Acimga: ordini record di macchine per stampa e packaging, ma inflazione e caro energia frenano la ripresa

L'industria italiana di questi macchinari rischia di non riuscire a soddisfare l'enorme quantità di ordini registrati nel 2021

Andrea Briganti, direttore generale di Acimga

Secondo i dati forniti Acigma, l’associazione che rappresenta 82 costruttori italiani di macchine per l’industria grafica, cartotecnica, cartaria, di trasformazione e affini, il settore nel 2021 ha visto una ripresa notevole, con una crescita del 15% rispetto al precedente anno e un fatturato complessivo di 2,7 miliardi di euro (1,6 miliardi relativi all’export).
Dati che purtroppo si scontrano con la difficoltà di reperimento delle materie prime e il caro energia.

«Lo scorso anno abbiamo registrato ordini in aumento del 43,6% rispetto al 2020 e del 16% circa rispetto al 2019», spiega Andrea Briganti, direttore generale di Acimga. «Le imprese del nostro settore, che vantavano una programmazione satura per 18 mesi, già nella seconda metà del 2021 tuttavia hanno avuto il problema dei ritardi nell’approvvigionamento dei semiconduttori e dei quadri elettrici; quindi, la situazione si è aggravata nel 2022, causa il rincaro dei costi energetici e di molte materie prime, che impatta su tutta la catena di fornitura».







La produzione di una macchina industriale per la stampa o per la trasformazione richiede mediamente dai 10 ai 12 mesi di lavorazione; pertanto, la gran parte degli ordini pervenuti nel 2021 deve ancora essere evasa. «Ed è tutt’altro che scontato che venga convertita al 100% in fatturato – sottolinea Briganti – Il nostro modello produttivo, d’altra parte, è “built to order”: guidato dalla domanda, non prevede scorte di magazzino e oggi risente delle difficoltà di un sistema di fornitura a singhiozzo e caratterizzato da significative fluttuazioni di prezzo. Ciò ci sta impegnando a rinegoziare molti contratti, ma non sempre i clienti sono disposti a farlo».

L’industria italiana, che detiene una quota di mercato superiore al 36% nell’area UE, di quasi il 20% nel Nord America e del 16% nei paesi extra UE, sarà protagonista di Print4All, evento che si terrà dal 3 al 6 maggio presso Fiera Milano, unica fiera del settore realizzata a livello globale nel 2022. Per Acimga, che ne cura l’organizzazione, è l’occasione per rafforzare il networking tra 241 aziende partecipanti, di cui il 14% estere provenienti da 14 paesi, e favorire il dialogo con una community che nella prima edizione dell’evento, nel 2018, aveva radunato oltre 30mila visitatori.

«La fiera doveva essere organizzata nel 2021, poi rimandata causa pandemia, ora si trova a essere un importante punto di incontro (l’unico nel 2022 con questa offerta applicativa) e di confronto, in particolare sui temi della sostenibilità e della digitalizzazione – commenta Andrea Briganti – L’industria italiana può essere un riferimento per l’uscita da questa crisi e il nostro settore, specialmente, ha l’opportunità di avviare trasformazioni in grado di impattare su tutta la filiera. Penso, in particolare, che il nostro modello produttivo nel prossimo futuro dovrà cambiare a favore delle competenze, vero patrimonio del Made in Italy, valorizzando meno il prodotto e più il servizio: quando i macchinari saranno elementi di trasferimento delle competenze sul cliente, non saremo più così subordinati alla marginalità legata al costo della materia prima, e riusciremo a fornire valore aggiunto basato su competenza e capacità di servire il cliente attraverso quel macchinario».














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