Techedge cambia nome: Avvale. Obiettivo mezzo miliardo di ricavi nel 2025

L’ambizione del Gruppo è supportare i clienti nel proprio percorso di trasformazione in leader digitali del futuro, profittevoli e sostenibili

Domenico Restuccia, ceo della nuova Avvale

Un cambio di passo, un’evoluzione che è molto più di un semplice rebranding. Come spiega Domenico Restuccia, ceo di Techedge che oggi cambia nome ed unisce sotto un unico nuovo marchio, Avvale, ispirato alla radice latina di vălĕo, avere forza, stare bene, essere capaci di, i suoi 3mila advisor digitali distribuiti nel mondo tra Europa, Nord America, America Latina e Arabia Saudita. «Le sfide climatiche, energetiche, geopolitiche e sociali ci impongono il superamento di uno schema di sviluppo lineare estrarre-produrre-utilizzare-gettare a favore di modelli più responsabili e circolari che su scala industriale possono essere abilitati solamente da processi ad elevatissima automazione e da prodotti sempre più intelligenti e connessi».

Nuova ambizione, nuovo nome 

L’ambizione del Gruppo, con headquarter a Milano e che lavora con colossi come Eni ed Enel e multinazionali come Lavazza e Alfasigma, è «supportare i clienti nel proprio percorso di trasformazione in leader digitali del futuro, profittevoli e sostenibili». Per Restuccia, ingegnere informatico di matrice umanistica che prima di fondare Techedge nel 2004 si è formato in Olivetti e poi in un’azienda tech tedesca di cui ha guidato la filiale italiana e che oggi si divide tra Milano e Chicago dove si è trasferito dieci anni fa per seguire personalmente il mercato Usa, «è necessario ripensare il sistema operativo del modello di sviluppo corrente e prendere atto che le tecnologie digitali e l’economia circolare sono i due mezzi più potenti che le aziende hanno a disposizione per centrare l’obiettivo e conciliare sostenibilità e profitto. Per poterlo fare, però, ci vuole visione e crediamo che il nuovo nome che ci siamo dati, Avvale, con una radice latina molto chiara nell’evocare il concetto di valore e per estensione quello di ingegno, rappresenti al meglio la responsabilità che sentiamo di sfruttare le competenze tecnologiche proprie del nostro dna per lasciare un mondo migliore a chi verrà dopo di noi. In altre parole, vogliamo ribadire che la tecnologia è una leva per abilitare modelli di sviluppo più sostenibili; bisogna sapersene servire. Avvalersene, appunto».







Tecnologie digitali ed economia circolare per creare profitto sostenibile

Una consapevolezza cresciuta nel tempo e rafforzata dal celebre studio del biologo Ron Milo, pubblicato su Nature nel 2020, secondo cui senza un passaggio a ritmi sostenuti verso un’economia orientata al riuso e alla limitazione degli sprechi, la massa antropogenica, cioè la quantità degli oggetti solidi inanimati prodotti dall’uomo, continuerà a crescere imprimendo al pianeta un’impronta insostenibile. Il cambiamento, che Avvale è determinata a mettere in campo, passa necessariamente per la tecnologia «che è ormai ovunque e l’uso che ne facciamo dà forma a ciò che ci circonda. Per questo – continua Restuccia – siamo determinati ad avvalercene per piegare la tradizionale catena del valore lineare basata sul consumo a favore di ecosistemi circolari, più efficienti e collaborativi, dove prodotti e materiali circolano al loro massimo valore, quanto più a lungo possibile, generando impatti positivi e crescita economica».

Acquisizioni in vista

«Nel 2022 come Gruppo Techedge – continua Restuccia – abbiamo continuato il nostro percorso di sviluppo attraverso la combinazione di un’accelerazione della crescita organica a doppia cifra e della crescita inorganica derivante dall’integrazione sul perimetro consolidato di Axazure e DocFlow, società acquisite alla fine del 2021. Nel corso dell’ultimo trimestre del 2022 si è aggiunta l’ulteriore acquisizione di Innovar, società di diritto spagnolo specializzata nelle soluzioni Crm su tecnologia Microsoft Dynamics. Grazie a queste acquisizioni ed alla crescita organica a doppia cifra nel 2022 i ricavi totali del Gruppo hanno sfiorato i 300 milioni di euro con un tasso complessivo di sviluppo rispetto all’anno precedente del 25%. Nel 2023 l’obiettivo è di crescere organicamente a doppia cifra e raggiungere la soglia dei 330 milioni di euro. Come Avvale pensiamo di traguardare realisticamente il 2025 con l’obiettivo di 500 milioni di ricavi e per raggiungere questo risultato stiamo procedendo per sostenere la strategia di sviluppo organico e lavorando a nuove acquisizioni mirate da un punto di vista geografico e di portafoglio».














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