Robot Kuka: il futuro dell’ Industria…musicale?

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 Un  prototipo di robot-batterista wireless  nato dalla collaborazione tra Huawei Technologies e Kuka, produttore tedesco a livello mondiale di robot industriali e soluzioni per l’automazione industriale.







This Beat-Bot’s Got Groove!

Could the drummer robot lead its cyber brethren to march in sync—or maybe someday even start a band?

Pubblicato da Scientific American su Martedì 28 febbraio 2017

Potremmo dire da Gene Krupa a Gene ….Kuka! Il primo è ritenuto uno dei batteristi che più ha influenzato il jazz negli ultimi cinquanta anni, e in particolare la tecnica degli assoli, il secondo è un prototipo messo a punto uno dei fornitori leader di robotica, tecnica di impianti e di sistemi al mondo, con un fatturato di circa 3 miliardi di euro. Il Kuka drummer si è esibito recentemente al   Mobile World Congress di Barcellona. Come dimostra il video girato dalla rivista  Scientific American Kuka, sincronizzato da remoto con un segnale wireless, senza alcun bisogno di cavi come normalmente accade ai suoi colleghi in fabbrica, non perde una battuta . Se Kuka è il futuro della manifattura, potrà esserlo anche della musica?

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KUKA Robotics è un produttore tedesco a livello mondiale di robot industriali e soluzioni per l’automazione industriale. Fattura circa tre miliardi di euro e, insieme all’italiana Comau e alla giapponese Fanuc, è tra i leader mondiali del settore. Nel 2016 ha fatto scalpore nel mondo la notizia della sua acquisizione da parte dei cinesi di Midea. Il governo tedesco ha fatto di tutto per impedirla, ma alla fine ha dovuto capitolare, temendo il rischio dell’appropriazione cinese di tecnologie strategiche. Fino ad oggi, però, i cinesi hanno confermato precedente top management, a cominciare dal ceo Til Reuter. Nonostante il basso costo del lavoro nel loro Paese, i cinesi sono estremamente interessati a robotica e automazione avanzata. Nel 2016 hanno comprato 160 mila dei 300 mila robot prodotti nel mondo. In futuro, è previsto uno sviluppo che li renderà protagonisti assoluti del mercato.

Til Reuter, CEO Kuka

Kuka è stata fondata nel 1898 nella città di Augusta da Johann Josef Keller e Jacob Knappich. Il nome Kuka deriva anche dalle loro iniziali. Inizialmente l’azienda si focalizzava su luci stradali e domestiche ma ben presto KUKA cominciò a concentrarsi su altri prodotti (ad esempio macchinari e soluzioni di saldatura, grandi container) diventando nel 1966 il leader di mercato europeo di veicoli comunali. Nel 1973 KUKA inventò il primo robot industriale al mondo, chiamato FAMULUS. A quel tempo la compagnia apparteneva al gruppo Quandt, azionista forte della Bmw insieme al land della Baviera. Tuttavia nel 1980 la famiglia Quandt si ritirò e fu istituita una società per azioni. Nel 1995 l’azienda si divise fra KUKA Robotics Corporation e KUKA Schweißanlagen GmbH (oggi KUKA Systems GmbH).

Oggi, KUKA si concentra su soluzioni all`avanguardia per l’automazione dei processi manufatturieri industriali. L’azienda appartiene alla quotata in borsa KUKA AG (precedentemente IWKA Group), che ha sua volta ha come azionista di maggioranza, da quasi un anno, la già citata holding cinese Midea. L’industria automobilistica è quella che ha fatto nascere Kuka e, in generale, la madre di tutte le attività di robotica e automazione. Nel tempo, però, Kuka ha cercato di specializzarsi anche negli altri settori industriali, che oggi generano la metà del suo fatturato. Tuttavia, il suo posizionamento riguarda l’intero ecosistema di automazione, e non solo i robot, con la fornitura – anche grazie a partnership – di software, sistemi di comunicazione e tutto ciò che serve. A proposito di fatturato, non si può ignorare il grande sviluppo degli anni recenti, che hanno visto Kuka balzare da 1,7 miliardi nel 2012 agli attuali tre miliardi. Certo, ci sono state delle acquisizioni, ma il loro fatturato ha contribuito a circa la metà della crescita.

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