Dgs punta al miliardo di ricavi con m&a, internazionalizzazione, cybersecurity e…

di Piero Macrì ♦︎ La software house e system integrator controllata da H.I.G. Capital ha triplicato il fatturato in tre anni. Prossimo obiettivo superare il miliardo. Fra i clienti Poste Italiane, Enel, Leonardo, Terna, Bulgari e Fendi. Le acquisizioni di Porini, Maneat, InnovatesApp. Industria 4.0: focus sulle interfacce uomo macchina. X-Soc Operation Center: servizi gestiti per il monitoraggio e la prevenzione cyber. Il supply chain management con ComplEtE. Ne abbiamo parlato con Vincenzo Fiengo e Nicola Gullì, rispettivamente co-founder e industry and service market director di Dgs

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Da 100 a 300 milioni nel giro di soli tre anni e ora l’obiettivo di traguardare il miliardo nei prossimi 5 anni. Continua l’espansione di Dgs, gruppo controllato dal fondo d’investimento H.I.G Capital e specializzato in sviluppo software e system integration in ambito cybersecurity e digital solutions. Ben sette le acquisizioni messe a segno nell’ultimo anno. Da InnovatesApp, uno dei principali partner italiani di Sap, a Smc, platinum partner di Liferay, a Tow 80 specializzata in soluzioni ServiceNow. E poi, ancora, Sarce, software vendor Sage per le pmi, e i3, system integrator del manifatturiero. Con queste operazioni Dgs ha ampliato le competenze progettuali nell’ambito degli ecosistemi tecnologici Sap, Microsoft, Liferay e ServiceNow.

Acquisizioni che si sommano a quelle già compiute in passato. Tra queste, quella di Porini, partner internazionale di Microsoft con un focus nel manifatturiero e nel settore fashion & textile, e quella di Maneat, system integrator specializzato in area plm, dove il gruppo vanta competenze in ambito Dassault, Siemens e Ptc. «Le operazioni straordinarie effettuate in questi anni proseguiranno», afferma Vincenzo Fiengo, co-ceo di Dgs. «Vi saranno ulteriori acquisizioni e un potenziamento degli organici interni per mettere a fattor comune tutte le competenze e gli strumenti utili alla trasformazione digitale del manifatturiero, della pubblica amministrazione e del finance». Nel futuro anche l’espansione internazionale. «Serviranno contributi esterni, ma si può partire già adesso, esportando all’estero le soluzioni realizzate in Italia per quei clienti che hanno una presenza globale. L’Italia è la seconda manifattura d’Europa, esportiamo macchine e impianti in tutto il mondo. Tanto hardware, ma poco software. Le digital company che si sono affermate su scala internazionale sono un’eccezione. Ecco, noi vogliamo entrare nel novero di quelle eccezioni. Ne abbiamo le capacità ed è un obiettivo al centro del nuovo piano industriale», afferma Fiengo.







Vincenzo Fiengo, co-ceo di Dgs

Da una parte l’ecosistema tecnologico che deriva da un insieme di aziende specializzate in singoli settori di industry e in piattaforme abilitanti la trasformazione digitale, dall’altra lo sviluppo di prodotti proprietari (in area Erp, Crm, Hr, Scm e Data Analytics). Infine, la componente di cybersecurity, gestita attraverso una divisione dedicata che è stata di recente potenziata con il nuovo security operation center inaugurato a Milano. Un’area strategica, su cui Dgs ha molto investito negli ultimi cinque anni, è quella relativa al supply chain management. Con la soluzione ComplEtE il gruppo è entrato nel novero delle aziende più innovative a livello internazionale. Gartner l’ha infatti inclusa tra le tecnologie più promettenti per supportare le imprese nella pianificazione, configurazione e ottimizzazione della catena di approvvigionamento. «ComplEtE è la prova di come l’intelligenza artificiale possa migliorare la capacità previsionale e il decision making nell’ambito della produzione collaborativa», sottolinea Fiengo. «Nasce dalle nostre competenze storiche in area scm ed è pensata con un approccio moderno, cloud native e AI-based, un vantaggio competitivo rispetto a molte delle soluzioni concorrenti legate ancora a framework legacy, aggiunge Nicola Gullì, industry and service market director di Dgs. Ricreando il digital twin dell’intera catena di fornitura aziendale, realizza un ambiente di lavoro cooperativo, simulativo e adattivo che massimizza la sinergia tra le funzioni aziendali, supportando le decisioni con algoritmi di intelligenza artificiale in scenari di simulazione strategica, tattica e operativa».

Centri di competenza Microsoft, Sap, Liferay, Sage, Sap e ServiceNow per la trasformazione digitale di ambienti IT e OT. L’importanza delle analisi predittive basate sull’intelligenza artificiale

Nicola Gullì, industry and service market director di Dgs

Fondato nel 1997, oltre 25 anni di storia, 1.800 dipendenti, 450 dei quali assunti nel solo 2022, presenza in 21 città italiane, più di 800 clienti e 30 partner tecnologici. Tra i clienti, Poste Italiane nei servizi, Enel e Terna nell’energy, Leonardo nel manifatturiero, Stellantis nell’automotive e Moncler, Bulgari e Fendi nel fashion. Non meno rilevante la presenza nelle medie aziende, soprattutto in ambito industriale. Dei 300 milioni di fatturato circa 180 derivano dalla divisione Digital Solutions, 100 dalla divisione Cyber, e oltre 20 dalla consulenza, ambito, quest’ultimo, che è stato potenziato con la creazione dei servizi di We.Do Advisory, la società originata dallo spin-off della business line di management consulting specializzata nei servizi di IT security and governance, cyber and data protection.

Carattere distintivo del gruppo è l’organizzazione per centri di competenza, in ambiente Microsoft (business applications e infrastruttura Azure), Liferay (piattaforma per e-commerce e portali), Sage (Erp), Sap e ServiceNow (piattaforma per workflow digitali). Elemento che diventa centrale nello sviluppo delle soluzioni proposte nei vari settori di industry, l’analisi predittiva basata sull’intelligenza artificiale: consente alle imprese di sfruttare al massimo i dati disponibili per prevedere andamenti futuri, comportamenti dei clienti, domanda di mercato e altro ancora. Previsioni basate sui dati che aiutano a prendere decisioni strategiche più informate e tempestive. «Con l’Ai e le predictive analytics le imprese possono migliorare l’efficienza operativa. E’ possibile identificare inefficienze nei processi aziendali e apportare miglioramenti mirati», dice Gullì. Nel caso di ComplEtE, la già citata soluzione di supply chain management, la predictive analytics ottimizza la pianificazione della catena di approvvigionamento, riducendo i tempi di attesa e minimizzando gli sprechi.

La logica operativa di Dgs basata sul disaccoppiamento tra competenze e mercati

La suite ComplEtE è una soluzione end-to-end di nuova generazione offerta in modalità SaaS su cloud Azure ed integrata nativamente con le componenti Erp, Crm e IoT Microsoft

Tutte le aziende che fanno parte del gruppo sono organizzate per competenze progettuali – plm, erp, crm, supply chain, cybersecurity, intelligenza artificiale, data analytics – che vengono messe a disposizione in modalità sinergica a tutti i vertical di settore. Un mix di competenze che si integra con quelle sviluppate internamente in più di 25 anni di attività. Oltre 500 le persone che si occupano di ingegneria di sviluppo e manutenzione software e una trentina i partner di system integration, tra questi, il gruppo Engineering e il gruppo Txt. Le attività su piattaforma Microsoft valgono circa il 30% dei ricavi generati dal comparto industry ma non meno significative sono le attività che derivano dalle soluzioni sviluppate in ambiente Sap. In area Plm, le competenze si estendono invece al software industriale di Dassault, Siemens e Ptc mentre per l’It enterprise cresce l’interesse verso le piattaforme ServiceNow e Liferay. «Lavoriamo tantissimo sui temi della gestione e analisi del dato. È l’hype del momento. La domanda si sta concentrando sull’utilizzo di strumenti per supportare i processi decisionali, il che vuol dire implementare soluzioni di data collaboration con utilizzo spinto di tecnologie all’edge e al cloud. Le preoccupazioni che riguardano la gestione del dato su piattaforme esterne al perimetro aziendale verranno gradualmente superate da una più consapevole comprensione dei rapporti tra i rischi ed i benefici che ne derivano. I dati possono risiedere ovunque garantendo un livello omogeneo e adeguato di governo degli stessi ma la decisione spetta alle singole aziende», afferma Gullì.

Portare a valore gli investimenti industry 4.0, ma attenzione alle interfacce utente!

«A partire dal 2018, con il piano Industry 4.0 il mercato industriale ha avuto una forte e inconsapevole crescita, generando acquisti basati soprattutto sulla convenienza fiscale, dice Gullì. Tuttavia, sono proprio quegli investimenti che creano ora le opportunità per sviluppare soluzioni moderne, collaborative, basata sull’interconnessione di macchine e persone, sulla libera circolazione di dati tra i diversi compartimenti aziendali. Di fatto, la nostra attività si traduce nel valorizzare gli investimenti fatti sull’onda dell’Industry 4.0. L’altro elemento di novità che condiziona lo sviluppo di soluzioni digitali è l’interfaccia uomo-macchina. È l’effetto della consumerizzazione dell’It. Le soluzioni non sono più pensate per gli esperti dell’informatica. Come dice Gullì, «si può progettare il più bel software del mondo, ma è la modalità di interazione con cui si confrontano le singole persone a determinarne il successo. Ergo, per migliorare il lavoro serve rendere disponibili le informazioni in una forma semplificata attraverso interfacce uomo macchine “virali”. Ed è quello che stiamo facendo».

X-Soc Operation Center, servizi gestiti per il monitoraggio e la prevenzione di incidenti cyber

L’X-Soc di Dgs è specializzato nel monitoraggio, rilevamento e risposta agli incidenti in ambito IT, IoT e identity security

Gli investimenti Dgs continuano anche sulla parte cybersecurity, core business del gruppo. Nel settembre scorso l’inaugurazione dell’eXtended Security Operation Center (X-Soc) di Sesto San Giovanni, a Milano, e dell’ufficio satellite a Roma. Il centro operativo è specializzato nel monitoraggio, rilevamento e risposta agli incidenti in ambito IT, IoT e identity security.

L’X-Soc si occupa anche delle operazioni quotidiane, della manutenzione dei sistemi di sicurezza informatica e della gestione delle vulnerabilità, ovvero l’identificazione e la mitigazione delle potenziali falle di sicurezza nei sistemi e nelle applicazioni. Viene inoltre effettuata una valutazione dell’esposizione ai rischi informatici, al fine di mettere in atto adeguate misure di contenimento e riduzione della superficie d’attacco. Un’area, quest’ultima, particolarmente rilevante nella protezione delle credenziali e delle identità degli utenti per prevenire violazioni e accessi non autorizzati. Infine, servizi di breach response e forensics: in caso di violazioni della sicurezza informatica, l’X-Soc è progettato per rispondere tempestivamente alle minacce riscontrate.

Gianluca Cimino, cyber security chief strategy officer di Dgs

Questo include l’attuazione di procedure di risposta agli incidenti per limitare i danni, nonché l’analisi forense per identificare l’origine e le implicazioni dell’attacco. «Con l’inaugurazione dell’eXtended Security Operation Center, il nostro impegno nella protezione dei dati e delle infrastrutture aziendali raggiunge nuovi livelli, ha affermato Gianluca Cimino, cyber security chief strategy officer di Dgs in occasione dell’inaugurazione. L’X-Soc ci permette di adottare un approccio altamente tecnico e personalizzato nella gestione delle minacce informatiche in continua evoluzione, garantendo la sicurezza e la resilienza dei sistemi critici dei nostri clienti».














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