stessi semplicemente caricando nuovi documenti tramite un apposito strumento, la “Wilson Academy”.

La carenza di competenze, soprattutto in ambito Stem, è un problema col quale si scontrano numerose aziende, in vari settori. Investire in formazione dà sicuramente i suoi frutti, ma richiede tempo. L’IA, sotto questo profilo, può rivelarsi un notevole acceleratore e per questo 40Factory ha sviluppato una sua applicazione di intelligenza artificiale, Wilson.AI. In realtà, non si tratta proprio di una nuova IA, dato che il Llm (Larga language model) è quello di ChatGpt. Per comprendere meglio questo concetto, è necessario capire come funzionano gli Llm, i modelli linguistici di grandi dimensioni alla base di tutte le soluzioni di IA generativa. Per funzionare, questi sistemi analizzano grandi quantità di informazioni (libri, siti internet, documenti tecnici, social network) e cercando di comprenderne il contenuto e offrire risposte alle domande degli utenti. Wilson.AI è stato addestrato con la documentazione tecnica dei vari macchinari, e può essere costantemente aggiornato dai clienti stessi semplicemente caricando nuovi documenti tramite un apposito strumento, la “Wilson Academy”.

Si tratta di una soluzione dedicata ai tecnici, che in caso di dubbi (“cosa significa questo alert?”, oppure “come risolvo questo specifico problema?”) fornirà risposte in pochissimi secondi.  «Dà la possibilità ai nuovi manutentori che non hanno ancora maturato sufficiente esperienza di ottenere rapidamente la risposta ai loro dubbi», spiega Chifari. Ma consente anche di velocizzare il lavoro di chi è già esperto: consultare lunghi e complessi documenti, magari in inglese, alla ricerca di una soluzione o di uno specifico dato è infatti un’operazione che può richiedere parecchio tempo: l’IA può accelerare notevolmente queste operazioni.

Mat XR: formazione dei tecnici nel metaverso

MAT XR è una soluzione “pronta all’uso” che unisce in un unico prodotto la soluzione IoT Mat e la documentazione “visuale” di Linkersys.

La soluzione Mat XR si integra velocemente in azienda: «dopo un paio di settimane è già tutto pronto all’uso. Questo è infatti il tempo necessario per realizzare i modelli 3D e caricare la documentazione nel sistema», afferma Chifari. In certi casi, possono bastare pochi giorni, se i modelli 3D da realizzare sono in quantità limitata.

«Mat XR può essere utilizzato per il training in realtà virtuale», dice Montanarella, spiegando i vantaggi per la formazione dei lavoratori. È già utilizzato da alcuni clienti, come Goglio e ItalianPack, espositori a Cibus tec e aderenti all’iniziativa. La formazione in ambiente virtuale consente di svolgere i corsi prima ancora che l’impianto sia disponibile oppure evitando fermi di produzione. Tutto può essere fatto in modo più sicuro per il personale e avere anche un impatto positivo sulla sostenibilità, evitando lunghi spostamenti non necessari.

Cibus Tec in pillole

Fabio Bettio, Cibus Tec exhibition director di Koeln Parma Exhibitions

Cibus Tec è una manifestazione che si tiene ogni tre anni, organizzata da Koeln Parma Exhibitions. L’ultima edizione si è tenuta nel 2019 e ha registrato la presenza di circa 1.200 espositori, 400 dei quali provenienti dall’estero. I visitatori, invece, sono stati circa 40.000. La maggior parte dei visitatori erano italiani, con gli stranieri che hanno rappresentato meno del 10% dei partecipanti, segnando circa 3.000 presenze, prevalentemente da Usa, Sud America, Nord Africa e Medio Oriente. «Sono ancora pochi i visitatori provenienti dall’Asia, ma ci stiamo attrezzando anche per quello», spiega Bettio.
Una parte di Cibus Tec sarà dedicata alle start-up, e proprio l’esperienza positiva degli scorsi anni con queste realtà innovative ha dato lo stimolo per la Digital Food Factory, la principale novità dell’edizione 2023. Quest’anno parteciperanno circa 30 giovani aziende innovative, selezionate dai partner Italian Trade Agency (Ita), Credit Agricole e Regione Emilia-Romagna. «L’idea è quella di dare visibilità alle start-up, ma soprattutto di “contaminare” un settore consolidato come quello delle tecnologie alimentari con nuove idee e nuovi progetti. Offrire, insomma, uno stimolo al trasferimento tecnologico», afferma Bettio. Le soluzioni che verranno presentate da queste aziende sono relative alla digitalizzazione, alla sicurezza alimentare, ma anche alla ricerca su packaging più sostenibili.

Verrà dato anche ampio spazio alla formazione, con l’idea di mettere in contatto le aziende coi giovani che escono dai corsi specializzati. Perché «il nostro Paese non è povero di talenti e opportunità, anzi. Noi cerchiamo di fare il matching». L’idea è quella di permettere alle imprese di conoscere quali sono i corsi specialistici del settore, incontrare gli studenti che li frequentano e sapere quali di questi sarebbero disponibili a entrare in azienda una volta terminato il ciclo di studi. In questa iniziativa non rientrano gli studenti universitari. «Per loro abbiamo un altro progetto con 7 università italiane e l’Ordine dei tecnologi alimentari», afferma Bettio. «L’idea è quella di portare questi studenti alle manifestazioni, farli partecipare ad alcuni convegni e organizzare tour tematici in base alle tecnologie e ai settori di applicazione».














Articolo precedenteDigitalizzare la sicurezza! Così la fabbrica è sicura. Come? Ce lo spiega Ascom
Articolo successivoMarelli: non è solo Crevalcore. Da Fca a Kkr, storia di una crisi industriale






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui