Ciao Gianfilippo, mi piace ricordarti così, felice di volteggiare nell’aria come un bambino

di Filippo Astone ♦︎ Ricordo di Gianfilippo D'Oriano, comunicatore di Abb, amico di Industria Italiana, uomo di grande ironia e curiosità. Prematuramente scomparso da qualche giorno, con grande dolore di tutti noi

Gianfilippo D'Oriano

Entusiasta. Divertito. Curioso. Felice come un bambino di poter volteggiare nell’aria.

Mi piace ricordare così Gianfilippo D’Oriano, che da qualche giorno ci ha lasciato, nello strazio di tutti quelli che lo conoscevano e che avevano avuto il piacere di frequentarlo, per lavoro o nella vita privata. Perché Gianfilippo riusciva sempre a irradiare allegria, ironia e vivacità mentale su tutti quelli che incontrava.







Lui, per oltre 30 anni in forza alla comunicazione di Abb, era un amico di Industria Italiana, e soprattutto un amico mio, anche da ben prima che fondassi Industria Italiana. Di lui ricorderò sempre le grandi risate fatte insieme, praticamente su tutto. Sempre ironico, ma solo bonariamente. Mai corrosivo. E mai arreso alla comunissima e umanissima tentazione di parlar male di qualcuno. E ricorderò sempre anche la notevole curiosità che esercitava su tutto ciò che incrociasse il suo sguardo. Anche se lavorava nella stessa azienda da più di 30 anni, non smetteva mai di voler conoscere, capire, approfondire. Certo, Abb è un colosso con talmente tante innovazioni, brevetti, invenzioni, curiosità che non basterebbe una vita intera per esplorarla tutta.

 

La videointervista fatta nel 2018 a Sandro Andreotti, di Aerogravity (Pero) il più grande simulatore di volo al mondo, reso possibile da motori Abb. L’uomo che talvolta si vede volteggiare sullo sfondo è Gianfilippo D’Oriano

 

Ma sarebbe stato anche quasi “normale”, dopo più di 30 anni, e avendo superato da un po’ la sessantina come lui, in qualche modo “sedersi”, o dare per scontato ciò che lo circondava. Ma lui no. Lui mai. C’era sempre quel nuovo motore, quel nuovo stabilimento, quell’innovazione, quell’idea, quell’iniziativa, ma anche quel piccolo particolare che accendevano la sua curiosità. E la voglia – ancor prima di spiegare ai giornalisti e di farli scrivere (che era il suo mestiere, talvolta ingrato) – di capire lui. Di sapere lui in primo luogo, per arricchire la sua mente. Senza mai dimenticare, qualsiasi spunto per riderci su. La sua risata romana, bonaria e piena, mai cattiva, mi resterà impressa per sempre.

Ho la fortuna di poter conservare per sempre il ricordo di una giornata magnifica con Gianfilippo. Quando, nell’autunno 2018, siamo andati insieme a visitare Aerogravity, il più grande simulatore di volo al mondo, costruito a Pero, alle porte di Milano, per far volteggiare incolumi nell’aria i suoi visitatori, grazie a potenti e precisi motori Abb che creano venti che spingono verso l’alto, anche di venti metri o più. Grazie ad Aerogravity è addirittura nata una disciplina sportiva, perché in volo libero si riescono a compiere articolate acrobazie. Io mi ero messo la tuta apposita, ma poi, al momento di librarmi in aria, non ce l’avevo fatta. Troppa paura, lo confesso. Vertigini. Gianfilippo no. Lui si era subito buttato nella nuova avventura. Curioso e divertito aveva iniziato a volteggiare. Ed era salito fino in alto, fin lassù. Girando in tondo come se avesse fatto sempre quello. E godendosi quel respiro di vita fino in fondo. Ciao Gianfilippo. Grazie di quel giorno e di tutto quello che hai dato a tutti noi. Grazie di cuore.














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