Il progetto che rappresenterà il Bel Paese all’attesa Biennale Arte 2022 (23 aprile – 27 novembre 2022) vedrà protagonista il gruppo siderurgico Marcegaglia, che ha fornito pannelli parete coibentati, in acciaio preverniciato, utilizzati nella realizzazione dell’opera “Storia della Notte e Destino delle Comete” promossa dalla direzione generale creatività contemporanea del Ministero della Cultura, a cura di Eugenio Viola. Per la prima volta nella storia il padiglione Italia sarà dedicato completamente all’opera di un solo artista: Gian Maria Tosatti.
«Noi lavoriamo l’acciaio, un materiale – commenta Antonio Marcegaglia, presidente del gruppo omonimo – che nell’immaginario collettivo richiama ancora l’industria “pesante”, il ferro, la ghisa, i forni. Invece ha peculiarità che ne possono fare un materiale di tendenza: è duttile, leggero e, soprattutto, riciclabile all’infinito – spiega il presidente – una caratteristica, quest’ultima, che lo rende perfetto anche per raccogliere la sfida dell’economia circolare: ci stiamo impegnando molto con importanti investimenti e progetti affinché anche il nostro portafoglio prodotti sia sempre più green».
«La passione per l’acciaio – prosegue la sorella Emma Marcegaglia, presidente della holding del gruppo – e l’abilità acquisita nel lavorarlo sono la nostra cifra distintiva: siamo molto orgogliosi che l’artista abbia pensato all’impresa della nostra famiglia per realizzare la sua opera. L’arte ha in sé la forza del bello, è un mezzo potente per scuotere le coscienze, far riflettere, spingere verso il cambiamento. A maggior ragione in un momento storico come questo, nessuno può sottrarsi alla responsabilità di costruire, senza pregiudizi o ideologie, un modello di sviluppo che sia, nei fatti, più ‘bello’: inclusivo e sostenibile».
Non è la prima volta che il nome Marcegaglia si lega all’arte. Già nel 2009, per il 50° anniversario della fondazione dell’azienda, il gruppo aveva organizzato alla Triennale di Milano “Steellife”, la prima mostra internazionale d’arte contemporanea dedicata all’acciaio. Curata dal critico d’arte Elisabetta Pozzetti e ideata da Studio Chiesa, la mostra raccoglieva le opere di artisti provenienti da 3 differenti continenti, proprio per rappresentare al visitatore linguaggi e poetiche espressione di culture sì diverse, ma capaci di coesistere in armonia nello stesso spazio.