A2A: 16 mld in 10 anni per transizione energetica e economia circolare. Focus sul mercato domestico

Nel Piano Strategico 2021-2030 la multiutility conferma un portafoglio differenziato di impianti rinnovabili, bioenergie e circular economy. Previsto ebitda a circa 2,6 miliardi a fine Piano, in crescita del 7% medio annuo in arco piano

L’operazione eviterà l’emissione in atmosfera di quasi 20mila tonnellate di CO2 l’anno

Economia circolare e transizione energetica: sono i due pilastri della strategia di A2A per il Piano 2021-2030, a cui contribuiscono tutte le Business Unit (Energia, Ambiente e Smart Infrastructures).

«In questi due anni il Gruppo ha dimostrato la capacità di attuare il Piano presentato a gennaio 2021. Siamo stati in grado di raggiungere in anticipo gli obiettivi prefissati, realizzando infrastrutture e impianti industriali, attraverso la crescita interna e cogliendo opportunità di acquisizioni – commenta Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A – Il 2022 è stato caratterizzato da un quadro geopolitico ed economico complesso e da uno scenario energetico volatile: alla luce di questo contesto, abbiamo deciso di adeguare il nostro Piano per continuare a garantire la solidità del Gruppo e affrontare le nuove sfide che ci attendono. Gli investimenti sono stati aggiornati, privilegiando la crescita organica nel mercato domestico e confermando Economia Circolare e Transizione Energetica come pilastri della strategia di A2A».







 

Risultati raggiunti e superati nei primi due anni di Piano

Nei primi due anni del Piano decennale sono stati realizzati investimenti infrastrutturali per il Paese pari a 3,5 miliardi di euro. Nell’ambito dell’Economia circolare il Gruppo ha finalizzato investimenti strategici in impianti per il trattamento di rifiuti organici e scarti agroalimentari (Lacchiarella e Cavaglià con capacità di produzione di circa 13 Mmc di biometano), per il trattamento dei fanghi (Corteolona con capacità di trattamento 55 kton), per la depurazione (Gavardo, Alfianello e Val Trompia con capacità di trattamento di circa 130 mila abitanti equivalenti) e nella conversione dell’impianto Biofor (capacità di circa 5 Mmc di biometano). In ambito M&A sono state finalizzate due rilevanti operazioni. Nel comparto dei rifiuti industriali è stata conclusa l’acquisizione di TecnoA, azienda leader nel Centro-Sud Italia, il cui polo impiantistico ha una capacità di trattamento di circa 300 kton all’anno di rifiuti, finalizzata al di recupero energetico.

Nel recupero di calore è stata portata a termine l’operazione di acquisizione di Sea Energia, società che fornisce energia elettrica e termica agli aeroporti di Milano Linate e Milano Malpensa e che ha l’obiettivo di favorire il loro processo di decarbonizzazione. A supporto della transizione energetica, nella prima fase di attuazione del Piano sono stati acquisiti portafogli di impianti di generazione green per 436 MW di potenza nominale attraverso due rilevanti acquisizioni: il portafoglio Octopus, esclusivamente fotovoltaico di 173 MW, e i portafogli eolici e fotovoltaici Ardian pari a 263 MW. Queste operazioni hanno consentito al Gruppo di diventare il quarto player industriale nel settore delle energie rinnovabili. Nel corso del 2022 è stata acquisita un’ulteriore piattaforma di sviluppo FER, con pipeline di progetti per 800 MW, fra i quali l’Impianto Eolico di Matarocco da circa 30 MW di cui è stato avviato il cantiere. Per sviluppare nuova energia flessibile a supporto delle rinnovabili, sono state potenziate le centrali di Chivasso e Cassano; sono state inoltre realizzate due cabine primarie per garantire la resilienza della rete elettrica della città di Milano (Rozzano e San Cristoforo). Infine, l’acquisizione di clienti retail da canali digitali ha superato le aspettative con oltre 180 mila nuovi clienti nei primi due anni di piano.

 

Contesto macroeconomico e criteri di aggiornamento del Piano

Un contesto geopolitico ed economico complesso e uno scenario energetico volatile hanno caratterizzato il 2022: il prezzo dell’energia elettrica ha raggiunto picchi mai verificati in passato toccando i 700 €/MWh lo scorso agosto, l’inflazione in area EURO ha subito un’impennata raggiungendo il 10% a luglio ed il tasso di interesse Euribor a 12 mesi ha oltrepassato il 2% a settembre. Se da un lato il quadro delineato ha generato grande incertezza economica, d’altra parte ha reso ancora più attuali gli asset di crescita del Piano di A2A. Dall’Europa emerge infatti una rinnovata spinta verso la decarbonizzazione e la necessità di accrescere il proprio livello di autonomia energetica: in particolare il nuovo pacchetto REPowerEU, pubblicato dalla Commissione Europea a maggio 2022, stabilisce una serie di misure volte a ridurre rapidamente la dipendenza dai combustibili fossili e accelerare la transizione verde.

In Italia abbiamo assistito nei mesi scorsi a un rinnovato impegno nel supportare la realizzazione di impianti volti a contribuire all’indipendenza energetica del Paese, ad esempio con l’adozione di procedure più snelle per lo sviluppo di impianti fotovoltaici fino a 20 MW, con il modello unico semplificato per installazione di fotovoltaico sugli edifici e con incentivi fino al 40% in conto capitale per la produzione di biometano. La forte attenzione all’autonomia energetica spinge a massimizzare la valorizzazione delle risorse disponibili sul territorio per sbloccare il potenziale delle fonti rinnovabili in Italia in coerenza con le principali linee di sviluppo del Gruppo. L’incerto contesto economico e gli impatti generati (e.g. aumento costi di approvvigionamento, incremento del valore nominale dei crediti, rateizzazione dei pagamenti dei clienti e incremento del costo del debito) hanno reso opportuno un aggiornamento dei prossimi anni di Piano in ottica prudenziale e con un maggior focus sulla gestione dei rischi derivanti dal mutato contesto, rimodulando gli investimenti, mantenendo invariati gli obiettivi sui 10 anni (16 miliardi di euro cumulati fra il 2021 ed il 2030 in linea con il primo Piano decennale). L’aggiornamento del Piano 2021– 2030, in continuità strategica con la versione precedente, conferma l’economia circolare e la transizione energetica quali pilastri dell’evoluzione di A2A, seguendo un approccio più selettivo sugli investimenti, focalizzato sui business distintivi e sul mercato domestico e con una maggiore crescita organica. L’adozione di un approccio flessibile su investimenti e indicatori economico finanziari sarà fondamentale per garantire stabilità al Gruppo.

 

Economia Circolare e Transizione Energetica

Economia Circolare e Transizione Energetica rafforzano il proprio ruolo chiave nel favorire l’utilizzo efficiente delle risorse e contribuire ad accrescere il livello di autonomia energetica dell’Italia. L’ampia disponibilità di fonti di energia rinnovabile e la necessità di colmare il gap impiantistico nel trattamento e valorizzazione dei rifiuti rappresentano oggi più che mai grandi opportunità per il Paese e il punto cardine della strategia di A2A. Sul fronte dell’Economia Circolare, A2A ha già investito oltre 1 miliardo di euro nel biennio ’21-’22 e prevede a Piano investimenti complessivi pari a circa 5 miliardi di euro, focalizzandosi sulla chiusura del ciclo dei rifiuti, sul recupero di materia, energia e calore e sullo sviluppo delle bioenergie, conseguendo un EBITDA di 0,8 miliardi di euro al 2030. Con l’aggiornamento del Piano, il Gruppo accrescerà la capacità di trattamento e valorizzazione dei rifiuti consolidando il ruolo di leader nel Wasteto-Energy e un posizionamento rilevante nel segmento del mercato del biometano.

Grazie ai propri investimenti, A2A disporrà nel 2030 di impianti in grado di produrre 1,9 TWh di energia termica destinata al teleriscaldamento, 2,5 TWh di energia elettrica, e di impianti di trattamento di rifiuti organici e scarti agroalimentari per produrre 170 Mmc di biometano. Facendo leva sulla leadership del Gruppo nell’ambito dell’economia circolare, A2A lancerà il business di riciclo delle batterie al litio. Grazie a questo nuovo business, A2A sarà in grado di trattare circa 10 kton di batterie ogni anno. Il piano di A2A per la Transizione Energetica prevede investimenti complessivi pari a circa 11 miliardi di euro, prevalentemente focalizzati sullo sviluppo delle energie rinnovabili, flessibilità ed elettrificazione dei consumi, con un EBITDA obiettivo al 2030 pari a circa 1,7 miliardi di euro. Gli oltre 2 miliardi di euro già investiti nel primo biennio di Piano hanno consentito ad A2A di rafforzare la propria posizione nel campo della generazione da fonti rinnovabili consolidando una piattaforma per lo sviluppo greenfield successivo. Entro il 2030, il Piano mira a costruire un portafoglio da 5 GW tra idroelettrico, solare ed eolico, in grado di produrre circa 9 TWh di energia green.

Per garantire una maggiore penetrazione delle fonti rinnovabili non programmabili, sarà necessario investire anche sulla flessibilità del sistema elettrico. A tal fine, A2A svilupperà un mix di soluzioni che contribuiranno all’aumento di 1,7 GW di nuova flessibilità al 2030, grazie a un nuovo ciclo combinato a gas abilitato a blending con idrogeno (vincitore di un’asta Capacity Market), un nuovo gas peaker (già autorizzato), soluzioni di accumulo elettrochimico e potenziamenti volti ad aumentare il livello di flessibilità degli impianti (di cui due già realizzati). Prosegue inoltre l’impegno del Gruppo a supporto dell’elettrificazione dei consumi, che sarà abilitata da investimenti nel rafforzamento e nello sviluppo della rete elettrica di A2A, con la realizzazione di 16 nuove cabine primarie, la posa di 2.500 km di nuove reti e maggiore potenza di picco gestita. Lato mercato amplieremo la base clienti offrendo nuove soluzioni VAS2 , promuovendo la mobilità elettrica e lo sviluppo della generazione distribuita e dell’autoconsumo tramite solare small scale e Comunità Energetiche. Nella visione di A2A, economia circolare e transizione energetica si integrano, sviluppando sinergie tra le Business Unit. Al 2030, il Gruppo produrrà circa 13 TWh complessivi fra energia verde e recupero energetico, combinando l’apporto di idroelettrico, fotovoltaico ed eolico con quello del Waste-toEnergy e delle bioenergie.

 

La strategia di A2A per la stabilità

A2A può contare su diversi elementi che garantiscono stabilità al Gruppo e sui quali continuerà a puntare nei prossimi anni alla luce dell’attuale contesto economico. Nel business della generazione di energia, A2A dispone di un portafoglio diversificato di impianti che garantisce margini stabili (circa 500 milioni di euro di margine di contribuzione medio fra il 2013 e il 2021) e un basso profilo di rischio grazie a un portafoglio diversificato per tecnologia, modello di ricavo (regolato vs mercato) e ambito geografico. Lo sviluppo degli impianti rinnovabili, elemento chiave all’interno del Piano Strategico, è protetto dal presidio dell’intera catena del valore all’interno della BU Energia. L’ampia base clienti retail è infatti in grado di garantire in arco piano l’acquisto e dunque la copertura dell’intera energia rinnovabile prodotta. L’obiettivo per il 2030 è di raggiungere i 9 TWh di produzione di energia elettrica da FER con una copertura superiore al 100% da parte del mercato residenziale. Per quanto riguarda la Business Unit Ambiente, il presidio dell’intera catena del valore nel ciclo dei rifiuti consente di mitigare i rischi, con l’obiettivo di gestire e trattare internamente nel 2030 l’85% dei 2 milioni di tonnellate di rifiuti raccolti al 2030. A livello di capacità di esecuzione delle infrastrutture e di messa a terra degli investimenti, A2A può sentirsi forte di una percentuale di oltre l’80% dei progetti previsti entro il 2026 già realizzati o in corso. Il Gruppo può inoltre contare su potenziali upside rispetto agli investimenti previsti a Piano, che potranno fungere sia da backup di iniziative sia da accelerazione qualora si presentino le condizioni, ovvero da ulteriori sviluppi abilitati tramite partnership.

 

Environment, Social & Governance

L’impegno in ambito ESG rimane al centro del Piano industriale, focalizzato su una transizione equa, ecologica e condivisa. Una grande attenzione viene infatti posta alla sostenibilità ambientale, allo sviluppo dei territori e delle comunità e alla valorizzazione delle persone del Gruppo costruendo e diffondendo un approccio inclusivo nella cultura aziendale. Nell’aggiornamento del Piano 2021- 2030 vengono confermati i target di decarbonizzazione che vedono A2A raggiungere il net-zero al 2040, con dieci anni di anticipo rispetto agli obiettivi comunitari, e la strategia incentrata sull’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili ed il ricorso a nuove tecnologie. Nel 2022 sono state realizzate numerose iniziative nell’ambito della gestione delle risorse umane dedicate alla valorizzazione delle persone del Gruppo. L’approccio di A2A alla diversità e all’inclusione si fonda sui principi di rispetto, integrità e sulla tutela dell’individuo all’interno dell’ambiente di lavoro. Nell’ultimo anno è stato costituito un Inclusion Team, avviato un piano d’azione sulle tematiche Diversity, Equity & Inclusion e favorito l’inserimento lavorativo di persone destinatarie di protezione internazionale in collaborazione con le onlus e l’UNHCR. Nel 2022 è stato raggiunto il 48% di CdA del Gruppo con donne3 ed il 25% di donne manager: A2A continua a porsi obiettivi sfidanti per i prossimi anni (e.g. 90% CdA con donne al 2030). Il 25% di dipendenti con disabilità sono stati inclusi in progetti di valorizzazione e il 12% delle persone del Gruppo ha avuto obiettivi formalmente assegnati: il target è di raggiungere il 100% per entrambi i KPI entro il 2030. L’indice di frequenza infortunistica è atteso in miglioramento continuo. È continuato il progetto Leadership in Health & Safety per diffondere sempre di più la cultura del lavoro in sicurezza ed è stata avviata una Technical Academy per valorizzare il know-how aziendale, favorire lo scambio di competenze fra le diverse generazioni e ridurre i tempi di on-boarding dei neoassunti.

Una grande attenzione è stata posta alla gestione dei talenti con l’ampliamento e il potenziamento del percorso di Induction delle risorse entrate a far parte del Gruppo, e la realizzazione di un programma di Mentoring trasversale con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo della cultura manageriale. È proseguita inoltre l’attività volta a rendere sostenibile la Supply Chain, confermata dai progressi ottenuti nel 2022 con il 60% degli ordini assegnato a fornitori valutati con scoring ESG e la pubblicazione di una policy di Sustainable Procurement. Il Piano conferma l’impegno nel raggiungere al 2030 un’incidenza dei criteri di sostenibilità nel processo di vendor rating superiore al 30% e il 90% di ordinato assegnato a fornitori valutati con scoring ESG. Nel 2022 è stato inoltre rafforzato il presidio e il coinvolgimento dei principali stakeholder sui territori di riferimento, coinvolgendo anche la catena di fornitura locale. Sono stati realizzati 9 forum multistakeholder che hanno generato 30 proposte a valore condiviso per supportare la transizione ecologica dei territori, ed è stata portata avanti la promozione, attraverso campagne ad hoc, di iniziative di sensibilizzazione per adottare comportamenti responsabili in termini di efficienza energetica e tutela delle risorse. L’innovazione continua a rimanere strategica per creare un ecosistema aperto, diffuso e interconnesso. Nel 2022 il Gruppo è entrato nei fondi Eureka e Tech4Planet e ha impegnato 17 milioni di euro nello sviluppo di 7 startup, con focus su transizione energetica ed economia circolare, tramite il fondo di venture principale A+360. A2A si è inoltre impegnata a diffondere la cultura dell’innovazione stimolando la partecipazione diffusa e continuativa dei dipendenti a diverse iniziative quali concorsi di idee e programmi di intrapreneurship: nel corso dell’anno sono stati coinvolti oltre 3.000 dipendenti che hanno presentato più di 300 proposte innovative, da cui sono emersi 10 progetti concreti attualmente in fase di realizzazione.

 

Ebitda e utile netto di Gruppo

L’aggiornamento del Piano Strategico 2021-2030 prevede un Ebitda in crescita da 1,4 miliardi di euro del 2021 a 1,45-1,50 miliardi nel 2022 a 2,1 miliardi nel 2026 a 2,6 miliardi al 2030, in linea con il primo Piano strategico annunciato ai mercati nel gennaio 2021. Oltre il 40% dell’Ebitda sia al 2026 che al 2030è regolato o contrattualizzato, ossia caratterizzato da bassa volatilità; per il restante 60% circa, composto principalmente dai margini relativi alla generazione elettrica, all’energy retail e agli impianti di trattamento rifiuti non regolati, la rischiosità è mitigata dall’hedging offerto dalla diversificazione delle fonti di generazione di elettricità, dalla base clienti consolidata e dalla posizione di leadership nel settore del trattamento dei rifiuti in un mercato sottodimensionato dal punto di vista impiantistico. L’Ebitda della Business Unit Energia è atteso passare da 0,6 miliardi nel 2021 e nel 2022F a 1,1 miliardi al 2026 e a circa 1,2 miliardi di euro nel 2030, principalmente grazie al contributo della nuova capacità rinnovabile (+2,5GW rispetto al 2022 grazie alla crescita organica), agli sviluppi negli impianti finalizzati ad incrementare la flessibilità del sistema elettrico e alla base clienti (5 milioni di clienti gas e power al 2030) anche a seguito del termine del mercato tutelato.

La crescita della Business Unit Ambiente è trainata sia dalla realizzazione di impianti di trattamento finalizzati alla chiusura del ciclo dei rifiuti, sia al potenziamento del recupero di materia e di energia. La marginalità operativa (Ebitda) è attesa crescere da 0,3 miliardi di euro nel 2021, a 0,4 miliardi nel 2022 a 0,5 miliardi nel 2026 e a 0,7 miliardi di euro nel 2030. Nella Business Unit Smart Infrastructures, infine, l’Ebitda pari a 0,5 miliardi di euro del 2021, 2022F e 2026 è atteso in crescita a 0,7 miliardi di euro nel 2030 con un forte focus sulle reti elettriche, funzionali al sostegno dell’elettrificazione dei consumi. L’Utile netto ordinario mostra un trend di crescita coerente con l’andamento della marginalità operativa, passando da 0,4 miliardi di euro nel 2021 a 0,34-0,38 miliardi nel 2022 a 0,6 miliardi nel 2026 a 0,7 miliardi nel 2030 (CAGR 2021-2030 pari a 6%), corrispondente a un EPS di 22 centesimi di euro per azione al 2030 (13 centesimi di euro per azione nel 2021).

 

Investimenti

L’aggiornamento del Piano Industriale, improntato alla flessibilità, alla prudenza, al governo del rischio, nonché all’ottimizzazione delle risorse finanziarie ha spinto verso la focalizzazione sui business distintivi del mercato domestico, attraverso crescita organica. Nel biennio 21-22 il gruppo ha realizzato complessivamente investimenti per 3,5 miliardi corrispondenti a 1,7 miliardi medi annui. Il quadriennio 2023-2026, prevede un cumulato di 5,8 miliardi di euro, corrispondente ad una media annuale di 1,4 miliardi di euro in riduzione di 0,3 miliardi di euro rispetto a quanto osservato nel periodo 2021-2022. Il periodo successivo 2027-2030, invece, vede un cumulato di circa 6,5 miliardi di euro, pari ad una media annuale di 1,6 miliardi di euro, che consente di traguardare sul decennio 2021-2030 16 miliardi di euro, in linea con il target del primo Piano Strategico. Dei 16 miliardi complessivi, circa 5 miliardi sono relativi all’economia circolare, con focus ai WtE (36%), al business del teleriscaldamento (19%) e alle bioenergie e FORSU (12%). I restanti 11 miliardi sono destinati alla transizione energetica, focalizzati specialmente nella realizzazione di impianti rinnovabili (35%), reti di distribuzione (30%) e interventi a garanzia della maggiore flessibilità elettrica (12%).

Dal punto di vista delle BU:

  • la BU Energia è destinataria di circa 6,3 miliardi di euro tra il 2021 e il 2030, di cui 2 miliardi attesi nel periodo 2023-2026 e 3,1 miliardi nel periodo 2027-2030. Lo sviluppo delle rinnovabili pesa per il 42% e per il 75% rispettivamente in ciascuno dei due periodi;
  • la BU Ambiente investe 3,6 miliardi di euro nel decennio, di cui 1,5 miliardi tra il 2023 e il 2026 e 1,2 miliardi tra il 2027 e il 2030. Lo sviluppo di nuovi impianti WtE pesa per il 58% e per il 25% rispettivamente in ciascuno dei due periodi;
  • la BU Smart Infrastructures è destinataria di 4,8 miliardi di euro tra il 2021 e il 2030, di cui 1,9 miliardi tra il 2023 e il 2026 e 1,8 miliardi tra il 2027 e il 2030. Circa il 70% degli investimenti in arco piano è destinato alle reti di distribuzione.

 

Generazione di cassa

La crescita equilibrata della marginalità operativa consente di generare un solido flusso di cassa da impiegare per il finanziamento degli investimenti. In particolare:

  • nel periodo 2023-2026 ci si attende un Flusso di Cassa Operativo cumulato pari a 6,2 miliardi di euro finalizzato a sostenere investimenti di mantenimento per 2 miliardi di euro e di sviluppo per 3,8 miliardi. Il flusso di cassa residuo è quindi pari a 0,4 miliardi di euro;
  • nel periodo successivo,2027-2030, il Flusso di Cassa Operativo cumulato atteso pari a 6,8 miliardi di euro finanzierà investimenti di mantenimento per 1,7 miliardi di euro e di sviluppo per 4,7 miliardi. Il flusso di cassa residuo è quindi pari a 0,4 miliardi di euro: l’incremento di investimenti nel periodo ha trovato piena copertura nella generazione di cassa.

 

Struttura del capitale e finanza sostenibile

L’aggiornamento del Piano 2021-2030 conferma l’attenzione del Gruppo verso un’equilibrata struttura del capitale finalizzata a mantenere il profilo di credito di A2A ad un solido investment grade. Il rapporto FFO/Net Debt è in crescita dal 20% previsto nel 2022 fino a raggiungere un livello superiore al 23% a partire dal 2025. Le esigenze di finanziamento verranno gestite con gli strumenti più adatti per garantire un’adeguata diversificazione di fonti ed investitori ed un equilibrato profilo di scadenze. In continuità con gli ultimi anni, la gestione proattiva del funding consentirà di ottimizzare la struttura finanziaria del Gruppo, mitigando così l’effetto sfavorevole sul costo medio del debito generato dallo scenario di rialzo dei tassi di interesse, previsti in aumento entro fine anno e anche lungo l’orizzonte del Piano. Nell’aggiornamento, il costo medio del debito è atteso in area 3% al 2026 mentre la durata media del debito di lungo termine è sempre superiore a 5 anni. Il percorso del Gruppo nella Finanza Sostenibile si è ulteriormente rafforzato nel 2022.

Nel corso di quest’anno, A2A ha emesso tre prestiti obbligazionari sostenibili per un totale di ca. 1,8 miliardi di euro (i.e. il secondo Sustainability-Linked Bond per 500 milioni di euro, il terzo e il quarto Green Bond, rispettivamente per 600 milioni di euro e 650 milioni di euro, con investimenti allineati alla Tassonomia Europea). A seguito di queste operazioni la quota di debito sostenibile sul totale del debito lordo di Gruppo ha raggiunto il 60% al 30 settembre 2022 (38% al 30 settembre 2021). Nel mese di giugno 2022 A2A ha inoltre sottoscritto una nuova linea di credito revolving SustainabilityLinked da 410 milioni di euro, collegata al raggiungimento di tre obiettivi in ambito Social e Governance, che prevede la donazione dei minori (o maggiori) interessi al Banco dell’energia onlus. La Strategia Finanziaria di Piano permetterà di accrescere il peso della Finanza Sostenibile a oltre il 75% al 2026 e al 90% al 2030, migliorando i target previsti nel precedente aggiornamento del Piano (rispettivamente 70% e 80%).














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