L’Ia a bordo della macchina utensile: il sogno di Rosa Ermando

di Marco de Francesco ♦︎ Macchine utensili /6. Macchine intelligenti e precise grazie al software Rosa System 9 Touch Cnc, basato su Siemens Sinumerik 840 D SL. Nel futuro l'azienda di Rescaldina l'adozione della piattaforma IIoT Mindsphere e dei digital twin, per monitorare le macchine da remoto e tagliare i tempi di taratura. Ne parliamo con Giuseppe Bucci, responsabile commerciale estero

Come può un piccolo o medio produttore di macchine utensili riguadagnare rapidamente il terreno perso con la pandemia e ritagliarsi una fetta ancora più grande del mercato? Rosa Ermando di Rescaldina, alle porte di Milano, è una Pmi familiare e al contempo una storica azienda del settore delle rettificatrici, macchine utensili che, dotate di una mola rettificatrice, servono per la finitura di pezzi con notevole precisione dimensionale e geometrica. La porta del frigo, il lavello, piastrelle e rivestimenti, i componenti dei motori elettrici delle automobili del futuro, per fare degli esempi, sono tutti prodotti con stampi o altri macchinari lavorati da queste rettificatrici. Rosa Ermando ha 110 dipendenti e nel 2021 farà segnare un fatturato di circa 18 milioni, in decisa controtendenza rispetto al calo netto registrato negli anni segnati dalla pandemia. 

In risposta alla domanda iniziale, Rosa Ermando ha studiato una strategia lungo tre direttrici.







Anzitutto, realizzare macchine versatili. Ad esempio sui modelli di rettificatrici a portale serie Platinum sono disponibili teste porta mola universali in grado di inclinarsi automaticamente fino a +/- 100 gradi rispetto alla tavola di lavoro per consentire una gamma più amplia di lavorazioni.

In secondo luogo, creare sistemi in grado di minimizzare i tempi di attrezzaggio, in risposta alla flessibilità produttiva richiesta dai clienti. Associando alla macchina, ad esempio, un magazzino per cambio mola automatico.

In terzo luogo, affiancando intelligenza alla precisione delle macchine grazie a software di gestione elaborati ma al contempo semplici da utilizzare.

Di tutto ciò, abbiamo parlato con il responsabile commerciale estero di Rosa Ermando Giuseppe Bucci.   

L’AZIENDA DI RETTIFICATRICI CHE REALIZZA E CONTROLLA OGNI FASE DELLA LAVORAZIONE

Giuseppe
Bucci, resposanbile commerciale estero di Rosa Ermando

1)      Un’impresa a conduzione familiare

La famiglia Rosa è attiva nella manifattura da oltre un secolo. Iniziò tutto nel 1890, con una officina che realizzava trapani industriali al servizio della nascente industria meccanica e manifatturiera.

L’azienda Rosa Ermando nasce ufficialmente nel 1964 ed in tutti questi anni ha vissuto ripetute fasi di espansione e consolidamento che la hanno portata ad essere indiscusso leader di mercato. Merita senz’altro menzione in questo caso l’acquisizione della ditta Favretto altro storico costruttore italiano di rettificatrici conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo.

2)      «Costruttori autentici»

«Ci piace definirci “costruttori autentici”» – afferma Bucci. Ma cosa significa? «Significa che abbiamo il controllo completo di ogni fase produttiva, dalla lavorazione meccanica dei componenti in ghisa, realizzata con le nostre macchine utensili, alla verniciatura e al montaggio. Realizziamo in casa gran parte dei mandrini porta-mola (chiariremo più avanti di cosa si tratta; Ndr) ma anche i quadri elettrici a bordo macchina e il software di controllo e gestione della macchina».  

3)      La personalizzazione delle macchine secondo Rosa Ermando

Per Bucci «la personalizzazione ha un senso quando nasce dalle esigenze del cliente. In base alle specifiche di un singolo utilizzatore si fanno delle modifiche. Se il prototipo è apprezzato, può essere proposto ad altri clienti. Se ha successo, è presentato ad altri clienti ancora, e anzi si valuta la sua applicazione in settori diversi». 

4)      Un’azienda fortemente radicata in Italia, ma che guarda all’estero

Secondo Bucci, «la quota export di Rosa Ermando si attesta attorno al 30%, 35%. I clienti italiani sono aumentati grazie alle supporto del programma Industria 4.0 e alle sue successive estensioni. Quanto agli altri Paesi, linee di crescita interessanti si notano in Cina; ma lì mercato domestico è già forte per i prodotti del segmento medio: in Cina, cioè, si vende solo la macchina estremamente avanzata dal punto di vista tecnologico. La Germania, poi, resta un mercato di riferimento, ma siamo interessati all’Est Europeo, come la Polonia, la Repubblica Ceca, la Slovacchia e la Russia».      

I PILASTRI PER LA CRESCITA: VERSATILITÀ E FLESSIBILITÀ DELLE MACCHINE

Una tendenza è in corso ormai da alcuni anni: il frazionamento della produzione in “piccoli lotti”. Ci sono settori in cui sempre meno è richiesto di fabbricare grandi quantità di beni equivalenti per aspetto e funzioni. La standardizzazione cede il passo alla diversificazione. È per questo che la Rosa Ermando realizza sistemi versatili e flessibili. È senz’altro uno degli elementi che qualificano la strategia di crescita dell’azienda. 

Si utilizza il termine “sistema” perché le due richiamate qualità devono estendersi, in un certo senso, oltre la macchina in sé.

Le macchine sono di per sé strutturate per garantire un certo grado di versatilità, per ampliare la gamma delle lavorazioni. Si fa l’esempio della Favretto MG/U, una rettificatrice a portale dove la “U” designa il mandrino universale.  Si è già accennato al ruolo che nella rettificatrice riveste la mola, l’utensile che compie la fase ultima della lavorazione con il raggiungimento delle tolleranze dimensionali e geometriche secondo la rugosità superficiale attesa. Il mandrino porta mola è un organo meccanico che permette di serrare e mettere in rotazione la mola rettificatrice consentendo la lavorazione di asportazione di materiale sul pezzo a velocità periferiche molto elevate e con un grado di precisione ed equilibrio massimi.

Favretto MG/U, macchina rettificatrice a portale di Rosa Ermando

Ma per risolvere il problema della flessibilità occorre altro. Era necessario dar vita a sistemi in grado di minimizzare i tempi di attrezzaggio sulla macchina per cambiare tipo di lavorazione. Così, per macchine della Rosa Ermando proprio come la Favretto MG/U si è reso disponibile un magazzino porta-mole automatizzato.  Come funziona? «Fondamentale è la questione dei tempi – afferma Bucci -: l’operazione del cambio della mola deve svolgersi in relativa velocità e nel caso del cambio manuale compete all’operatore rimuovere la mola in uso e sostituirla con la nuova. Ora queste operazioni avvengono automaticamente in macchina in tempi molto più celeri.» Va sottolineato che le mole possono avere dimensioni e forme molto diverse; inoltre, il magazzino automatizzato può dispone anche di dispositivi diversi, che possono essere utilizzati durante il ciclo di lavoro come «Ad esempio i tastatori, che servono per realizzare controlli dimensionali sul pezzo in via preliminare o a fine ciclo».

I PILASTRI DELLA CRESCITA: INTELLIGENZA E PRECISIONE DELLE MACCHINE

La gestione di tutte le operazioni delle rettificatrici, compresa la profilatura della mola, è governata dal sistema Rosa System 9 Touch Cnc, un software specifico realizzato dai tecnici dell’azienda. È basato sul controllo Siemens Sinumerik 840 D SL, uno standard di riferimento per i controlli numerici a prestazioni elevate. Presenta una architettura hardware efficiente, ed è implementato da algoritmi di controllo intelligenti ed altri fattori che assicurano precisione di lavoro.

Le macchine di Rosa Ermando sono tutte interconnesse e sensorizzate. «Ad esempio – afferma Bucci – sono in grado di determinare i corretti cicli di diamantatura, che è un particolare ciclo di lavorazione in macchina richiesto per riqualificare la taglienza e la precisione geometrica della mola rettificatrice.»

Forme ancora più avanzate di intelligenza artificiale saranno eventualmente inserite a seguito di una valutazione su ciò «che veramente è nell’interesse del cliente, e che costituisce per lui un valore aggiunto. Inutile implementare tecnologie che all’utente non servono, e che comunque non hanno un Roi in breve tempo». 

L’Ia di frontiera potrebbe essere integrata quando l’azienda adotterà MindSphere, la piattaforma di IIoT (industrial internet of things) che la multinazionale tedesca Siemens ha sviluppato per aiutare le aziende a cogliere appieno i frutti della digitalizzazione dei processi manifatturieri. È basata sul Cloud. MindSphere memorizza informazioni operative e le rende accessibili tramite app digitali (dette “MindApps”) che consentono a clienti industriali di prendere decisioni basate su precise indicazioni. Tra i servizi di Mindphere, MindSphere Analytics Services, che fornisce analisi avanzate relative agli indicatori di performance, alle anomalie, alla predizione dei trend di funzionamento; Manage Mymachines, grazie al quale le macchine utensili di qualsiasi azienda manifatturiera, a prescindere dalle dimensioni, possono essere monitorate da remoto, da ogni parte del mondo. Industria Italiana se ne è occupata, nel dettaglio, in questo articolo. «L’IIoT si farà, il futuro è tracciato, ma non è un’operazione che vediamo nell’immediato» – afferma Bucci.

Sempre in futuro, saranno adottati i digital twin, repliche digitali di entità fisiche, l’alter ego di dispositivi, infrastrutture, sistemi, prodotti e processi industriali. Grazie alla raccolta e all’elaborazione di dati, la copia virtuale che ne deriva è una rappresentazione tridimensionale dell’oggetto in tutte le sue caratteristiche funzionali, dall’elettronica alla meccanica, dalla fluidica alla geometria. Questa tecnologia consentirà a Rosa Ermando di tagliare i tempi di taratura delle macchine.

UNA MACCHINA IN PARTICOLARE

Steel Linear garantisce una lunghezza rettificabile massima
di 2100 mm

Fra le macchine più importanti della Rosa Ermando, vi è la Steel Linear, una rettificatrice che pesa fino a 12,9 tonnellate (dipende dalle versioni) ed è lunga sino a 6,7 metri. La lunghezza rettificabile massima su questo modello di macchina è pari a 2100 mm. «La caratteristica saliente di questa serie di macchine sta nel movimento longitudinale della tavola che è comandato da un motore lineare – afferma Bucci – tale movimento è gestito dal Cnc  configurando così un asse controllato a tutti gli effetti che trova applicazione primaria nella rettifica dal pieno Creep Feed e ogni qual volta siano necessarie interpolazioni tra l’asse longitudinale e quello verticale.»

[Ripubblicazione dell’articolo pubblicato il 23 novembre 2021]














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