L’auto del futuro? Si autoriparerà! Parola di Mahle

L’automotive evolve e così anche le attrezzature delle officine, sempre più connesse e con capacità diagnostiche

Se la parola d’ordine dell’automotive di oggi è P.A.C.E. (Personalizzato, Autonomo, Connesso ed Elettrificato), anche le officina si adeguano, com’era logico aspettarsi. E così molte attrezzature diventano smart e accedono alla rete, dialogano con smartphone/tablet, “suggeriscono” le operazioni da compiere e si aggiornano automaticamente. Questi sviluppi sono emersi durante il webinar ‘Le nuove tecnologie nel Garage Equipment’, evento del ciclo MFInTalk – Road to Automechanika organizzato da MesseFrankfurt con l’egida di Sps. L’evento, moderato dal direttore di Auto Tecnica Franco Daudo, ha visto un intervento di Andrea Lupi, technical services manager di Mahle. Questa azienda ha più di un secolo di vita (i pistoni Mahle sono nella storia del motorismo) ma si è saputa trasformare sia abbracciando le nuove tecnologie automotive sia sviluppando la divisione delle attrezzature per officina e diagnostica.

Attrezzature smart per l’officina evoluta

Andrea Lupi, technical services manager di Mahle

Andrea Lupi ha fatto una carrellata delle attrezzature da officina di Mahle Aftermarket Italia, che include anche le avanzate diagnosi Brain Bee, azienda acquisita pochi anni fa.
Si è così appreso che, a parte gli ozonizzatori per sanificare gli abitacoli, tutti le altre apparecchiature sono connesse, per aggiornarsi, accedere alle banche dati e visualizzare tutorial. La cosa si estende quindi anche alle macchine per il service dell’aria condizionata della serie Air-Nex. Questa apparecchiature sono un plastico esempio di come cambieranno le officine: sono connesse ai server Mahle 24/7 per aggiornamenti e servizi e si interfacciano con le diagnosi per verificare la salute dell’impianto. Lupi ha evidenziato il fatto che macchine così evolute permettono un salto di qualità nei servizi che è possibile offrire.







Pensiamo ai servizi

Una manutenzione carente può danneggiare componenti costosi come il compressore, dato che il fluido frigorifero porta anche il lubrificante e un essiccatore esaurito potrebbe rilasciare umidità dannosa per l’impianto. Queste macchine si prestano quindi ad un check annuale con un controllo generale e il test delle pressione dei fluido, operazioni veloci ed economiche che prolungano la vita dell’impianto e ne garantiscono la funzionalità.

Nel corso del webinar si è anche parlato di un possibile calo del business della riparazione connesso alla minore complessità delle vetture elettriche. È però emerso che, se molte lavorazioni scompariranno, altre nasceranno: le batterie ad alta tensione hanno un loro impianto di climatizzazione, gli Adas saranno diffusi sul 100% delle automobili nuovi e la manutenzione predittiva/preventiva apre scenari interessanti.














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