Dove c’è manifattura? Ci sono aria compressa e… Smc, numero uno nella componentistica pneumatica

di Piero Macrì ♦︎ La multinazionale giapponese è al primo posto nella componentistica pneumatica: fatturato 5,5 miliardi di euro e un rilascio di circa 40 nuovi prodotti all’anno. Comunicazione wireless industriale: zero cabling. Soluzioni sartoriali: si parte dal disegno del cliente. Approccio IIoT ready: sensorizzazione e IO-Link. Il prossimo step? Il 5G… Ne parliamo con Andrea Trifone

Unità Produttiva di Carsoli Smc

Con un market share globale del 38% la multinazionale giapponese Smc è numero uno al mondo nella componentistica pneumatica. Oltre 5,5 miliardi di euro di fatturato, è presente in più di 80 paesi tra cui l’Italia. 12.000 prodotti e 700.000 diverse varianti, 6 siti produttivi in Giappone oltre a Cina, Vietnam, India, Singapore, Repubblica Ceca e siti di produzione per i mercati locali nei principali Paesi Europei. Per Smc l’innovazione è la regola. In ricerca e sviluppo la società investe circa il 3% del proprio giro d’affari. Un impegno che si traduce in un sistematico ricorso a nuove tecnologie e il rilascio di circa 40 nuovi prodotti all’anno. E’ il caso delle nuove linee di prodotto basate su “J Concept” che hanno pesi, ingombri e assorbimenti ridotti che aiutano a ridurre i consumi energetici. Attività quest’ultima, che può essere affiancata da team specializzati il cui obiettivo è verificare i consumi, monitorare le performance di impianti e macchine, offrendo soluzioni per minimizzare i costi delle bollette.

«Dove c’è manifattura c’è aria compressa e dove c’è aria compressa c’è Smc», afferma Andrea Trifone, Marketing Department Manager di Smc Italia. La pneumatica, un mercato che in Italia vale circa 1 miliardo di euro, vede l’azienda presente in tutti i settori, dall’automotive al packaging. «Non siamo un mero fornitore di componenti, la nostra filosofia è supportare i clienti nel realizzare delle vere e proprie soluzioni», precisa Trifone. Filosofia che è stata tradotta in un vero e proprio modello di business, che coniuga globalizzazione e localizzazione. Da una parte i siti nelle diverse aree del mondo per la produzione di massa, dall’altra quelli di prossimità che sviluppano un servizio custom, avvalendosi di team specialistici per progettare una pneumatica sartoriale. E’ il caso dello stabilimento di Carsoli, in Abruzzo, dove si realizzano soluzioni complesse basate su prodotti Smc. Partendo dal disegno del cliente, nel plant si progettano e producono cilindri pneumatici e manifold, vale a dire gruppi di valvole montate su materiali particolari. La logica industriale? «Invece di acquistare un prodotto a catalogo, è possibile realizzare una variante più idonea alle specifiche esigenze, con materiali e geometrie che meglio si adattano al contesto di utilizzo», spiega Trifone.







Dall’incontro di Industria Italiana con il manager della filiale italiana emerge un’azienda che interpreta la smart factory con un approccio olistico, attento a tutte le tecnologie complementari in grado di rendere la produzione efficiente e flessibile. E’ il caso del nuovo sistema di comunicazione in bus di campo wireless Ex600-W. Basato su standard industriale wi-fi è stato sperimentato in ambito automotive ed è ora disponibile per tutti i settori industriali. L’innovazione, intanto, prosegue. All’orizzonte apparati di comunicazione 5G, il futuribile standard di networking su cui l’azienda nipponica sta effettuando sperimentazioni nei propri siti produttivi. «In Smc l’innovazione nasce da un continuo confronto con i clienti. Raccogliamo le esigenze e le trasformiamo in tecnologia abitante soluzioni smart factory», racconta Trifone. Come dire, un processo analogico-fisico che simula quello digitale: raccolta informazioni, elaborazione e interpretazione dei dati per dare vita al prodotto che può garantire le migliori performance.

 

Diversificare l’offerta pneumatica con tecnologie complementari. I vantaggi di una comunicazione wireless industriale

Andrea Trifone, Marketing Department Manager di Smc Italia

Essere protagonista nell’area meccatronica e nella comunicazione industriale. E’ questo l’obiettivo di Smc. «Vogliamo essere un player multidisciplinare», dice Trifone. E’ il caso del già citato sistema wireless: permette di acquisire dal campo segnali analogici e digitali e trasferirli ai sistemi di controllo con una comunicazione wi-fi. I vantaggi? Come affermano i tecnici della società: riduzione di cavi e connettori, minore tempo di installazione e manutenzione, riduzione rischi di rottura e scollegamento, comunicazione affidabile e resistente ai disturbi, aumento della flessibilità delle macchine.

«La sperimentazione nel settore automobilistico, uno dei settori più critici per quanto riguarda la presenza di disturbi e interferenze, è servita per metter a punto una tecnologia che si presta ad essere utilizzata su una qualsiasi linea dove è presente robotica», dice Trifone. Wireless è zero cabling, risolve i problemi di usura dei cavi causati dalla più diverse sollecitazioni meccaniche cui sono interessati i robot. E’ una tecnologia che porta produttività e affidabilità». A due anni dalla sua prima apparizione sul mercato la soluzione viene continuamente aggiornata. Ma non è l’unica tecnologia wireless su cui punta Smc. Come abbiamo detto, il prossimo step è il 5G, lo standard industriale su cui l’azienda sta investendo a livello globale per arrivare presto a proporre nuove e più performanti soluzioni.

 

Una visione di automazione a 360 gradi per realizzare soluzioni Industrial IoT

Smc laboratorio in Application Center (Brugherio)

L’approccio Smc alla smart factory consiste nel fornire soluzioni perfettamente integrabili per implementare un ambiente “IIoT ready” su cui sviluppare servizi. Da una parte le componenti per la sensorizzazione, a livello impiantistico e di macchinari, dall’altra tutta la raccolta dati attraverso i protocolli di campo con un’attenzione prevalente all’IO-Link, il protocollo che funge da cerniera con l’edge. Una gamma diversificata di prodotti per misurare il flusso, la pressione e la posizione dell’attuatore, consentendo lo scambio di dati diagnostici a livello di automazione. Come sottolinea Trifone,

«il nostro interesse va oltre il singolo componente o dispositivo ed è in quest’ottica che abbiamo sviluppato la struttura sul territorio». Consulenza, supporto e servizi vengono resi disponibili attraverso un team di ingegneri, specialisti per le diverse aree tecnologiche che si attivano in fase pre e post-vendita. Dal semplice help desk, passando per la consulenza sul campo fino al co-engineering, il supporto al cliente è presente su tutta la value chain del prodotto. «Abbiamo investito nella formazione per avere risorse allineate alle nuove tecnologie. Il supporto è a 360 gradi, a partire dallo sviluppo del progetto. E’ grazie a queste competenze che siamo in grado di elaborare e trasferire al mercato soluzioni sempre più avanzate», racconta il manager di Smc.

 

Tecnologia pneumatica e di automazione per una produzione flessibile

Smc sede Brugherio. Con un market share globale del 38% la multinazionale giapponese Smc è numero uno al mondo nella componentistica pneumatica. Oltre 5,5 miliardi di euro di fatturato, è presente in più di 80 paesi tra cui l’Italia. 12.000 prodotti e 700.000 diverse varianti, 6 siti produttivi in Giappone oltre a Cina, Vietnam, India, Singapore, Repubblica Ceca e siti di produzione per i mercati locali nei principali Paesi Europei

L’automazione è in continua evoluzione. Le aziende hanno sempre più bisogno di soluzioni personalizzate e su misura, di prodotti speciali e unici per migliorare i processi produttivi, per costruire macchine più efficienti e performanti. Dalla produzione di massa alla personalizzazione di massa, è questo il percorso sul quale le aziende sono avviate. «Non si tratta più di produrre in serie, ma di farlo in modo personalizzato, economico, veloce e sostenibile, dice Trifone. Industria 4.0 non è un prodotto standard che può essere ordinato da un catalogo. Per costruire macchine flessibili che offrono adattabilità, velocità e personalizzazione, devono esistere competenze a supporto della progettazione. Ogni cliente ha esigenze uniche e richiede un approccio personalizzato e in Smc siamo in grado di valorizzare le soluzioni offrendo esattamente ciò di cui hanno bisogno. La soluzione vuole essere predisposta a una manutenzione predittiva? Si ha la necessità di sviluppare algoritmi di machine learning, realtà aumentata? Ci appoggiamo ad aziende con cui abbiamo delle partnership specifiche. Noi ci occupiamo di tutta la tecnologia di automazione, quella che serve per acquisire i dati».

 

Progettazione collaborativa per un’industrial IoT che allunga la vita delle macchine

I web services di Smc rendono disponibili online tutte le info prodotto per poter disegnare impianti e linee per realizzare processi di produzione completi. Lo sviluppo del progetto può avvenire con la collaborazione di uffici tecnici, oppure, a seconda del caso, con il coinvolgimento di system integrator. «Con il digitale la progettazione della macchina è cambiata completamente. I clienti pensano all’automazione guardando a quelli che sono gli aspetti di flessibilità. Nel corso di una stessa giornata la macchina deve riuscire a gestire diversi lotti di produzione, effettuare riattrezzaggio e retrofit». Ecco, quindi, la necessità di progettare per ridurre al minimo le interruzioni, avere tutte le informazioni per capire se la macchina sta lavorando bene, dove può essere migliorata e perfezionata. «Le esigenze sono sempre più complesse, soprattutto a livello di integrazione e di tempistiche. Tutto deve essere fatto in tempi brevi con qualità e precisione poiché il livello di servizio richiesto è altissimo. Ma c’è un aspetto importante da tenere presente: il digitale riduce l’obsolescenza». Insomma, come il progresso scientifico ha permesso di allungare l’aspettativa di vita delle persone altrettanto avviene con l’Industrial Iot. «Le macchine installate negli ultimi due tre anni – nate e concepite nell’era della digitalizzazione – hanno un’aspettativa di vita molto maggiore rispetto al passato», dice Trifone.














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