Francesco Naso Archivi - Industria Italiana https://www.industriaitaliana.it/tag/francesco-naso/ Analisi e News su Economia Reale, Automazione, Innovazioni, Tech Wed, 03 Apr 2024 12:31:16 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 Motus-E: a marzo rallentano le immatricolazioni delle auto elettriche (-35,2%) https://www.industriaitaliana.it/motus-e-marzo-rallentano-immatricolazioni-auto-elettriche/ https://www.industriaitaliana.it/motus-e-marzo-rallentano-immatricolazioni-auto-elettriche/#respond Wed, 03 Apr 2024 12:31:16 +0000 https://www.industriaitaliana.it/?p=116590 Il mercato elettrico per i veicoli commerciali è rimasto sostanzialmente congelato, con gli operatori di trasporto inevitabilmente in attesa dell’attivazione dei nuovi incentivi

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Mercato italiano in stallo in attesa dei nuovi incentivi: questo è quello che emerge dal nuovo report di Motus-E. A marzo, in particolare, sono state immatricolate nella Penisola 162.842 nuove autovetture, in calo del 3,6% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. In discesa le registrazioni di auto elettriche (-35,2% rispetto a marzo 2023), con la quota di mercato Bev che scivola nel mese al 3,3% (dal 4,8% registrato a marzo 2023). Segno meno per le auto full electric anche nel primo trimestre dell’anno, con le immatricolazioni che segnano un passo indietro del 19,2% a 13.226 unità e una market share che si ferma al 2,9% (contro il 3,8% di quota del primo trimestre 2023). Il parco circolante elettrico si attesta così al 31 marzo a 231.575 unità.

«I numeri iniziano a riflettere chiaramente l’allarme sul pericoloso interregno tra il vecchio e il nuovo e più vantaggioso sistema incentivante, che induce naturalmente automobilisti e imprese a rinviare l’acquisto fino all’entrata in vigore delle nuove agevolazioni, annunciate ma non ancora operative», osserva il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, insistendo sulla «massima urgenza di attivare il nuovo Ecobonus per scongiurare una paralisi del mercato auto, in un periodo dell’anno peraltro caratterizzato da volumi di vendite particolarmente significativi».

«Le agevolazioni sulle auto elettriche», sottolinea inoltre Naso, «hanno una valenza particolare, perché investire su una tecnologia in ascesa ha riflessi positivi su tutto l’ecosistema che le ruota intorno, dalla filiera industriale ai servizi. Un valore aggiunto decisivo per l’economia del nostro paese».

«Accanto agli incentivi ai privati, per i quali come detto è essenziale accelerare sulla messa a terra delle risorse, un’altra leva molto importante su cui poter intervenire è quella delle flotte aziendali» conclude Naso, ricordando che «la maggiore deducibilità per l’elettrico sta già dando ottimi risultati nei maggiori mercati europei, consentendo di abbattere le emissioni di auto con percorrenze elevate e di alimentare un mercato dell’usato elettrico estremamente utile per consentire a tantissimi cittadini di avvicinarsi a questa tecnologia».

Anche per i veicoli commerciali, infine, il mercato elettrico è rimasto sostanzialmente congelato, con gli operatori di trasporto inevitabilmente in attesa dell’attivazione dei nuovi incentivi. A marzo, le immatricolazioni dei veicoli elettrici di categoria N1 sono crollate del 62,4% rispetto allo stesso mese del 2023.

 

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Motus-E: auto elettriche in crescita (+55%) a novembre ma le immatricolazioni non decollano https://www.industriaitaliana.it/motus-e-auto-elettriche-crescita-novembre-immatricolazioni/ https://www.industriaitaliana.it/motus-e-auto-elettriche-crescita-novembre-immatricolazioni/#respond Tue, 05 Dec 2023 13:37:28 +0000 https://www.industriaitaliana.it/?p=109339 «Il pericolo di trasformarci in un mercato di serie B rischia di essere sempre più concreto», piega il segretario generale Francesco Naso

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A novembre sono state immatricolate nella penisola 7.966 nuove vetture full electric (+55,3% rispetto al novembre 2022), con la quota di mercato che sale nel mese al 5,7% dal 4,1% registrato a ottobre (a novembre 2022 era 4,3%). Il mercato delle auto elettriche in Italia si conferma in recupero, ma serve un’azione più incisiva per limitare il divario che ci separa dagli altri grandi d’Europa. Nel periodo gennaio-novembre 2023 le auto elettriche registrate in Italia salgono così a quota 59.478, in aumento del 33,6% rispetto ai primi 11 mesi del 2022, con una market share pari al 4,1%, in lieve crescita rispetto al 3,7% dello stesso periodo del 2022. Il parco circolante completamente elettrico si attesta al 30 novembre a 217.422 unità.

In Italia stentano le immatricolazioni di auto elettriche

Prendendo in esame tutte le alimentazioni, a novembre il mercato auto italiano marca un passo avanti del 16% a 139.695 unità (+20% negli 11 mesi a 1.460.535 unità). Sollevando lo sguardo sul continente, resta preoccupante il ritardo italiano sull’elettrico rispetto agli altri major market europei. Tra i grandi, l’Italia è l’unico paese dove le immatricolazioni non stanno decollando. Nella tabella di seguito, che esamina gli ultimi dati disponibili per il confronto, è possibile osservare il valore delle immatricolazioni nei primi 10 mesi dell’anno in Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito. Il differente andamento si manifesta chiaramente anche nella quota di mercato delle auto elettriche nei primi 10 mesi del 2023, che ci vede ormai stabilmente anche dietro alla Spagna:

  • Francia: 16%
  • Germania: 18%
  • Italia: 3,9%
  • Spagna: 5,3%
  • Regno Unito: 16,4%

«Il pericolo di trasformarci in un mercato di serie B rischia di essere sempre più concreto», spiega il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, secondo cui «è evidente che i sistemi incentivanti ereditati dai precedenti governi vadano rimodulati il prima possibile per agganciare la crescita dell’elettrico che si registra già nei paesi con cui dobbiamo ambire a competere».

«Sfruttare al meglio le risorse già stanziante, anche per flotte e noleggi, sarebbe sicuramente il primo passo da compiere», aggiunge Naso, «ma più in generale è indispensabile costruire un quadro incentivante stabile e chiaro per aiutare chi vuole passare alla mobilità elettrica». Il riferimento è anche a bonus come quello per l’installazione delle infrastrutture di ricarica domestiche, le cui modalità di erogazione hanno reso quasi proibitivo l’accesso all’incentivo.

«Purtroppo le criticità operative che abbiamo segnalato nelle scorse settimane stanno compromettendo la portata di una misura che il governo era meritoriamente riuscito a trasformare in realtà dopo gli annunci del precedente esecutivo», conclude Naso, auspicando su questo punto «un rapido intervento per facilitare la messa a terra il prossimo anno delle risorse già stanziate per il 2024 e per quelle relative al 2022 e al 2023 che inevitabilmente non si riusciranno a utilizzare».

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Motus-E: Italia sempre più fanalino di coda in Europa (4%) nella mobilità elettrica https://www.industriaitaliana.it/motus-e-italia-fanalino-europa-mobilita-elettrica/ https://www.industriaitaliana.it/motus-e-italia-fanalino-europa-mobilita-elettrica/#respond Fri, 03 Nov 2023 09:17:32 +0000 https://www.industriaitaliana.it/?p=107408 A ottobre sono state registrate nella penisola 5.724 nuove vetture full electric (+56% rispetto al 2022)

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«Purtroppo i numeri relegano l’Italia sempre più indietro nel passaggio alla mobilità elettrica», commenta il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, secondo cui «dopo la scivolata del 2022, anche quest’anno sarà difficile tornare sui livelli del mercato Bev del 2021, a fronte della costante crescita messa a segno nei paesi con cui dovremmo ambire a competere».

Torna il segno più sulle immatricolazioni di auto elettriche in Italia, ma il recupero non basta per stare al passo degli altri grandi paesi europei. A ottobre, in particolare, sono state registrate nella penisola 5.724 nuove vetture full electric (+56% rispetto a ottobre 2022), con una market share che sale al 4,1% dal 3,6% segnato a settembre. Nei primi 10 mesi dell’anno le auto elettriche immatricolate in Italia sono così 51.513, in progresso del 30,8% rispetto allo stesso periodo del 2022, con una quota di mercato pari al 3,9% (dal 3,6% dello stesso periodo del 2022). Il parco circolante full electric si attesta al 30 ottobre a 214.363 unità. Considerando tutte le alimentazioni, il mercato auto italiano marca a ottobre un passo avanti del 20% a 139.656 unità (+20,4% nei 10 mesi a 1.320.788 unità).

Ancora una volta ciò che più si mette in luce è il ritardo dell’Italia sull’elettrico rispetto agli altri major market europei, con il sorpasso subito dalla Spagna che appare ormai quasi strutturale, relegandoci stabilmente all’ultimo posto tra i grandi del Continente. Da 6 mesi il paese iberico mostra una market share delle auto elettriche costantemente superiore all’Italia: l’ultimo confronto diretto disponibile – sui dati di settembre – vede in particolare la quota di mercato full electric al 5,8% in Spagna e al 3,6% in Italia, mentre nei primi 9 mesi dell’anno il valore si attesta rispettivamente al 5,2% e al 3,9%. C’è un dato che ben sintetizza la clamorosa differenza di andamento tra i due Paesi: rispetto al 2021, le immatricolazioni di auto elettriche in Spagna hanno segnato un +144% nei primi nove mesi del 2023, mentre in Italia la variazione è stata pari al -5%. Quanto agli altri big d’Europa, la market share delle auto elettriche si attesta in Francia al 19,3% a settembre e al 15,9% nei 10 mesi, in Germania rispettivamente al 14,2% e al 18,1% e nel Regno Unito al 16,6% e al 16,4%.

«A pesare sono in primis i sistemi incentivanti ereditati dai precedenti governi», nota Naso, «che potrebbero essere ben più efficaci sfruttando meglio le risorse già stanziate, anche per flotte e noleggi. Ma a incidere è anche l’incertezza sulle agevolazioni, che frena chi sta attendendo l’annunciata rimodulazione dei bonus».

«Sicuramente l’impegno dei costruttori europei per immettere sul mercato sempre più modelli sotto i 25.000 euro – incentivi esclusi – darà un’importante scossa al mercato», conclude il segretario generale di Motus-E, «anche perché, analizzando l’andamento del mercato tedesco dopo lo stop degli incentivi alle elettriche, si nota come al calo dei Bev corrisponda una contrazione del mercato totale, il che vuol dire che stimolare la domanda full electric significa fare il bene del mercato auto tutto. In questo momento, peraltro, i costruttori stanno ultimando i piani di mercato per il 2024: è sempre più urgente quindi che l’Italia si doti di un quadro incentivante chiaro».

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Motus-E, calano in Italia le immatricolazioni di auto elettriche a settembre (-2,3%) https://www.industriaitaliana.it/motus-e-calano-italia-immatricolazioni-auto-elettriche-settembre/ https://www.industriaitaliana.it/motus-e-calano-italia-immatricolazioni-auto-elettriche-settembre/#respond Tue, 03 Oct 2023 13:14:54 +0000 https://www.industriaitaliana.it/?p=105430 Il market share scivola al 3,6%. Gli incentivi, tuttavia, potrebbero non bastare per recuperare il gap con gli altri grandi paesi europei

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L’Italia si conferma l’anomalia tra i grandi paesi europei sull’auto elettrica: nella penisola le immatricolazioni stentano ancora a decollare, con settembre che cancella addirittura i timidi segnali positivi dei mesi precedenti. Più in dettaglio, nel mese da poco concluso sono state registrate nella penisola 4.955 nuove vetture elettriche (-2,3% rispetto a settembre 2022), con una market share che scivola al 3,6%. Nei primi 9 mesi dell’anno, le auto elettriche immatricolate in Italia sono 45.790, con un progresso del 28,2% rispetto allo stesso periodo del 2022 e quota di mercato al 3,9%, mentre il parco circolante full electric si attesta al 30 settembre a 209.338 unità.

Considerando tutte le alimentazioni, le nuove immatricolazioni di auto in Italia segnano a settembre un aumento del 22,8% a 136.711 unità e nei 9 mesi crescono del 20,5% a 1.181.078 unità. Come detto, ciò che più salta all’occhio è il crescente divario tra l’Italia e gli altri major market Ue. Basti notare che ad agosto, ultimo dato disponibile per il confronto, più di un’auto su 5 immatricolata nell’unione è stata elettrica, per una market share nuovamente superiore a quella del diesel (21% vs 12,5%). Nella penisola la quota delle bev aveva toccato ad agosto il 5%. Osservando ciò che avviene nei singoli paesi, spicca il caso della Germania, dove l’elettrico è stata la prima alimentazione in assoluto ad agosto (31,7% di quota) e si attesta al 18,6% di share nei primi 8 mesi dell’anno. Un valore che non si discosta troppo dal 15,4% di quota nel periodo gennaio-agosto dalla Francia. Più indietro c’è la Spagna, che con una quota di mercato full electric del 4,8% nei primi 8 mesi dell’anno si conferma nuovamente davanti all’Italia (3,9% nello stesso periodo). Ma perché il nostro paese sta perdendo il treno degli altri grandi europei? “L’anomalia italiana è frutto di più concause su cui è urgente aprire un serio confronto con tutti gli attori coinvolti”, osserva il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso.

«Sicuramente il sistema incentivante ereditato dai precedenti Governi non funziona”, spiega Naso, «ma sono sufficienti pochi aggiustamenti a parità di risorse per renderlo più appetibile ed efficace: alzare il cap di prezzo per accedere alle agevolazioni, estenderle in forma integrale ad aziende e noleggi – anche per alimentare il mercato dell’usato elettrico – e rivedere in chiave green la fiscalità sulle flotte, tema su cui abbiamo già lavorato a una proposta mirata». Il tutto, aggiunge, «garantendo una certa stabilità del quadro incentivante, agganciando gli annunci dei bonus all’effettiva messa a terra delle risorse, per evitare riflessi negativi sul mercato».

Agire sugli incentivi, tuttavia, potrebbe essere una condizione necessaria ma non sufficiente per recuperare un gap che rischia di diventare strutturale, con pericolosi riflessi anche sulla futura competitività dell’industria automotive nazionale. Per andare all’origine del ritardo dell’Italia, Motus-E ha messo sotto la lente la correlazione tra le immatricolazioni di auto elettriche e variabili chiave come la diffusione delle infrastrutture di ricarica a uso pubblico e il reddito medio della popolazione.

Motus-E ha analizzato la correlazione tra le immatricolazioni di auto elettriche e variabili chiave come la diffusione delle infrastrutture di ricarica a uso pubblico e il reddito medio della popolazione

«L’Italia presenta una rete di ricarica più densa rispetto a paesi come Francia e Germania in rapporto alle auto elettriche circolanti e dall’analisi incrociata dei dati di mercato e delle rilevazioni Istat e Ocse emerge un quadro che vale la pena approfondire», commenta Naso, sottolineando che «al netto del confronto con la Spagna, che con un reddito medio inferiore di oltre l’8% rispetto all’Italia ci ha ormai superato stabilmente come market share delle auto elettriche, colpisce il raffronto tra il nord Italia e la Francia, che pur a fronte di redditi medi paragonabili mostrano andamenti del mercato auto profondamente diversi». Considerando solo le regioni italiane del settentrione, infatti, si ottiene una market share media delle auto elettriche pari al 4% nei primi 8 mesi del 2023, a fronte del già citato 15,4% francese.

«Numeri simili lasciano pensare che in Italia si sia innescata una resistenza quasi ideologica all’auto elettrica, figlia della circolazione di informazioni fuorvianti e di incertezza sul quadro normativo», conclude il segretario generale di Motus-E, evidenziando che «in un panorama globale evidentemente rivolto alla mobilità elettrica, rimanere indietro può essere fatale per l’industria italiana. Per questo è indispensabile che il dibattito pubblico su questi temi segua direttrici economiche, scientifiche e sociali, senza deragliare sotto la spinta di credenze e falsi miti che rischiano di causare un danno incalcolabile al futuro del nostro paese».

 

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Motus-E: crescono (+77,8%) le immatricolazioni Bev in Italia ad agosto https://www.industriaitaliana.it/motus-e-crescono-778-le-immatricolazioni-bev-in-italia-ad-agosto/ https://www.industriaitaliana.it/motus-e-crescono-778-le-immatricolazioni-bev-in-italia-ad-agosto/#respond Mon, 04 Sep 2023 06:57:26 +0000 https://www.industriaitaliana.it/?p=103378 Nei primi 8 mesi dell’anno, le auto elettriche immatricolate nella penisola sono 40.832, con un progresso del 33,2% rispetto allo stesso periodo del 2022

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Il mercato dell’auto elettrica in Italia resta ancora lontano dagli altri grandi paesi europei, nonostante qualche timido segnale di ripresa. Ad agosto, infatti, sono state registrate nella penisola 4.054 nuove vetture full electric (+77,8% rispetto ad agosto 2022), con una market share che nel mese torna ad affacciarsi appena oltre il 5%. Nei primi 8 mesi dell’anno, le auto elettriche immatricolate in Italia sono 40.832, con un progresso del 33,2% rispetto allo stesso periodo del 2022, e del 5,8% rispetto al periodo gennaio-agosto del 2021. Il parco circolante elettrico italiano si attesta così al 31 agosto a 205.380 unità. Considerando tutte le alimentazioni, le nuove immatricolazioni di auto in Italia segnano ad agosto un aumento dell’11,6% a 79.920 unità e negli 8 mesi crescono del 20,1% a 1.043.917 unità.

Allargando lo sguardo agli altri big del Continente, il moderato passo avanti italiano continua a misurarsi con uno sviluppo del mercato Bev europeo ormai decisamente consolidato. Gli ultimi dati disponibili, relativi al mese di luglio (quando la market share elettrica italiana è stata pari al 3,4% con 4.094 registrazioni), indicano che in Francia le immatricolazioni full electric crescono del 31,9% a 16.895 unità (quota di mercato al 13,1%), in Germania del 68,8% a 48.724 unità (quota di mercato al 20%) e nel Regno Unito dell’87,9% a 23.010 unità (quota di mercato al 16%). Anche la Spagna continua a fare meglio dell’Italia, con un +68,2% di immatricolazioni a batteria, a 3.604 unità, e una market share elettrica al 4,4%, che si raffronta con il già citato 3,4% segnato a luglio dall’Italia.

«Il progresso delle auto elettriche registrato ad agosto in Italia è un segnale positivo”, nota il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, «ma occorre considerare che si tratta di un mese particolare, in cui i volumi più bassi del normale enfatizzano molto anche variazioni non particolarmente significative, connesse a fenomeni specifici sul fronte delle consegne ai clienti”.

«L’Europa che conta è davvero troppo lontana», avverte Naso, «sarà molto importante quindi guardare con attenzione l’andamento del mercato nei prossimi mesi e all’inizio del 2024. In questo senso, un effettivo cambio di marcia in Italia può arrivare impiegando in modo più efficiente le risorse già stanziate per il settore, modificando gli incentivi per renderli più appetibili ed efficaci attraverso tre interventi chiave: eliminare il cap di prezzo per accedere alle agevolazioni, estendere il bonus in forma integrale anche per le flotte aziendali e i noleggi e rivedere la fiscalità con vantaggi chiari per chi sceglie la mobilità elettrica».

I cinque modelli di Bev e Phev più venduti in Europa

«Agendo su queste leve», conclude il segretario generale di Motus-E, «possiamo ancora evitare di vedere l’Italia trasformarsi in un mercato auto di serie B, con pericolosi riflessi anche sullo sviluppo industriale del paese, e potremo centrare gli ambiziosi target di crescita delle auto elettriche al 2030 contenuti nell’aggiornamento del Piano energia-clima (Pniec)».

Proprio sul fronte incentivazioni, dall’analisi dei maggiori mercati Ue emerge infine un’evidenza piuttosto netta. Come si può osservare nella tabella sottostante, infatti, nei Paesi come Francia e Germania, dove la revisione delle agevolazioni ha visto una concentrazione dei fondi sulle auto full electric, a scapito delle ibride plug-in, queste ultime hanno lasciato spazio a una più intensa crescita delle immatricolazioni Bev, che riempiono la top 5 dei modelli elettrificati con ricarica esterna più venduti. Un fenomeno che effettivamente non si verifica in Spagna e in Italia, con il nostro paese che rappresenta peraltro l’unico major market Ue con bonus – seppur differenziati – per tutte le auto con emissioni fino a 135 g/km di CO2.

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La mobilità elettrica in Italia non corre. Per Motus-E serve una rimodulazione degli incentivi https://www.industriaitaliana.it/motus-e-mobilita-elettrica-italia-incentivi/ https://www.industriaitaliana.it/motus-e-mobilita-elettrica-italia-incentivi/#respond Thu, 06 Jul 2023 07:50:43 +0000 https://www.industriaitaliana.it/?p=100881 Le immatricolazioni hanno raggiunto il “traguardo” delle 200.000 vetture elettriche circolanti ma il ritmo dell’aumento resta troppo debole rispetto agli altri grandi paesi europei

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Nonostante il “traguardo” delle 200.000 vetture elettriche circolanti (siamo per la precisione a 199.779), in Italia la mobilità elettrica non corre e il ritmo dell’aumento resta troppo debole rispetto agli altri grandi paesi europei. A giugno sono state immatricolate nella penisola 6.156 auto full electric (+3% rispetto allo stesso mese del 2022), con il primo semestre che chiude con un incremento del 31,9% a 32.684 unità. Nel suo complesso, il mercato auto italiano si espande del 9,3% a giugno e del 22,8% nella prima metà dell’anno, con la market share delle vetture elettriche che nel semestre mostra un passo avanti solo frazionale: dal 3,6% al 3,9%. Un livello, quest’ultimo, superato anche dai furgoni elettrici, che grazie a un’ottima performance archiviano il primo semestre con una quota di mercato del 4%, nonostante le criticità di accesso e le limitazioni degli strumenti di supporto alla domanda per questo tipo di veicoli.

«Di fronte a questi numeri è indispensabile aprire una riflessione seria e condivisa sulla modifica degli attuali strumenti incentivanti, che evidentemente non sono in grado di supportare il mercato delle auto elettriche come avviene negli altri paesi competitor dell’Italia», spiega il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, ricordando che «da mesi ormai la Germania mostra un parco circolante elettrico che ha superato di slancio quota 1 milione di veicoli, con una quota di mercato per le Bev che viaggia oltre il 15%, così come anche in Francia e Regno Unito».

«Con l’attuale ritmo delle immatricolazioni il nostro paese non potrà essere in grado di centrare gli obiettivi che si è dato con il Piano nazionale integrato energia-clima (Pniec), recentemente aggiornato con target che possiamo supporre almeno al livello di quelli stabiliti nel 2019», nota Naso, osservando che «per far decollare il mercato delle auto full electric non sono necessarie ulteriori risorse da destinare alle agevolazioni, ma sarebbe sufficiente una rimodulazione dei meccanismi di incentivazione per renderli realmente appetibili – a partire dall’eliminazione degli attuali cap di prezzo e aprendo completamente anche alle imprese – per accompagnare il paese verso un futuro prossimo in cui avremo sul mercato sempre più modelli elettrici per tutte le tasche».

«Particolarmente importante sarebbe anche una attenta politica fiscale sulle auto aziendali green, in grado di alimentare peraltro il mercato delle vetture elettriche di seconda mano», conclude Naso, ricordando infine che «in assenza di interventi, l’Italia rischia di accumulare un pericoloso ritardo rispetto all’ineluttabile trend globale dell’elettrificazione dei trasporti, con potenziali riflessi negativi sugli investimenti manifatturieri e collegati all’indotto, rischiando così di non cogliere tutte le nuove opportunità industriali e occupazionali connesse alla trasformazione in atto».

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