Webinar siderweb: ecco come cambia il futuro dell’acciaio nel breve periodo

Sono intervenuti all'evento Marco Bandini (Slingofer), Michele Bendotti, (Forni Industriali Bendotti), Paolo Provenzi (La Cisa) e Mauro Stefanoni (Sas Engineering)

Stefano Ferrari, responsabile Ufficio Studi siderweb

Nel webinar di siderweb – La community dell’acciaio, dal titolo “Siderurgia: parlano i fornitori” si è discusso del caro energia, delle conseguenze del conflitto in Ucraina e dell’interruzione delle supply chain stanno rivoluzionando il futuro a breve termine dell’acciaio e quindi quelli degli operatori a valle.

«Il lungo periodo di grande accesso alla liquidità a condizioni molto positive potrebbe essere finito» a causa dell’inflazione galoppante in Italia e in Europa, ha spiegato il responsabile dell’Ufficio Studi siderweb, Stefano Ferrari, e del conseguente processo di graduale aumento dei tassi di recente annunciato dalla Bce, «mettendo quindi anche qualche punto di domanda sugli investimenti».







Investimenti che starebbero diminuendo, senza però fermarsi. «Fortunatamente i clienti europei hanno confermato i propri piani di investimento, magari rallentandoli ma non cancellando ordini» ha detto Marco Bandini, coo di Slingofer, azienda di Vezza d’Oglio (Bs) specializzata nella progettazione di attrezzature personalizzate per il sollevamento e la movimentazione, attiva dal 1961. «Abbiamo la capacità di assorbire l’aumento dei costi e cerchiamo di mettere sempre più a frutto le nostre competenze interne». Su cui Slingofer investe in modo continuativo: «Abbiamo assunto programmatori e dedicato risorse specifiche per sviluppare prodotti connessi in ottica industria 4.0. La nostra forza – ha sottolineato – è anche il basso turnover: l’esperienza sul campo è fondamentale».

Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina è diventato molto difficile fare pianificazioni che non siano a brevissimo respiro. In questo contesto, «cerchiamo di programmare gli acquisti con grande anticipo, quindi in maniera approssimativa per l’80% circa e lavorando di cesello per il restante 20%» ha spiegato Michele Bendotti, amministratore unico di Forni Industriali Bendotti, che dal 1916 progetta e produce forni di riscaldo con il metodo della prefabbricazione. E proposito dell’esplosione dei costi, Bendotti ha rimarcato che il problema è prettamente europeo: negli Usa, per esempio, non viene percepito con la stessa intensità e pertanto «lì è difficile riuscire a perorare la nostra causa di fronte ad aumenti molto consistenti». Tuttavia, nota positiva è che «l’onda lunga della section 232 non si è ancora placata».

«Poiché andiamo di pari passo con gli stabilimenti dei nostri clienti, dobbiamo essere molto flessibili – ha spiegato Paolo Provenzi, amministratore delegato di La Cisa, fornitore di servizi integrati per la movimentazione e la logistica di Dalmine (Bg) –. Il nostro valore aggiunto si vede anche in queste situazioni». Così come nella capacità di offrire un’ampia gamma di servizi, per esempio di consulenza con La Cisa Technology, con la progettazione di attrezzature speciali per la movimentazione e l’offerta di soluzioni logistiche per massimizzare efficienza, produttività e sicurezza. «Quello che ci piacerebbe – ha precisato Provenzi – è che le aziende ci chiamassero più spesso in fase di progettazione, davanti a un foglio di carta quasi bianco. Succede con aziende che progettano da zero stabilimenti, mentre alla logistica di solito si pensa soltanto in un secondo momento».

«Per tutti i produttori di impianti è un anno caratterizzato da ritardi e, in alcuni casi, dall’irreperibilità di diversi componenti e dall’impennata dei prezzi delle forniture. Gestire un andamento di mercato come questo, con un lead time lungo delle consegne come il nostro, non è stato affatto facile» ha detto Mauro Stefanoni, managing director di Sas Engineering, che realizza macchine per la lavorazione dei metalli ferrosi e non a Suello (Lc). «Per fronteggiare tutto ciò – ha aggiunto – abbiamo anche dovuto fare scelte coraggiose, cambiando il nostro approccio. Abbiamo quindi pensato non alla tecnologia che abitualmente utilizzavamo, ma a quella disponibile che fosse in grado di garantire ai clienti la medesima qualità e resa degli impianti. Questo ci ha portato ad ampliare il ventaglio di fornitori, permettendoci di superare l’impasse con soluzioni risolutive. Nuove soluzioni che, ritengo, potranno essere interessanti anche per il futuro».














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