Soldo pensa al mondo e vuole decuplicare il fatturato. E sulla quotazione in Borsa…

di Laura Magna ♦︎ La multinazionale di spend management ha aggiunto alla sua piattaforma il sistema di archiviazione sostitutiva,che automatizza la catalogazione elettronica compliant di scontrini e fatture. Così si libera spazio fisico negli uffici e si snellisce la burocrazia. Il cloud e l’It as a service. La platform modulare che comprende prodotto, infrastruttura bancaria, app da mobile al web. Ne parliamo con il ceo e fondatore Carlo Gualandri, mente di Fineco e Virgilio 

Carlo Gualandri, ceo e fondatore di Soldo

Difficilmente start-up italiane sono entrate nel radar di investitori istituzionali. Ci è riuscita Soldo, raccogliendo 240 milioni di dollari da fondi di vc dalla sua nascita. E ci è riuscita per una serie di motivi che la rendono un animale raro: una tecnologia proprietaria, in cui sono stati investiti dal 2015 oltre 50 milioni di euro; l’impronta globale che la ha contrassegnata fin dalla fondazione, e un ceo e founder come Carlo Gualandri, pioniere assoluto di Internet in Italia, il cui nome è legato a Virgilio, browser antesignano e interamente made in Italy nato negli anni ’90 e di Fineco, la prima challenger bank italiana quando la sola idea di una banca senza sportello era pura utopia.

Soldo opera nello spend management, ovvero la gestione di tutto ciò che gira intorno alle uscite di cassa per il business di pmi e big corp: dai viaggi di lavoro, al procurement, all’It as a service che diventano processi automatici dalla decisione, al pagamento, alla contabilizzazione. E oggi punta a decuplicare il fatturato in tre anni, fino a 200 milioni di euro, e a quotarsi in Borsa. Insomma: l’obiettivo è quello, imperativo, della crescita. Crescita geografica, che l’ha già portata dall’Italia e dal Regno Unito (Paesi dove ha le sedi fisiche), anche in Spagna, Francia, Germania, Olanda. E crescita in termini di prodotto.







In Italia, per esempio, Soldo continua ad aggiungere nuove funzionalità alla sua piattaforma, con l’effetto di rendere la nostra burocrazia meno asfissiante per le imprese. L’ultimo è il sistema di archiviazione sostitutiva, che automatizza l’archiviazione elettronica compliant di scontrini e fatture, liberando spazio fisico negli uffici.

L’archiviazione sostitutiva: la nuova feature di Soldo per l’Italia

Soldo opera nello spend management, ovvero la gestione di tutto ciò che gira intorno alle uscite di cassa per il business di pmi e big corp: dai viaggi di lavoro, al procurement, all’It as a service che diventano processi automatici dalla decisione, al pagamento, alla contabilizzazione. E oggi punta a decuplicare il fatturato in tre anni, fino a 200 milioni di euro, e a quotarsi in Borsa. Insomma: l’obiettivo è quello, imperativo, della crescita

In base a quanto stabilisce l’Agenzia delle Entrate, nella risoluzione 96/E del 2017 e nella risposta 388 del 2019, la maggior parte dei giustificativi cartacei delle spese che un’azienda sostiene possono essere eliminati se si attuano specifici accorgimenti nell’archiviazione della copia digitale. «Non basta una foto come in Uk, ma serve una copia digitale che abbia precise caratteristiche – spiega Gualandri – Soldo ha integrato per il mercato italiano una feature che consente una tracciatura puntuale e compliant con la normativa esistente, totalmente sicura e senza complicazioni, anche in caso di controlli». Con questa funzione le aziende liberano spazio fisico di archiviazione del cartaceo ed eliminano il rischio di perdita di scontrini o cancellazione dell’inchiostro su carta chimica. «Senza dimenticare i vantaggi indubbi in questo particolare momento storico in termini di azzeramento del rischio di contagio attraverso passaggi di carte e documentazione fisica: un processo, questo, che adesso è reso ancora più complicato dallo smart working».

Le immagini digitali sono copiate e trasferite in modo automatico all’interno del sistema di conservazione sostitutiva ogni volta che il dipendente fotografa, via app Soldo, scontrini e ricevute relativi ad una spesa effettuata. Una volta acquisite le immagini, la piattaforma Soldo crea una copia digitale del giustificativo all’interno del sistema di conservazione sostitutiva, con gli stessi contenuti di quella fisica e piena validità legale. Anche la ricerca, eseguibile per anno fiscale, data o mese, nominativo di colui che ha effettuato la spesa, voce di spesa o sua descrizione, rende facile l’accesso ai dati conservati che rimarranno presenti e disponibili per 10 anni dal loro inserimento nel sistema.

Il valore della tecnologia

La piattaforma di gestione della spesa di Soldo si basa su uno stack tecnologico interamente di proprietà, supportato da servizi finanziari regolamentati e infrastrutture di pagamento. La piattaforma di gestione della spesa di Soldo si basa su uno stack tecnologico interamente di proprietà, supportato da servizi finanziari regolamentati e infrastrutture di pagamento. La piattaforma consente a Soldo di spingere l’innovazione integrandosi con i principali software di contabilità e di gestione della note spese NetSuite, QuickBooks, Zucchetti, Xero e i clienti possono connettersi con oltre 50 piattaforme di gestione delle spese tra cui Concur e Expensify tramite MasterCard Smart Data.

Si tratta di una tecnologia flessibile e modulare, che comprende prodotto, infrastruttura bancaria, app da mobile al web e che rende il business scalabile e replicabile. «Il cuore tecnologico e ingegneristico è a Roma – dice Gualandri – Il team di sviluppatori di ogni mia azienda, dai tempi della fusione di Virgilio con tin.it è sempre stato basato nella capitale, dove ho sempre trovato talenti senza rivali». La tecnologia viene personalizzata in base al Paese in cui il servizio viene offerto. «Per ognuno dei Paesi in cui operiamo Soldo sviluppa prodotti ad hoc – in particolare relativamente alla fase della classificazione delle spese in base alle regole fiscali vigenti – più un prodotto generico che vende in tutta Europa in lingua inglese», dice Gualandri.

In Italia Soldo continua ad aggiungere nuove funzionalità alla sua piattaforma, con l’effetto di rendere la nostra burocrazia meno asfissiante per le imprese. L’ultimo è il sistema di archiviazione sostitutiva, che automatizza l’archiviazione elettronica compliant di scontrini e fatture, liberando spazio fisico negli uffici. Soldo suite

Cos’è lo spend management e come se ne occupa Soldo

In dettaglio, Soldo contribuisce a risolvere una serie di problemi gestionali per pmi e big corp, problemi relativi all’intero ciclo del processo di acquisto all’interno di un’organizzazione, dalla decisione, alla disposizione della somma alla rendicontazione. «La gestione delle spese aziendali è onerosa e implica una serie di sfide – dice Gualandri – I pagamenti aziendali tradizionalmente si appoggiano su bonifici e carte di credito aziendali, metodi che rappresentano, ognuno, delle problematiche di gestione e margine di rischi. E questo senza dimenticare che a ogni transazione segue una ricevuta, il report delle spese, la classificazione e riconciliazione, l’analisi del budget di spesa, tutte operazioni disconnesse e manuali. Soldo è la risposta digitale a questa costosa complessità che esiste nel mondo delle aziende».

Secondo un recente studio condotto dalla stessa Soldo sui cfo e sui direttori finanziari i controlli sulla spesa non efficaci sono costati alle imprese europee il 2% del loro fatturato annuo durante il periodo della pandemia. «Questo spreco è ciò che Soldo mira a sradicare, rendendo più semplice la vita dei dipendenti e più consapevoli le aziende di ogni singolo costo. Solo così saranno in grado di controllare veramente i propri costi ed essere preparate a prosperare dopo la pandemia».

La piattaforma fintech Soldo per lo spend management

Automatizzare e snellire decisione, pagamento e contabilizzazione delle spese (dal business travel, al procurement, agli abbonamento di It as a service)

Dunque le operazioni che la tecnologia di Soldo consente di agevolare sono diverse. Pensiamo per esempio al business travel, i costi che l’azienda sostiene per mandare in giro un dipendente; o il procurement, l’attività di acquisto di beni, servizi e materie prime. Ma anche tutto il mondo digitale: il cloud e l’It as a service che sta sostituendo la vecchia informatica tradizionale che prevedeva l’acquisto di server e hardware e che si paga in abbonamento, così come il sistema mail e quello della videoconferenza. E ancora tutto ciò che ruota intorno alle flotte di auto aziendali, e alla benzina che l’azienda deve fornire per esse.

Ognuno di questi processi si concretizza in tre grandi fasi: il mondo prima del pagamento, che attiene alla decisione e al controllo. Il mondo delle transazioni vere e proprie che presuppone servizi bancari, per gestire le uscite di cassa in diverse modalità – con carta, bonifico, in quale valuta e così via. E dove tipicamente una delle sfide maggiori è la capacità di delegare i pagamenti. «È una fase critica perché è quella in cui si muovono i soldi. In genere la funzione è centralizzata nel cfo che deve autorizzare ogni uscita di cassa e ha l’onere del controllo. Ma nello stesso tempo questo crea un collo di bottiglia: perché tutta l’azienda deve chiedere al cfo che deve autorizzare il pagamento di acquisti già deliberati. È evidente che questa fase possa essere tranquillamente automatizzata. Basta emettere una carta virtuale con l’importo preciso del prezzo del pc e usarla per automatizzare e velocizzare il pagamento», spiega Gualandri.

La terza fase è infine quella della raccolta delle informazioni per poter classificare, riconciliare e contabilizzare ogni transazione. «Quindi è necessario classificare dal punto di vista fiscale e gestionale ogni uscita di cassa, registrare l’Iva, attribuire il costo al sales o al marketing o altra funzione e arrivare alla riconciliazione della contabilità. Di fatto la tecnologia di Soldo consente di eliminare tutta la manualità del lavoro ricorrente, e lo portiamo su un’unica piattaforma che gestisce il processo dal momento in cui si decide cosa si deve acquistare a quello in cui si contabilizza il pagamento».

Una rivoluzione che si innesta sulla digital transformation delle imprese

Soldo si innesta su un cambiamento epocale che è quello dell’evoluzione nel mondo dei pagamenti che è spinta dalla digital transformation delle aziende. «Se ieri la gestione era affidata agli uffici acquisti, scegliendo tra tre fornitori, ordinando la merce e staccando la fattura che veniva pagata a tre mesi, oggi, per potersi avvantaggiare dell’ecommerce, si deve avere la possibilità di pagare con carta nel momento dell’acquisto. E se ieri compravo server una tantum, oggi acquisto abbonamenti ai servizi e li pago mensilmente con carta o altro metodo di pagamento elettronico. Se ieri vendevo in negozio e facevo pubblicità sulle pagine gialle pagando una volta al mese l’inserzione con il grassetto, oggi faccio banner su Google e devo pagare online. La trasformazione delle aziende verso il mondo digitale genera una trasformazione nei processi».

Le aziende non sono spesso neppure equipaggiate per pagare le transazioni online. «Nelle pmi in particolare – spiega Gualandri – esiste tipicamente la carta di credito del ceo o quella del dipendente per le trasferte di lavoro, ma pensare di usare questi strumenti per fare acquisti di pc che diventano capex o per fare pubblicità online che ha capienze diverse, non è possibile. Il nostro primo lavoro che è tuttora la parte più importante è stato proprio quello fornire all’azienda i nuovi mezzi di pagamento. In sostanza emettendo carte virtuali corrispondenti al singolo acquisto, per pagare in modo sicuro e rapido. Arriveremo al mondo dei bonifici e delle fatture con scadenza a 60 giorni, con l’obiettivo di automatizzare i pagamenti anche in questi casi. Nella pmi tipicamente c’è un impiegato che ogni giorno guarda nello scadenziario e decide quali fatture pagare e quali no. Per ognuna deve loggarsi nell’home banking, copiare a mano i dati con i connessi rischi di errori e ripetere la procedura ogni giorno. C’è tanto che si può fare per rendere efficiente questo mondo».

L’impronta globale e l’ambizione di un’idea

Quando Gualandri ha fondato Soldo ha pensato di dare vita a un’azienda globale italiana. «Un’azienda dove si parla inglese, ma con l’accento, perché nessuno o quasi è inglese – dice il ceo – Negli anni ’90, quando nasceva Virgilio, il mondo non era quello di oggi e si poteva sviluppare un business solo italiano. Oggi non ha senso pensare di lavorare nel solo ambito nazionale ed è necessario pensare in termini di business globale». Pensando in questi termini, Soldo è arrivata fino a oggi, attraendo l’interesse di investitori che difficilmente si affacciano su startup che abbiano sede fuori dalla Silicon Valley. A luglio Soldo ha chiuso un round di finanziamento C per un valore di 180 milioni di dollari, un record europeo per la sua categoria. La raccolta è stata guidata da Temasek, uno dei principali investitori globali con un portafoglio che include Adyen, Dell, Paypal e Visa. Il round ha visto la partecipazione di nuovi investitori come Sunley House Capital, il fondo crossover Advent International, Citi Ventures, e la riconferma di fondi come Accel, Battery Ventures, Dawn Capital e Silicon Valley Bank per il debt financing. Goldman Sachs ha agito come agente di collocamento esclusivo di Soldo.

Il precedente round B (61 milioni di dollari) era stato guidato da Battery Ventures e Dawn Capital, con la partecipazione di Accel e altri investitori ed era stato il più grande round di finanziamento mai siglato nel mondo fintech. «Gli investimenti ci servono per crescere – dice Gualandri – Dal giorno uno del progetto miriamo alla crescita, come imperativo categorico. E per crescere è necessario essere finanziati: i fondi li usiamo per potenziare prodotti e processi e per andare su nuovi mercati aggiungendo nuovi clienti. Il mercato di riferimento è l’Europa, con 24 milioni di aziende con cui possiamo interagire e fornire servizi di spend management». Un mercato che si stima abbia un valore di 170 miliardi di dollari all’anno.

«L’obiettivo finale è poterci pagare la nostra crescita aumentando il fatturato. Non siamo ancora a break-even e abbiamo un’ipotesi di finire l’anno con un fatturato 2021 di 20 milioni e prospettico di abbonamenti (che indicano i ricavi ricorrenti) di oltre 30 milioni su base annualizzata, che costituiscono la base di partenza per l’anno successivo, e un obiettivo tra 100 e 200 milioni nel giro di tre anni. Che è la dimensione per un attore come noi con una logica di servizi software per ambire alla quotazione in Borsa. Non sono escluse nuove raccolte di capitale nel frattempo». Soldo insomma mira a diventare, per lo spend management, ciò che oggi sono Deliveroo e JustEat per il mercato della consegna a domicilio del food. «Nessuno ricorda che dieci anni fa c’erano Bacchette&Forchette e Myfood, aziende italiane basate sullo stesso concetto e del tutto pionieristiche che però non sono riuscite a crescere perché mancava loro l’impronta globale», conclude Gualandri.














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