Mito, sostenibilità, innovazione, persone: i 4 pilastri della 10° edizione di Made in Steel (9-11 maggio) di siderweb

L’evento si propone per la prima volta quale luogo di incontro non solo tra operatori siderurgici ma anche tra generazioni

La nuova edizione di Made in Steel organizzata da siderweb si terrà dal 9 all’11 maggio a fieramilano Rho

La prossima edizione di Made in Steel organizzata da siderweb si terrà dal 9 all’11 maggio a fieramilano Rho. L’evento, giunto ormai alla decima edizione, si propone per la prima volta quale luogo di incontro non solo tra operatori siderurgici, ma anche tra generazioni. Per questo il titolo sarà “Generations, re-imagining our world”. Se ne è parlato nel corso del webinar di siderweb “Le parole dell’acciaio”: attraverso le testimonianze di uno storico e scrittore, di un docente universitario e di due operatori del settore, si sono voluti analizzare alcuni dei temi che verranno affrontati a Made in Steel per re-immaginare il futuro dell’acciaio.

L’industria siderurgica nazionale sta attraversando, proprio in questi anni, un delicato passaggio generazionale, indispensabile per affrontare il domani. «Da un lato l’acciaio ha bisogno dei giovani, della loro freschezza, della creatività, di idee innovative. Dall’altro, le nuove generazioni, in un contesto complesso come quello che stiamo vivendo, hanno assoluto bisogno di riferimenti, di esempi, di valori, più che di regole. Mi piace pensare che siderweb, e tutte le iniziative da essa ideate, come Made in Steel, sia un luogo in cui si possa affrontare, favorire e anche sostenere questo passaggio di testimone» ha detto Paolo Morandi, amministratore delegato di siderweb.







«Sono convinta stia iniziando un nuovo pezzo di storia – ha aggiunto la content manager di siderweb, Francesca Morandi -, un nuovo futuro anche nella nostra filiera. Dobbiamo prendercene cura, con coraggio e responsabilità. Selezionando le parole del “capitale narrativo” della siderurgia per allinearle al futuro». È con questa logica che è nato l’intero programma di Made in Steel 2023. «Saranno tre i luoghi dei contenuti e dello scambio di informazioni – ha spiegato -: la siderweb conference room, la siderweb Tv e – per la prima volta – la siderweb Arena, uno spazio nuovo pensato per approfondire alcuni temi e renderli relazioni, contatti, alleanze».

Il mito

Lo storico e scrittore Marcello Zane ha ripercorso le origini e l’evoluzione del ruolo dell’acciaio nella storia. Partendo dalle testimonianze di Aristotele e Plutarco, passando dai momenti in cui l’acciaio entra a far parte come materiale nella quotidianità delle persone e arrivando al punto in cui esso si trasforma in simbolo unico della modernità. E se l’acciaio diventa centrale in un avvenimento terribile come la guerra, per contro l’acciaieria è il luogo eletto per le lotte operaie, per il rapporto tra capitale e lavoro; quello nel quale si formano i maggiori imprenditori europei; il luogo dell’industria per eccellenza nel quale c’è innovazione.

L’innovazione

«L’introduzione di innovazioni nel mondo siderurgico è stata estremamente lenta. Non per inettitudine degli imprenditori, ma perché la siderurgia impone di gestire una quantità di masse fisiche e di energia che rendono molto difficile cambiare i processi». Ma «in tutte le innovazioni più recenti gli italiani hanno sempre avuto un ruolo importante» ha spiegato Carlo Mapelli, professore ordinario del Politecnico di Milano. Per Mapelli, le tecnologie emergenti saranno guidate dalla necessità, ovvero carenza di materie prime, decarbonizzazione (imposta dalla lotta al riscaldamento climatico), digitalizzazione e intelligenza artificiale. Dovranno tuttavia evitare di cadere in alcune «trappole», ossia: non consumare più energia di quella attualmente necessaria; non usare più risorse di acqua dolce; non consumare maggiori quantità di suolo rispetto a quelle attualmente utilizzate. Infine, naturalmente, dovranno avere costi di investimento sostenibili.

La sostenibilità

La sostenibilità è passata dall’essere valore da comunicare a elemento che fa parte del Dna dell’azienda, ha spiegato Isabella Manfredi, direttore comunicazione, relazioni esterne e Csr Feralpi Group. «Questo processo lo definirei di integrazione. Oggi la sostenibilità deve essere una parte centrale e organica del business, anche perché senza sostenibilità economica non ci sono né la sostenibilità sociale, né quella ambientale». Anche l’impianto normativo europeo starebbe spingendo sempre con maggiore forza le aziende a confrontarsi e ad avviare azioni concrete su questi temi. «Quello che a volte manca è una sorta di premialità per chi invece sulla sostenibilità lavora da anni e ha mostrato di mantenere gli impegni presi. Per questo è necessario che si venga a creare una rendicontazione condivisa dei percorsi fatti. Una necessità a cui l’Ue ha deciso di rispondere con la direttiva Csrd». «L’elemento più importante comunque è quello di rispettare gli impegni – ha aggiunto – e farlo in maniera concreta. Azioni come il green washing o il social washing oggi risultano sempre più dannose, minando la credibilità anche sul fronte del business».

Le persone 

«La siderurgia è fatta di persone, principalmente giovani, in un’evoluzione generazionale molto accentuata» ha affermato Francesco Semino, consigliere di Riconversider e direttore relazioni esterne di Acciaierie Venete. Gli addetti diretti della siderurgia sono 70mila in Italia, di cui 30mila nella siderurgia primaria; il 9% (ma il dato è «in progressiva crescita») ha meno di 30 anni, il 61% tra i 30 e i 50, il 30% oltre 50 anni; l’8% sono donne. «C’è la percezione diffusa della siderurgia come sudore, polvere, muscoli. In realtà è un settore in grande trasformazione», permeato dalla tecnologia e dalla continua innovazione, ha sottolineato Semino. Il 98,2% dei contratti è a tempo indeterminato: «Proprio perché è un mestiere complicato e in continua evoluzione, il capitale umano è importantissimo ed è fondamentale trattenerlo in azienda. Il turn over è relativamente basso, 5%. Emerge quindi una stabilizzazione e una certa fidelizzazione al mestiere». Da qui risulta evidente il motivo che ha portato alla nascita delle numerose academy aziendali e interaziendali.

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