Recovery Fund, 27 miliardi per la Transizione 4.0

Le risorse, che saranno investite in 5 anni, rafforzeranno il pacchetto 4.0 per la digital transformation del Paese

Stefano Patuanelli. Photo credits mise.gov.it

Il Recovery Fund come occasione per premere l’acceleratore della trasformazione digitale in Italia. È questo l’obiettivo ministro del Mise Stefano Patuanelli, che durante la presentazione a Mirafiori di un progetto di Fca ha annunciato un investimento di 27 miliardi in 5 anni per il 4.0.

«Stiamo cercando di rafforzare tutto il pacchetto 4.0 con un focus particolare sulla ricerca e lo sviluppo portando le aliquote su base volumetrica al 20% e andremo a investire nei prossimi 5 anni qualcosa come 27 miliardi di euro sul 4.0 – chiosa Patuanelli – Questo è il modo migliore per il Governo di accompagnare queste transizioni. Lo faremo con l’utilizzo delle risorse europee che arriveranno dal 2021 in poi».







Gli investimenti faciliteranno il delicato passaggio al digitale di industrie e pubblica amministrazione, condizione necessaria per far progredire l’economia italiana e permettere al nostro Paese di rimanere la seconda manifattura d’Europa. Oltre al rafforzamento del piano Transizione 4.0, particolare importanza avrà anche la copertura delle reti 5G nel territorio nazionale.

 

Piano Transizione 4.0

Con il Piano saranno mobilitati 7 miliardi di euro di risorse per le imprese che maggiormente punteranno sull’innovazione, gli investimenti green, in ricerca e sviluppo, in attività di design e innovazione estetica, sulla formazione 4.0. Si tratta di settori decisivi nei quali sarà sempre più fondamentale investire nei prossimi anni per favorire il processo di transizione digitale del nostro sistema produttivo, anche nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, e accrescere le competenze tecnologiche dei lavoratori.

Gli obiettivi del Piano Transizione 4.0. Fonte mise.gov.it

Il decreto, oltre a consentire alle imprese di condurre gli investimenti in corso e di programmare quelli successivi con maggiori certezze sul piano operativo e interpretativo, definisce le modalità attuative del nuovo credito d’imposta per il periodo successivo al 31 dicembre 2019.

Si definiscono in particolare i criteri tecnici per la classificazione delle attività di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica e di design e innovazione estetica ammissibili al credito d’imposta, nonché l’individuazione, nell’ambito delle attività di innovazione tecnologica, degli obiettivi di innovazione digitale 4.0 e di transizione ecologica rilevanti per la maggiorazione dell’aliquota del credito d’imposta. Sono inoltre individuati i criteri per la determinazione e l’imputazione temporale delle spese ammissibili e in materia di oneri documentali.Con la pubblicazione del decreto, inviato alla Corte dei Conti per la registrazione, diventeranno attuative le disposizioni delle numerose novità introdotte nella legge di bilancio 2020 per incentivare e supportare la competitività delle nostre imprese e valorizzare il Made in Italy.














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