Accordo fra Tim, Fibercop e Open Fiber per il riutilizzo delle infrastrutture di rete

L'obiettivo è accelerare significativamente le fasi di costruzione della rete e di attivazione delle connessioni nelle aree bianche

Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim

È stata siglata una nuova intesa nel mondo tlc fra Tim, FiberCop e Open Fiber, un accordo commerciale per il riutilizzo delle infrastrutture di rete nelle aree bianche. L’intesa porterà a una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse, nell’ottica di un’accelerazione della copertura del Paese con reti Vhcn (Very High Capacity Network).

«Sono orgoglioso per questo accordo, che rappresenta un ulteriore passo avanti nell’esecuzione della nostra strategia di valorizzazione degli asset», spiega Pietro Labriola, amministratore delegato e direttore generale di Tim. «Grazie a questa operazione creiamo una nuova fonte di ricavi, generando valore per il Gruppo e i suoi azionisti. L’accordo rappresenta, inoltre, una risposta concreta all’esigenza di connettività di cittadini, imprese e Amministrazioni locali che fino ad oggi non hanno avuto accesso alle opportunità e ai benefici del digitale. Questa partnership dimostra, infine, quanto sia fondamentale avere un dialogo aperto e collaborativo con gli altri operatori, in un mercato sempre più competitivo e strategico per il Paese».







Nelle aree bianche – dove Open Fiber si è aggiudicata i tre bandi pubblici indetti da Infratel – l’accordo prevede che Open Fiber acquisti da FiberCop, per un controvalore complessivo superiore ai 200 milioni di euro, il diritto d’uso (Iru) per infrastrutture aeree e collegamenti d’accesso alla casa del cliente. Al tempo stesso, Tim si impegna a mettere a disposizione dei propri clienti nelle aree bianche la fibra ottica di Open Fiber. Ciò consentirà di attivare su rete Open Fiber almeno 500 mila clienti che chiederanno di utilizzare la tecnologia Ftth.

Tale accordo permetterà inoltre a Open Fiber di accelerare le fasi di costruzione della rete e di attivazione delle connessioni nelle aree bianche, in linea con gli obiettivi del piano industriale approvato lo scorso 3 dicembre, che riserva alle aree in concessione una parte significativa delle risorse disponibili. Più efficienza nell’utilizzo delle infrastrutture e del fattore lavoro significa non solo accelerare la cablatura del Paese dove già prevista, ma anche liberare risorse da destinare agli ulteriori piani di sviluppo previsti dal Pnrr.

«Siamo molto soddisfatti dell’intesa raggiunta che apre una nuova pagina di costruttiva collaborazione nell’interesse reciproco e del Paese. Si tratta, infatti, di un accordo reso ancora più significativo dall’attuale contesto caratterizzato da scarsità di manodopera e aumento dei prezzi delle materie prime: rendere gli investimenti più rapidi ed efficienti è non solo razionale ma anche necessario. In particolare, le aree bianche sono per noi il punto focale su cui si concentra l’attività dell’azienda, considerando i rilevanti impatti socio-economici che derivano dalla riduzione del digital divide nelle aree interne, attraverso la realizzazione del Piano Bul», commenta Mario Rossetti, amministratore delegato e direttore generale di Open Fiber.














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