Visco: è il momento di un patto tra industria e governo

di Aldo Agosti ♦︎ Il Governatore della Banca d'Italia nelle sue Considerazioni finali. La politica si allei con le imprese o il Paese non ce la farà

Tempo di nuovo patto sociale tra industria e politica. Altrimenti, non c’è speranza. Ignazio Visco, nelle sue Considerazioni finali, le prime dell’era Covid, lo dice chiaro e tondo. “L’Italia può superare il coronavirus con un nuovo contratto sociale tra governo, imprese e società civile, perché insieme ce la faremo. Oggi serve un nuovo rapporto tra governo, imprese dell’economia reale e della finanza, istituzioni, società civile. Possiamo non chiamarlo, come pure è stato suggerito, bisogno di un nuovo contratto sociale, ma anche in questa prospettiva serve procedere a un confronto ordinato e dar vita a un dialogo costruttivo”.

Insomma, unire le forze può fare la differenza in un Paese che, calcoli di Bankitalia alla mano, lascerà sul terreno il 13% del Pil, quest’anno. “Oggi da più parti si dice: ‘insieme ce la faremo’. Lo diciamo anche noi: ma purchè non sia detto solo con ottimismo retorico, bensì per assumere collettivamente un impegno concreto. Ce la faremo con scelte mature, consapevoli, guardando lontano. Ce la faremo partendo dai punti di forza di cui qualche volta ci scordiamo; affrontando finalmente le debolezze che qualche volta non vogliamo vedere. Molti hanno perso la vita, molti piangono i loro cari, molti temono per il proprio lavoro. Nessuno deve perdere la speranza”. Nell’affrontare l’emergenza coronavirus comunque “il governo italiano si è mosso secondo le medesime priorità che hanno guidato gli interventi a livello internazionale, concentrandosi sulla capacità di risposta del settore sanitario e sugli aiuti ai lavoratori, alle famiglie, alle imprese”.







“Gli interventi di contrasto – spiega il governatore nelle Considerazioni finali – hanno rallentato la diffusione del virus. La graduale ma evidente discesa dei contagi ha consentito di avviare la progressiva riapertura delle attività produttive all’inizio di questo mese. Le conseguenze dell’epidemia sulla nostra vita quotidiana sulle modalità di interazione sociale, sulle decisioni economiche delle famiglie e delle imprese potranno tuttavia protrarsi ancora a lungo. Ci vorrà tempo per tornare a una situazione di normalità, presumibilmente diversa da quella a cui eravamo abituati fino a pochi mesi fa”.














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