Ahk- Intesa Sanpaolo: la Germania è il primo Paese per numero di imprese estere in Italia

Sono 1.712 le aziende tedesche presenti in Italia, con un fatturato di circa 96 miliardi e 193.000 occupati

Nel 2023 l’export distrettuale è rimasto sostanzialmente stabile, confermando i livelli record toccati nel 2022 quando per la prima volta si era superata di slancio la quota dei 150 miliardi di euro esportati

La Germania è il primo Paese per numero di imprese estere in Italia, con il 15,7% del totale delle controllate, e il terzo per fatturato generato (16,1% del totale del fatturato prodotto dalle controllate estere nel nostro Paese). Sono 1.712 le aziende tedesche presenti in Italia, con un fatturato di circa 96 miliardi e 193.000 occupati.

Questo quanto emerge da uno studio realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaoloha per la Camera di Commercio Italo-Germanica (Ahk Italien) sugli investimenti diretti tedeschi in Italia.







Dal 2010 al 2019, è diminuito il numero di imprese a controllo tedesco, seppur con un calo meno marcato rispetto alla media delle controllate estere in Italia (rispettivamente -0,8% e -1,7% medio annuo). Nello stesso periodo, tuttavia, le controllate tedesche hanno registrato un aumento sia del fatturato (+3,3% medio annuo) sia del numero di occupati (+39.000 unità).

Nel periodo 2019-2021, tra le imprese a controllo estero, quelle tedesche hanno registrato una crescita del fatturato (+7,6%) seconda solo a quella delle controllate statunitensi (+8%), rispetto a una media del +6,3% delle multinazionali estere attive nel nostro Paese.

La Germania è, inoltre, il primo Paese per investimenti Greenfield in Italia: questo tipo di operazione rappresenta il 69% degli Ide tedeschi e il 21% del totale degli investimenti esteri. Le controllate tedesche si distinguono anche per una redditività elevata e in crescita, con un Roe pari a 11,3 nel 2021, e una concentrazione di brevetti nei settori automotive e farmaceutico.

Le aziende a controllo tedesco sono attive principalmente nel commercio (54,7% del totale per fatturato e 45,2% per numero di imprese) e nel settore manifatturiero (28,7% per fatturato e 26,5% per numero di imprese).

La ripartizione settoriale degli addetti delle controllate tedesche in Italia si concentra nella meccanica (24,1%) e nell’automotive (21,5%); seguono metallurgia (7,4%) e industria farmaceutica (6,7%).

La distribuzione a livello territoriale, invece, vede la Lombardia quale principale destinazione degli Ide tedeschi: quasi la metà (47,4%) delle aziende a controllo tedesco ha sede nella regione, una percentuale che si attesta al 43,8% nel caso del manifatturiero. Rilevante la presenza di aziende tedesche anche in Trentino-Alto Adige (13,8%), Veneto (10,2%), Emilia-Romagna (7,4%) e Piemonte (6,6%).

«La Germania non è solo il nostro primo partner commerciale. Gli investimenti tedeschi in Italia si concretizzano in un ecosistema produttivo che genera valore e crescita per tutto il sistema Paese», dichiara Jörg Buck, consigliere delegato di Ahk Italien. «Le aziende tedesche attive in Italia sono fortemente integrate nei settori-chiaveche continuano ad alimentare i rapporti economici bilaterali. Le controllate tedesche trovano nel nostro Paese un tessuto produttivo ricco di eccellenze e di realtà a vocazione esportatrice tradizionalmente legate al mercato tedesco».














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