Sostenibilità: lo stabilimento 3M di Grassobbio ottiene la certificazione carbon footprint

L’azienda si è impegnata nell’attuazione di interventi strategici con investimenti mirati in soluzioni tecnologiche che hanno determinato una netta riduzione delle emissioni di carbonio (-75%)

Attraverso il programma 3P il personale 3M è chiamato, infatti, ad assumere un ruolo rilevante nell’ideazione di strategie per la riduzione dei consumi e all’insegna dell’economia circolare

Il sito italiano di Grassobbio (Bg) di 3M (il primo della multinazionale) ha raggiunto la certificazione carbon footprint secondo gli standard Iso 14064-3. Il caso di Grassobbio si distingue, infatti, per un approccio virtuoso che riguarda non solo i processi produttivi e operativi del sito, ma vede al contempo il coinvolgimento diretto di dipendenti, fornitori e clienti per la realizzazione di un’unica cultura aziendale all’insegna della tutela ambientale.

«Questo raggiungimento è uno step strategico nell’impegno di 3M a favore della riduzione delle emissioni climalteranti. Un risultato che attesta Grassobbio e, di conseguenza l’Italia, come un esempio di sostenibilità a cui ispirarsi e da replicare anche per altri siti 3M nel mondo. Con questo approccio, possiamo puntare al nostro obiettivo globale di ridurre le emissioni di carbonio del 50% entro il 2030» dichiara Mario Ghiggini, direttore dello stabilimento 3M di Grassobbio.







Specializzato nella produzione di nastri adesivi ad uso industriale e specialistico a marchio Scotch, uno dei brand iconici di 3M, Grassobbio si distingue da sempre per una particolare attenzione alla tutela ambientale che, a cavallo tra il 2019 e il 2020, ha portato alla dismissione della produzione di adesivi a base solvente, a favore di soluzioni più sostenibili con tecnologia hot melt e acrilica. Il 2023 segna, dunque, una nuova pietra miliare nel percorso di sostenibilità del plant: attraverso una capillare mappatura dei consumi che negli ultimi dieci anni ha visto l’identificazione delle attività direttamente coinvolte nella produzione di Co2, l’azienda si è infatti impegnata nell’attuazione di interventi strategici con investimenti mirati in soluzioni tecnologiche che hanno determinato una netta riduzione delle emissioni di carbonio (-75%), un miglioramento dell’efficienza energetica del sito (+9%), una riduzione degli scarti indifferenziati (-52 tonnellate) e del consumo di acqua (-43%). In particolare, l’assessment per la valutazione del carbon footprint ha preso in esame l’impatto dei gas ad affetto serra (Ghg – Greenhouse gases) causati da fonti dirette, come il consumo di gas naturale impiegato per i processi produttivi o per il riscaldamento dell’edificio, fonti indirette, o da altre fonti come, ad esempio, gli spostamenti del personale dipendente. Il traguardo della certificazione carbon footprint rientra nella responsabilità sociale dell’azienda, a favore di un percorso concreto verso la tutela ambientale che vede anche il coinvolgimento diretto di tutti i dipendenti.

Attraverso il programma 3P – “Pollution Prevention Pays” il personale 3M è chiamato, infatti, ad assumere un ruolo rilevante nell’ideazione di strategie per la riduzione dei consumi e all’insegna dell’economia circolare. Nell’ultimo triennio, l’impegno a favore del programma è stato inserito anche all’interno del premio di produzione e ha permesso di ottimizzare l’operatività del plant. Ne sono un esempio il miglioramento delle operazioni di stoccaggio e carico/scarico merci per efficientare i trasporti e ridurre le emissioni, così come il riciclo degli scarti di produzione che vengono riutilizzati indirettamente nel processo produttivo.

 














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