La co-creazione è il futuro del mondo IoT. Parola di Liu, ceo di Advantech

di Renzo Zonin ♦︎ Il fondatore dell’azienda taiwanese ha confermato l’impegno nel collaborare con partner qualificati per sviluppare il mondo IoT del futuro, lanciato verso un paradigma AIoT (intelligenza artificiale + IoT) che si sta evolvendo più lentamente del previsto. Ma le occasioni ci sono: il mercato varrà 870 miliardi di dollari entro il 2023, cui aggiungerne altri 26 provenienti dall’AIoT

«Guardiamo in faccia la realtà: l’AIoT non è cresciuta quanto ci aspettavamo 10 anni fa. Nel 2010 si prevedeva che entro 10 anni ci sarebbero stati nel mondo 50 miliardi di dispositivi connessi. Ora siamo nel 2020, e il numero effettivo è di circa il 20% di quella previsione». Così ha esordito il fondatore e Ceo di Advantech Kc Liu, l’azienda taiwanese specializzata nell’edge computing e nella digital transformation, durante il keynote d’apertura dell’Advantech Virtual Connect, la convention annuale che quest’anno si è tenuta online per ovvi motivi.

Ma qual è la motivazione di questo impatto non conforme alle aspettative? «L’ecosistema dell’AIoT ha bisogno di crescere passo dopo passo – ha proseguito Liu – e questo ha richiesto molto più tempo del previsto. Nel primo passo, 1.0, si sono create le fondamenta dell’Industrial PaaS Platform as a Service). Noi abbiamo cominciato a sviluppare Wise-PaaS nel 2015. Con il secondo passo, 2.0, è stato necessario creare svariate applicazioni industriali da usare come mattoni che rendessero più facile l’integrazione delle soluzioni. Oggi molte aziende attive nell’AIoT hanno creato proprie piattaforme e sviluppato proprie app. Purtroppo, si tratta ancora di singoli silos, che non possono essere interconnessi fra loro. Il nostro prossimo compito quindi è di aprire all’interconnessione. In questo modo l’industria evolverà allo stadio 3.0, interconnessione nelle piattaforme e nelle app.







A questo punto l’interconnessione e l’Ai, attraverso il cross platform sharing renderanno possibile per il mondo AIoT evolversi verso lo stadio 4.0, quello dell’automazione. In questo quarto step, soluzioni innovative saranno sviluppate molto più rapidamente, e in maniera più efficiente. A questo punto, l’intero mondo dell’IoT godrà di una crescita esplosiva e la digital transformation sarà pervasiva».

Anche se in ritardo rispetto alle forse ottimistiche previsioni del 2010, il mercato dell’AioT, ovvero dell’IoT più le soluzioni di intelligenza artificiale, non è certo di piccole dimensioni. Un report di market research stima per la parte IoT un valore di circa 870 miliardi di dollari entro il 2023, mentre la parte Ai integrata è valutata in circa 26 miliardi di dollari nello stesso periodo temporale. Se aggiungiamo una previsione di 6,6 miliardi di dollari per il mercato dei chipset dedicati all’intelligenza artificiale, e una crescita prevista Cagr del 37% sempre fino al 2023, in Advantech non hanno di che lamentarsi. Anche perché, sempre secondo Market Research, la regione Asia/Pacifico nel 2023 continuerà a guidare il mercato mondiale delle tecnologie IoT, anche se per la parte Ai la parte del leone dovrebbe farla il Nord America, che si prevede avrà una quota di mercato pari al 34%.

A trasformazione digitale completata, l’AIoT creerà grandi possibilità di business per i prossimi 10 anni

Siamo ancora a metà strada

Secondo Liu, l’AIoT al momento si trova a metà strada, avendo completato solo il secondo gradino. Completare l’evoluzione richiede sforzi non indifferenti, come la condivisione di standard e Api. Tuttavia, a trasformazione digitale completata, l’AIoT creerà grandi possibilità di business per i prossimi 10 anni. Secondo Liu, il mercato sarà suddiviso fra edge computing, edge device e industrial communication, che rappresenteranno circa il 35% del totale, piattaforme AIoT (per l’aggregazione di macchinari, IaaS, PaaS, Application Enabling Platform eccetera) che costituiranno il 10% del totale, e quella che Advantech definisce “Fase III”, quella delle “Domain Industrial App”, del SaaS e dei servizi di integrazione, che costituiranno la fetta più grande, con il restante 55%. Nulla di strano quindi se Advantech sta intensificando gli sforzi per coprire proprio quella parte di mercato.

La strategia di Advantech punta per la Fase III sul business model della co-creazione, ovvero una stretta cooperazione con i system integrator. Essi risultano vitali per la creazione di applicazioni smart, dove non basta creare una rete, e bisogna invece capire i processi di business per analizzare i dati rilevanti che consentono di creare meccanismi di gestione intelligente

La strategia di Advantech punta per questa Fase III sul business model della co-creazione, ovvero una stretta cooperazione con i system integrator. Essi risultano vitali per la creazione di applicazioni smart, dove non basta creare una rete, e bisogna invece capire i processi di business per analizzare i dati rilevanti che consentono di creare meccanismi di gestione intelligente. E proprio i system integrator, ciascuno nel suo settore, sono in possesso del know-how specifico ed dell’esperienza necessaria. Il modello della co-creazione rappresenta un vantaggio per tutti i player: da una parte, se Advantech entrasse in tali settori in prima persona per sviluppare applicazioni smart e fornire direttamente servizi per sistemi smart, rischierebbe un conflitto di interesse con i system integrator, alcuni dei quali sono anche suoi clienti. Inoltre, Advantech non sarebbe in grado di far proprio il know-how necessario a fare ciò in ogni singolo settore del mercato. Con il modello di co-creazione, invece, ciascun player porta le sue conoscenze specifiche e il suo know-how per realizzare la parte di soluzione che gli compete.

Advantech vede, dal punto di vista architetturale, una iFactory stratificata su quattro livelli, con alla base l’Edge Intelligence, dove l’azienda di Taipei può schierare gran parte del suo hardware; un secondo strato di IoT/PaaS, che comprende infrastrutture su public o private cloud, e che Advantech presidia con Wise-PaaS/IoTSuite; un terzo strato composto dalle Industria App&Solution Suite, dove operano le iFactory.Suite che gestiscono SituationRoom, Mobile Dashboard, Oee, Sicurezza ambientale, Gestione dell’energia, allarmi, ispezioni eccetera; e un quarto e ultimo strato costituito da system integrator che possono sfruttare le componenti dei livelli sottostanti, o modificarle e crearne di nuove, per fornire servizi di consulenza, installazione onsite, customizzazione eccetera

Un’architettura multilivello per la fabbrica 4.0

Advantech vede, dal punto di vista architetturale, una iFactory stratificata su quattro livelli, con alla base l’Edge Intelligence, dove l’azienda di Taipei può schierare gran parte del suo hardware; un secondo strato di IoT/PaaS, che comprende infrastrutture su public o private cloud, e che Advantech presidia con Wise-PaaS/IoTSuite; un terzo strato composto dalle Industria App&Solution Suite, dove operano le iFactory.Suite che gestiscono SituationRoom, Mobile Dashboard, Oee, Sicurezza ambientale, Gestione dell’energia, allarmi, ispezioni eccetera; e un quarto e ultimo strato costituito da system integrator che possono sfruttare le componenti dei livelli sottostanti, o modificarle e crearne di nuove, per fornire servizi di consulenza, installazione onsite, customizzazione eccetera.

«La nostra missione è di offrire ai system integrator servizi di sviluppo di tipo low coding, in modo da permettergli di creare con facilità i propri sistemi. Gli integratori potranno semplicemente unire fra loro le app modulari, per creare una soluzione. O apportare piccoli aggiustamenti alle nostre Solution Suite. Al momento attuale, l’ecosistema delle soluzioni IoT presenta ancora dei gap, che impediscono al mercato di crescere alla velocità attesa. Quello che in Advantech vogliamo fare è di creare un “Bridge of Success”, un ponte verso il successo, che permetta di colmare questi gap».

All’interno di Advantech si sono create delle business unit focalizzate per realizzare le varie componenti chiave. E dal punto di vista del mercato, diverse app industriali sono state migliorate e trasformate per farle diventare dei pacchetti Srp, “solution ready package”. Tutto ciò per consentire ai system integrator di creare soluzioni chiavi in mano per i loro clienti con un minimo lavoro di codifica

A questo scopo, all’interno di Advantech si sono create delle business unit focalizzate per realizzare le varie componenti chiave. E dal punto di vista del mercato, diverse app industriali sono state migliorate e trasformate per farle diventare dei pacchetti Srp, “solution ready package”. Tutto ciò per consentire ai system integrator di creare soluzioni chiavi in mano per i loro clienti con un minimo lavoro di codifica.

Si colloca all’interno di questa strategia anche il recente lancio del nuovo Wise-Marketplace 2.0. «Questo marketplace offrirà applicazioni di sviluppo garantite da Advantech – spiega Liu – sviluppate dai nostri partner certificati».

Il concetto di cocreazione è particolarmente sostenuto da Advantech anche a causa della intrinseca complessità dell’integrare la value chain dell’ecosistema IoT e AioT. «Per semplificare al cliente la scelta delle soluzioni, offriremo una serie di Solution Suite pacchettizzate – aggiunge Liu – pensate soprattutto per i clienti di dimensioni medio/piccole, che hanno l’esigenza di realizzare la digital transformation. Advantech entrerà in contatto con system integrator locali, focalizzati su specifici settori, per fornirgli gli strumenti necessari per esempio a realizzare personalizzazioni specifiche per il loro mercato».

Il fondatore e Ceo di Advantech Kc Liu

L’idea di Advantech, insomma, è di favorire l’adozione delle soluzioni AioT intervenendo su tutti gli strati tecnologici coinvolti nella diffusione di queste tecnologie, partendo dall’hardware di edge, e fino ad arrivare alle piattaforme applicative, collaborando (o co-creando) con partner in tutti i casi nei quali serva know-how specifico per determinati segmenti di mercato. L’impegno dell’azienda è focalizzato in particolare a garantire la disponibilità di soluzioni edge to cloud, e ruota attorno ai 6 trend tecnologici chiave che Advantech ha focalizzato per il 2012, e dei quali ha parlato – in un intervento tenutosi sempre durante il Virtual Connect – Linda Tsai, IioT president di Advantech. Questi temi sono trasformazione digitale, 5G, disaccoppiamento, digitalizzazione dal dispositivo al cloud, potenziamento dell’edge e intelligenza artificiale (IA). Ne abbiamo parlato in dettaglio qui. La Tsai durante il suo intervento è entrata più in dettaglio su quello che fino a oggi è stato concretamente realizzato della strategia edge to cloud di Advantech, mostrando come vari prodotti presentati recentemente si collochino in altrettante caselle del piano strategico generale, aiutando nella trasformazione dei dati grezzi mano a mano in informazione, conoscenza e “saggezza”, quest’ultima definita dalla combinazione di strumenti di analisi predittiva e di deep learning. O, se preferite, nei quattro step che secondo Advantech vanno percorsi nel processo di business transformation, ovvero automazione dei macchinari, connessione delle apparecchiature, visualizzazione dei processi e manutenzione predittiva. Si va dagli switch Ethernet TSN (serie Eki-8500) ai sistemi di connettività anche in 5G, dai marketplace alle suite di sviluppo software integrate (Xnavi), per arrivare a sistemi per data center come le soluzioni di private cloud Wise-Stack, che possono montare schede specializzate per l’Ia. Ogni componente è, di fatto, un mattoncino che va a concorrere alla realizzazione di una soluzione completa, assemblabile e personalizzabile da integratori terze parti.

«Noi pensiamo che l’unica via al successo nel mercato IoT passi attraverso la co-creazione insieme ai partner, e la collaborazione in tutto l’ecosistema. Dobbiamo lavorare insieme per rendere concreto il futuro del mondo AioT» ribadisce Liu.














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