Il gruppo industriale indipendente e diversificato Tamburi Investment Partners (Tip) ha formalizzato un accordo per acquisire il 28,5% di Simbiosi, capogruppo di alcune società, originariamente riconducibili a Neoruralehub, la prima Nature Based Solutions Valley avviata su intuizione di Giuseppe Natta, pioniere dell’economia circolare fin dagli anni settanta. Co-fondatore e ceo di Simbiosi è Piero Manzoni, che vanta una lunga esperienza nello sviluppo di impianti tecnologici per l’industria ambientale e per l’energia. Simbiosi – a seguito di un articolato processo societario – controllerà tutte le attività e le tecnologie sviluppate in oltre 20 anni, sperimentate anche presso l’Innovation Center Giulio Natta ed aziende agricole “captive” di grande estensione, per fornire servizi ecosistemici ad aziende industriali ed a municipalità.
A partire dal concetto di economia circolare Simbiosi ha sviluppato know how, competenze, tecnologie e brevetti unici per massimizzare l’utilizzo intelligente delle risorse, principalmente agroalimentari e per impiegarle responsabilmente per diminuire le quantità di Co2 emessa recuperando risorse dagli scarti, per produrre energia da risorse rinnovabili innovative e per combattere gli squilibri climatici. Le tecnologie di Simbiosi – già in parte proposte con grande successo a primari clienti delle filiere agroalimentare e multiutility – sono in grado di rispondere ai bisogni delle aziende tramite:
- soluzioni proprietarie di recupero degli elementi nutritivi delle matrici organiche di scarto (c.d. digestori) per produrre fertilizzanti per utilizzo agronomico ed energia pulita, rinnovabile e stoccabile, per un’agricoltura in grado di catturare elevate quantità di Co2 abbattendo l’uso della chimica, per un’agricoltura rigenerativa con basso consumo di risorse. Un digestore con capacità di 120.000 t/anno di rifiuti e reflui è già stato installato ed è pienamente funzionante e totalmente autonomo sotto il profilo energetico;
- soluzioni proprietarie di produzione del freddo e sistemi di controllo in grado di ridurre drasticamente i consumi dell’energia destinata alla refrigerazione. Al momento numerosi Chiller sono installati presso stabilimenti di primarie società agroalimentari con risparmi di energia elettrica attorno al 60% (equivalenti – per ogni Chiller – a 1.200 tonnellate di Co2, quanto assorbito ogni anno da circa 25.000 alberi);
- impianti di cogenerazione e di recupero termico integrato, con sistemi di “machine learning” per recuperare l’energia termica dei motori e dei processi produttivi e massimizzare così l’efficienza globale del sistema, già utilizzati da numerosi stabilimenti di primarie società;
- impianti di valorizzazione del contenuto termico delle acque per attivare risparmi di energia e consentire risparmi di Co2 e di acqua;
- sistemi di Environmental Block Chain per la misurazione della decarbonizzazione nei processi di produzione, utilizzando anche i satelliti per il monitoraggio ed il risparmio di Co2 già proposti e utilizzati da aziende agroalimentari.