Menarini cresce ed esporta (nonostante tutto)

di Claudio Barnini ♦ La condanna in primo grado non toglie che l’azienda farmaceutica toscana sia tra le più solide industrialmente in Europa, con importanti programmi di sviluppo. Come dimostra la crescita del sito di Berlino, inaugurato pochi giorni prima della sentenza

I recenti problemi giudiziari della famiglia Aleotti, con una serie di vicende che verranno ridiscusse in Corte d’appello, non tolgono che la Menarini sia una delle più importanti realtà industriali farmaceutiche in Italia, con importanti progetti di sviluppo industriale, grazie anche alle esportazioni, che generano la maggior parte del fatturato. Del resto, il comparto chimico-farmaceutico da sempre è un punto di forza dell’export italiano. Menarini riesce ad esportare con successo anche in Germania, stato leader in Europa e nel mondo per la sua industria farmaceutica. Poco prima delle notizie giudiziarie, sono stati inaugurati a Berlino alcuni nuovi edifici del sito di Berlin Chemie-Menarini. Si tratta di cinque nuove strutture, alcune create ex novo, altre ristrutturate, per un investimento totale di 60 milioni di euro, su una superficie totale di 14mila metri quadrati. I lavori presentati sono stati: la nuova mensa aziendale che ha 250 posti a sedere e potrà servire sino a 650 pasti al giorno; il reparto farmaceutico per lavoratori appartenenti alle categorie protette, dove saranno impiegati 35 lavoratori e cinque assistenti e dove sono presenti oltre alle aree di lavorazione anche tutti gli spazi destinati alla socialità e alla ricreazione; il secondo accesso all’area di Berlin Chemie, inclusa la relativa accettazione dei visitatori, ingresso riservato per lo più all’ingresso e uscita merci; una nuova costruzione dedicata alle attività di Controllo Qualità dove saranno impiegati 80 dipendenti e centralizzate tutte le attività di controllo qualità dell’Azienda; un edificio per i Servizi Tecnici che ospiterà le officine necessarie per lavori di manutenzione e supporto ai processi di produzione, in cui lavoreranno 40 persone.







Management di Berlin Chemie e autorità tedesche
Management di Berlin Chemie e autorità tedesche

Di casa a Berlino

Menarini in Germania è però di casa anche se quella di Berlin Chemie nella capitale tedesca è una delle sedi dell’azienda che, dal 1992, è stata acquisita da Menarini e ha segnato ininterrottamente l’espansione del gruppo farmaceutico italiano in Germania e nei Paesi più importanti del Centro e dell’Est Europa, e nell’area del Caucaso. Anche grazie a queste filiali il Gruppo Menarini è oggi presente in più di 130 paesi al mondo. E la mission internazionale prosegue anche se il Gruppo non dimentica la sua radice italiana, fiorentina in particolare. La stessa Lucia Aleotti, presidente di Menarini, nel corso di uno scambio di battute con Industria Italiana avvenuto a inizio settembre, lo ha confermato: “Siamo un’azienda con un cuore italiano con una visione sempre più internazionale. Lo dimostrano i recenti investimenti in Italia di VaxYnethic e Lodichem,  che abbiamo affrontato nei mesi scorsi, rispettivamente nel campo dei vaccini e della produzione di principi attivi farmaceutici, che si affiancano al progetto di ristrutturazione ed ampliamento di Berlin Chemie. La nostra sfida dal 1992, anno dell’acquisizione di questa azienda statale prima appartenente alla Ddr, è stato mantenere management locale molto esperto del mercato tedesco, cui trasmettere anche la visione imprenditoriale italiana, improntata all’internazionalizzazione”.

La nuova mensa di Berlin Chemie Menarini
La nuova mensa di Berlin Chemie Menarini

Risultati in crescita

A proposito di Berlin Chemie, l’investimento dei lavori presentati nei giorni scorsi è iniziato nel 2013, e ha consentito già una consegna graduale di alcune opere, ultimate per oltre il 95%, e presentate anche alla stampa tedesca e a varie autorità locali tra cui il sindaco della città di Berlino, Michael Müller, che è anche premier della città-stato di Berlino. A Berlino il Gruppo Menarini possiede ben due stabilimenti produttivi e un centro di R & S specializzato in sviluppo preclinico e ricerca clinica.

I numeri infine confermano la crescita di questa azienda. Nel 2015 il fatturato è salito a 3,326 miliardi di euro, attestando il Gruppo al 19esimo posto in Europa su 5.541 aziende e al 39° nel mondo su 21.317 (Ims World Review; Ims World Review Pack per numero di imprese); i dipendenti sono 16.365 dipendenti di cui il 91% laureato o diplomato: il 20% lavora in Italia e il 80% all’estero; la produzione parla di oltre 550 milioni di confezioni.

Lucia e Alberto Giovanni Aleotti
Lucia e Alberto Giovanni Aleotti

Lucia e Alberto Giovanni Aleotti














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