5G, la nuova grande opportunità di Samsung per il b2b

di Piero Macrì ♦ La next generation network ha tutte le carte in regola per diventare l’infrastruttura per realizzare la trasformazione delle imprese creando le premesse per una completa digitalizzazione dei processi. Per Carlo Barlocco, presidente di Samsung Italia, l’obiettivo è ottenere almeno il 20% del mercato 5G entro il 2020, in linea con i piani globali della corporate che prevedono l’incremento del volume d’affari dall’attuale 40% al 60

Con smartphone e dispositivi mobili di ogni ordine e grado, Samsung Italia ha costruito un’azienda da 3 miliardi di euro. Un fatturato che deriva in massima parte dalle vendite realizzate nel comparto consumer, mentre la percentuale che viene generata dal comparto business – sebbene non sia stata ufficialmente dichiarata – è ancora marginale, al contrario di quanto avviene in Asia e nel mondo. Tuttavia, sull’onda della trasformazione digitale e dell’industria 4.0, il b2b della country italiana è definitivamente decollato, registrando di anno in anno una progressione significativa. I dispositivi mobili del gigante sudcoreano, guidato dal ceo e presidente Koh Dong-Jin, sono diventati parte integrante degli ambienti informativi di grandi aziende come Fca ed Enel. Dati e informazioni, anche di applicazioni core, sono resi disponibili sui nuovi terminali digitali e conquistano white collar e blue collar. Sono presenti negli uffici e nelle fabbriche e sono utilizzati da parte di coloro che svolgono servizi all’esterno dell’azienda, presso i clienti o per effettuare manutenzione di apparati, e sono lo strumento ideale per essere connessi sempre e ovunque.

Ma questa è solo una parte della storia. Comincia quella che Samsung chiama Next Mobile Economy, ovvero la fase due della Mobile Personal Computing & Communication, il cui obiettivo è superare i limiti delle attuali reti, fornendo i building block architetturali e di sistema per l’implementazione di tutto ciò che è virtualmente possibile realizzare valorizzando i big data disponibili nei differenti contesti ambientali. Come affermato da Carlo Barlocco, presidente di Samsung Italia, nel corso di Wide Opportunities World, quarta edizione del Samsung Business Summit, e come ribadito nella videointervista rilasciata al nostro direttore Filippo Astone (vedi Industria Italiana qui  ) «con la prospettiva sempre più incombente del 5G, l’applicazione della mobilità trasversalmente a tutte le aree di azienda è in netta accelerazione e le opportunità sempre più interessanti».







 

Carlo Barlocco, presidente di Samsung Italia, nel corso di Wide Opportunities World, quarta edizione del Samsung Business Summit

Enterprise mobility

Se in un primo momento lo smartphone era un privilegio concesso ai soli manager d’azienda, adesso – così come per quanto riguarda qualsiasi dispositivo succedaneo, tablet o wearable – inizia ad essere strumento elettivo per lo smart working e client privilegiato nelle soluzioni di fabbrica e logistica 4.0. Secondo Idc, la spesa italiana di enterprise mobility passerà dai 5,5 miliardi di euro del 2017 a 7,2 miliardi nel 2021. Il 40% del valore (circa 2,2 miliardi) sarà generato dall’acquisto di device, un altro 39% dalla connettività mentre i servizi professionali produrranno il 18% della spesa totale e il software il 3%. Quanto ai device che le aziende prevedono di acquistare, la spesa si concentrerà, in ordine di importanza, su tablet, smartphone, rugged device (progettati per resistere ad un utilizzo fisico molto maggiore rispetto a quelli convenzionali), basic mobile, speaker con assistente digitale, wireless speaker, cuffie con realtà aumentata e wearable.

D’altra parte, affermano in Idc, il dipendente medio spende il 60% del tempo lavorativo in luoghi fisicamente diversi dalla propria postazione e in discussione è l’idea stessa di postazione, visto che le tecnologie rendono possibile lavorare dovunque, usufruendo di una base di dati mobile. L’attività viene effettuata da casa, o da qualche luogo remoto. Il posto di lavoro non è più dove si va, ma dove si fa. Lo smartphone è dunque diventato il workplace degli anni duemila ed è l’oggetto più utilizzato nell’arco della giornata, con buona pace del personal computer. Siamo nell’era della mobile economy. E da un bel pezzo. Sono passati solo 10 anni dalla comparsa del primo iPhone e dal rilascio della prima versione di Android da parte di Google. 10 anni, un periodo breve, ma che ha trasformato il nostro modo di vivere e di lavorare. E i prossimi 10 non saranno da meno.

 

Samsung, soluzioni per il 5g

5G, Samsung in pole position

«In questo scenario, che vede l’estensione dei dispositivi wireless ai diversi comparti d’azienda, l’Iphone sta perdendo terreno», dice Antonio La Rosa, responsabile B2B di Samsung. «E’ l’ecosistema Android ad acquisire più consenso e quote di mercato». Secondo La Rosa, che ha parlato nel corso della quarta edizione del Samsung Business Summit, e che in quell’ occasione è stato intervistato dal nostro direttore Filippo Astone ( vedi Industria Italiana qui  ) «In Italia, dove la penetrazione del mobile come device del dipendente è ancora relativamente bassa – fatto 100 il numero totale dei dipendenti, solo il 30-40% ha diritto ad avere un telefonino aziendale – solo l’1%, che sono poi i C-level, hanno l’iPhone. Noi mettiamo invece le aziende nella condizione di modulare la scelta del device, spaziando da modelli gamma medio bassa al top di gamma, consentendone poi la massima configurabilità in base al contesto di riferimento.»

«E con il 5G alle porte si aprono nuovi scenari. Maggiore velocità, bassissima latenza con capacità di risposta real time e, non ultimo, ultrabanda con possibilità di connettere un numero virtualmente infinito di dispositivi. Il 5G ha tutte le carte in regola per diventare l’infrastruttura per realizzare la trasformazione delle imprese creando le premesse per una completa digitalizzazione dei processi». Un’opportunità ben compresa da Samsung che nel corso di questi anni si è organizzata per mettere a punto una struttura e un go to market per indirizzare soluzioni di mobile enterprise computing. L’offerta è veicolata dalla divisione IT Mobile Communication (IMC) e incorpora device e soluzioni per il mondo business sviluppate dai partner così come tutto ciò che riguarda lo stack tecnologico della rete nel suo complesso. Quest’ultima offerta, non viene ancora commercializzata nel nostro Paese, ma l’approntamento dei cantieri 5G potrebbe rivelarsi l’occasione per diventare un partner a tutto tondo nei confronti degli operatori che si sono aggiudicati l’asta delle frequenze.

 

Antonio La Rosa, responsabile B2B di Samsung Italia

 

Samsung, non solo device, ma networking

«Il 5G è certamente un’occasione per essere presenti come fornitore di infrastruttura di rete. Siamo uno dei pochissimi vendor a poter fornire soluzioni 5G complete, dispositivi, ma anche chip e network, fondamentali per far funzionare al meglio questa tecnologia in azienda – afferma Barlocco- . Stiamo presentando a tutti gli operatori locali e globali le nostre soluzioni di rete di nuova generazione che potranno essere installate in overlay sulle attuali reti 4G o in modalità standalone». L’obiettivo in Italia è ottenere almeno il 20% del mercato 5G entro il 2020 e l’impegno della country italiana sulla componente b2b è in linea con i piani globali della corporate, che prevedono l’incremento del volume d’affari dall’attuale 40% al 60%, ribaltando così la contribuzione del b2c. Se la matematica dice che invertendo l’ordine degli addendi il risultato non cambia, in questo contesto le cose potrebbero essere diverse poiché un maggiore volume generato dalla divisione darebbe la possibilità a Samsung di presidiare un mercato meno esposto alla concorrenza di quanto lo sia invece il b2c e nel lungo termine, considerata l’evoluzione 4.0, garantire la progressiva acquisizione di un mercato in forte espansione, soprattutto in termini di infrastruttura e soluzioni.

 

Un momento del Samsung Business Summit

 

Five Generation Network

Alla mezzanotte del primo di dicembre le telco coreane SKT ed LG Uplus hanno inaugurato il primo servizio commerciale al mondo basato su rete 5G. I servizi sono per il momento limitati e la copertura interessa aziende che sono dotate di tecnologia router, mentre il target consumer con copertura a livello nazionale è previsto per marzo 2019 periodo nel quale inizieranno a essere disponibili i primi device 5G, in anticipo su Apple che ha affermato che per i primi 5G iPhone si dovrà attendere il 2020. Stessa disponibilità è prevista negli Stati Uniti dove Samsung ha già avviato un’importante partnership con .

Perché tanto interesse verso il 5G? «Per il semplice fatto che viene considerata la rete ideale per dare risposta alle esigenze di una società iperconnessa e a soluzioni che traggono ispirazione dal crescente interesse nei confronti di IoT, Intelligenza Artificiale e blockchain», dice Barlocco. «5G viene considerata l’autostrada digitale con capacità di trasporto di gran lunga superiori alle precedenti, dove possono transitare i dati prodotti da persone, dispositivi e sensori che, a un tasso di crescita iperbolico, vengono acquisiti in rete», aggiunge Antonio La Rosa.

 

Samsung wearable technology

 

5G, l’infrastruttura naturale per la dimensione Smart X

Smart City, Smart Factory, Smart Car, Smart Building. Tutti gli ecosistemi intelligenti che possono essere creati grazie ad acquisizione ed erogazione di dati nel contesto ambientale di riferimento – trovano nel 5G una potente leva per realizzare applicazioni e servizi sempre più efficienti. In ambito di impresa e all’interno degli ambienti di produzione, il 5G si propone come backbone su cui far convergere il traffico che viene convogliato dall’ambiente di produzione, portando un elemento di flessibilità straordinaria a supporto di tutte quelle interazioni uomo-macchina e di convergenza IT-OT che progressivamente andranno ad essere eseguite in modalità digitale. La posta in gioco è alta. Telecom, Vodafone, Iliad, Wind Tre e Fastweb hanno messo sul piatto 6,5 miliardi di euro, questa la cifra che lo Stato incasserà per l’assegnazione delle nuove frequenze radiomobili. Tuttavia, lo sviluppo delle infrastrutture next generation mobile sarà un work in progress. Si parte con le sperimentazioni che interessano aree specifiche del territorio e aree metropolitane e saranno le aziende le prime a misurarsi con i plus della nuova rete.

Il valore? Tecnologia e customizzazione

Smartphone, tablet e wearable sono elementi abilitanti la trasformazione digitale. «La soluzione implementata da Fca, basata sul Galaxy Watch, è una testimonianza dell’innovazione che si può acquisire in ambito manifatturiero. In linea di produzione gli operatori possono ricevere tutta una serie di info e warning senza che debbano postarsi dalla postazione per poterle acquisire. Significa avere più flessibilità e aumento di produttività», commenta La Rosa .

«Tutti i nostri device mobili possono essere configurati nella modalità più opportuna per soddisfare specifiche funzioni e processi, rendendo possibile realizzare un ambiente di lavoro più collaborativo e di conoscenze condivise. Anche in altri settori come il retail non mancano le opportunità, che risiedono in primo luogo nel metter a punto soluzioni mobile convergenti, che vanno a integrare funzionalità che vengono rese disponibili su singoli device come per esempio i lettori di barcode».

«La next mobile economy rappresenta la possibilità di portare in mobilità soluzioni d’impresa svincolando l’utente dalla postazione fisica. La flessibilità che portiamo sul mercato è data dalla personalizzazione di tutti i device di gamma Samsung. In Fca i wearable che si stanno usando, sia a Cassino che a Grugliasco nello stabilimento di Maserati, sono completamente customizzati», conclude La Rosa.

Samsung, un tablet rugged in versione ottimizzata per gli impieghi business

Building block e soluzioni

Nel b2b, Samsung è sostanzialmente un’azienda che non vende hardware, ma soluzioni. Ci sono quelle di base, che si vendono integrate all’interno dei device, e quelle sviluppate dai partner. “Potendo disporre dell’intero stack tecnologico a supporto di soluzioni di mobility, siamo in grado di aprirci in maniera flessibile agli sviluppatori consentendo loro di sviluppare le applicazioni richieste dalle aziende. E’ un plus della piattaforma Android, un’apertura che invece non esiste nel mondo Apple». La Rosa definisce il go to market in ambito B2B un ibrido direct-like. «Si seguono direttamente i grandi clienti, ma le soluzioni vengono sempre e comunque sviluppate dai nostri partner come avvenuto nel caso di Fca che ha voluto Engineering. Se il cliente vuole ingaggiare un certo system integrator di sua fiducia, nessun problema, noi lo supportiamo. Sul mass market possiamo contare sulla presenza di circa un centinaio certificati che integrano i nostri device con i livelli di servizio e di software di cui hanno bisogno. Poi, ovviamente, ci sono le telco, un veicolo di mercato strategico».

 

La piattaforma Samsung Knox

Samsung Mobile Workplace e Mobile Device Management

All’interno di un’azienda circolano più smartphone che personal computer. Non che quest’ultimo sia scomparso, ma è di fatto diventato una sorta di personal backoffice. Più e più aziende hanno trasformato il workplace degli office worker creando un unico sistema di lavoro convergente desktop-mobile. E’ il caso di Enel, che ha messo a punto in partnership con Samsung, un ambiente convergente, in modo dare rendere univoco il workplace di molti dipendenti.

Strumenti di management e sicurezza, così come si erano resi disponibili in passato per gestire e aggiornare il provisioning applicativo dei desktop user, sono oggi disponibili per i mobile user, assicurando alle aziende la piena governance in termini di accesso e utilizzo di informazioni, dati e applicazioni. Samsung ha per esempio reso disponibile una soluzione (Enterprise Firmware-Over-The-Air) che controlla le versioni del sistema operativo sui dispositivi allo scopo di ottimizzare l’efficienza degli investimenti, garantire l’applicazione delle patch di sicurezza più recenti secondo una pianificazione e consentire agli amministratori IT di eseguire i test sugli aggiornamenti prima dell’implementazione e garantire, quindi, la compatibilità tra le app sviluppate in-house e le nuove versioni del sistema operativo.

Esiste poi tutta la parte di mobile management. La piattaforma Samsung Knox integrata nei dispositivi Samsung top di gamma di ultima generazione fornisce tutta una serie di meccanismi di protezione utili a tutelare i dati contenuti nei device e consentire quindi all’utente e al suo team di lavoro di accedervi ovunque e in qualunque momento in tutta sicurezza. In particolare, la piattaforma Knox presenta una vasta gamma di funzioni che spaziano dalla custodia separata dei dati personali e di quelli aziendali fino alla gestione remota degli smartphone e dei dispositivi mobili aziendali.














Articolo precedenteLa blockchain ora ha la sua scuola
Articolo successivoTrasporto carichi leggeri: arriva ECDriveS






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui