Snam: il vetro chiama, l’idrogeno risponde

di Aldo Agosti ♦︎ Con il Gruppo guidato da Alverà al via il progetto italiano per la decarbonizzazione dell'industria vetraria attraverso il primo elemento chimico della tavola periodica

Ancora idrogeno, ancora l’energia blu per l’industria italiana. Ha preso il via il progetto italiano per la decarbonizzazione dell’industria del vetro attraverso l’idrogeno. Un gruppo di lavoro composto da Snam, che in Italia sta portando avanti la rivoluzione dell’idrogeno, Rina, Bormioli Luigi, Bormioli Rocco, Stara Glass, Università degli Studi di Genova, Stazione Sperimentale del Vetro, Ifrf Italia, Sgrpro e RJC Soft ha avviato una collaborazione finalizzata alla riduzione delle emissioni nell’industria vetraria attraverso l’idrogeno.

 

Di che si tratta? La fabbricazione di oggetti in vetro, di cui l’Italia è il secondo produttore in Europa con oltre 5 milioni di tonnellate annue, è energivora e difficilmente elettrificabile. Per questo il progetto Divina (Decarbonizzazione dell’Industria Vetraria: Idrogeno e Nuovi Assetti), coordinato da Snam, Rina e Bormioli, si pone l’obiettivo di ridurre le emissioni nella fase di fusione del vetro, che rappresenta più del 50% del consumo energetico complessivo di tutto il processo di produzione. In quest’ottica, la disponibilità di un vettore energetico come l’idrogeno può rappresentare una soluzione valida ottimizzandone l’uso in termini energetici ed emissivi e gestendo le sfide della produzione e del trasporto.

 







«L’idrogeno avrà un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione di settori a elevata intensità energetica come quello del vetro per centrare gli obiettivi climatici nazionali ed europei – spiega il ceo di Snam, Marco Alverà – Questo progetto si aggiunge a quanto stiamo già facendo nei settori dell’acciaio, del trasporto ferroviario e delle ceramiche. Snam, grazie alle proprie infrastrutture e alle proprie competenze, potrà abilitare l’introduzione dell’idrogeno nell’industria, anche a beneficio della crescita economica».

 

La stessa Snam ha realizzato l’Hydrogen Innovation Center, primo polo di eccellenza nazionale per le tecnologie dell’idrogeno che si pone l’obiettivo di aggregare partner industriali e centri di ricerca universitari per accelerare lo sviluppo del settore e contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali ed europei. La missione dell’Hydrogen Innovation Center è costruire un’alleanza strategica tra imprese e mondo della ricerca per consolidare la filiera italiana dell’idrogeno e favorire la nascita di nuove aziende e progetti, anche attraverso l’avvio di un programma di accelerazione. L’obiettivo è proporre i primi progetti al mercato ed estendere la rete di partnership anche all’estero entro i prossimi due anni. La prima sede dell’Hydrogen Innovation Center sarà inaugurata a Modena, nell’ambito di un accordo di collaborazione tra Snam e Unimore (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia). A quello emiliano si affiancheranno successivamente altri hub nel Paese, tra i quali uno con il Politecnico di Milano; entro la fine del 2021 è prevista anche la creazione di un hub oltreoceano, in collaborazione con una prestigiosa università degli Stati Uniti.

 

«Continuiamo a lavorare con Snam e con altre realtà per contribuire alla transizione ecologica delle principali filiere energivore – commenta Ugo Salerno, presidente e amministratore delegato di Rina – Dopo il primo test con un mix di gas naturale e idrogeno al 30% nella lavorazione dell’acciaio che abbiamo svolto a maggio, le nostre competenze e i nostri laboratori sono a disposizione anche del progetto Divina, un importante traguardo verso la decarbonizzazione di un altro settore tra i più significativi del tessuto economico italiano».













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