A Milano nasce il maxi polo della chimica

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di Chiara Volontè ♦︎ Cnr-Scitec lancia il nuovo hub per rispondere alle sfide globali e per proporre soluzioni innovative al comparto manifatturiero

L’Italia punta sulla chimica, con la nascita dell’Istituto di scienze e tecnologie chimiche Giulio Natta di Milano, deliberato dal Cda del Consiglio Nazionale delle Ricerche presieduto da Massimo Inguscio. La nascita dell’hub, che vuole rilanciare la chimica pura e applicata nello scenario della sostenibilità, rientra nel processo di riordino della rete scientifica del Cnr, volto a valorizzare un settore strategico non solo a livello italiano, ma anche europeo.







Il nuovo polo, che avrà la sede direzionale nella città meneghina, e due distaccamenti a Roma e Perugia, nasce dall’accorpamento dagli Istituti per lo studio delle macromolecole (Ismac), di chimica del riconoscimento molecolare (Icrm) e di scienze e tecnologie molecolari (Istm).

«La riorganizzazione scientifica del Cnr sta ottimizzando e mettendo a sistema le proprie competenze multidisciplinari per offrire un contributo determinante ad affrontare le grandi sfide del nostro Paese e globali, quali la produzione di cibo ed energia e lo sviluppo industriale nel rispetto della sostenibilità – ha affermato il presidente Inguscio – In questo processo, le eccellenze in ambiti di ricerca avanzata quali l’energia, la salute, il food, i beni culturali permetteranno a Cnr-Scitec di rispondere alla domanda di cambiamento dell’industria chimica di processo e manifatturiera, con soluzioni competitive per la riduzione dell’impatto ambientale e volte a sostenere la diffusione del modello basato sulla qualità».

Le mutate esigenze della società e dell’industria richiedono alla ricerca scientifica e tecnologica un impianto progettuale innovativo. «Il percorso strategico sul quale il Cnr sta celermente procedendo con il riordino della rete scientifica valorizza il capitale umano e di competenze dell’Ente, come confermano tutti gli Istituti di recente creati – ha sottolineato Inguscio – L’Istituto di bioeconomia di Firenze si occupa di economia circolare e sostenibilità, settore in crescita per investimenti e posti di lavoro in cui l’Italia e il Cnr sono leader: filiere della produzione primaria e della foresta-legno, industria delle biotecnologie, dell’energia, manifatturiera ed edile. L’Istituto di scienze polari appena presentato in Artico studia i cambiamenti climatici attraverso l’amplificatore delle aree estreme, per comprenderne i fenomeni e le possibili azioni di mitigazione e adattamento. E poi l’Istituto della scienza e tecnologia dei plasmi con sede a Milano e sezioni a Padova e Bari, che si occupa anche di produzione energetica da fusione; l’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica di Palermo, con importanti iniziative con gli Irccs a carattere traslazionale; e ancora quelli sul Mediterraneo e per il Patrimonio culturale. A breve verrà lanciato un Istituto per la mobilità sostenibile a Napoli. Uno sforzo complessivo e coerente della ricerca Cnr, quindi, per rispondere in modo strategico e innovativo alle sfide del progresso: cibo, energia, industria sostenibile».

Grazie alle competenze di oltre un centinaio di lavoratori, il nuovo polo ha le carte in regola per affermarsi come punto di riferimento per la comunità scientifica, l’industria chimica e gli stakeholder territoriali.














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