Thin Client: la filosofia per l’Industrial IoT di Praim che centralizza la gestione dei processi

di Piero Macrì ♦︎ Il software abilita monitoraggio e controllo real time su pc, notebook, tablet, pannelli hmi e, in futuro, su componenti edge IoT. I settori di riferimento: vetro, ceramiche, lavorazione del legno, alimentare, meccanica. Postazioni operatore con accesso badge. P.E. Labellers: multisite per home working. Ghidini Pietro Bosco: virtualizzazione degli stabilimenti. Ne parliamo con Jacopo Bruni e Michele Vescovi

Praim, assemblaggio Thin Clients

Thin Client, solo e soltanto quello che serve. Un computer a tutti gli effetti: costa meno di un pc, impiega meno risorse, dura di più, si connette a risorse esterne, virtualizzate o in cloud. Thin Client, dunque, come network computer. Per l’home working, innanzitutto, con accesso da remoto alle applicazioni e ai servizi aziendali, oppure come punto di accesso da una qualunque postazione di lavoro on premise. Pioniere di questa tecnologia è l’italiana Praim. E’ stata fondata nell’87 da Franco Broccardo, attuale ceo e presidente. 1 milione i dispositivi finora installati, per un market share intorno al 50%, e un fatturato di circa 5 milioni di euro, di cui il 75% dal mercato Italia, il 20% dalla Spagna e il 5% da Uk. L’obiettivo è ora distinguersi nella proposta di soluzioni software: trasferire flessibilità e funzionalità Thin Client in un qualunque workplace, anche industriale.

«Il potenziale di evoluzione è enorme, commenta Jacopo Bruni, marketing manager di Praim. Nel settore del vetro e delle ceramiche, della lavorazione del legno, nell’alimentare e nella meccanica. In ciascuno di questi settori vi sono già aziende che hanno realizzato un accesso a risorse centralizzate e locali con i nostri software Thin Client». La configurazione delle soluzioni è improntata al massimo della flessibilità e ogni componente e processo di produzione può essere monitorato da remoto, garantendo una modalità operativa omogenea. Il software abilita monitoraggio e controllo real time su pc, notebook, tablet, pannelli hmi e, in un prossimo futuro, si estenderà a componenti edge IoT. «Risolviamo la complessità della frammentarietà ed eterogeneità dei front end industriali in quanto il software unifica e razionalizza la gestione e l’utilizzo di qualsiasi client. Che siano Windows o Linux-based non fa nessuna differenza: tutti possono rientrare nell’ambito della gestione software centralizzata, sicura e automatizzata», afferma Michele Vescovi, R&D manager di Praim.







Una filosofia zen per l’Industrial IoT, dunque, che permette di rendere il più essenziale possibile l’hardware e il software delle postazioni degli operatori, delegando all’It manager tutta la gestione amministrativa, di provisioning delle applicazioni e di profili di accesso. Funzionalità che possono essere apprezzate sia all’interno di pmi che all’interno di aziende che vantano una presenza produttiva su più stabilimenti. «Dalla nostra console di gestione è possibile effettuare o pianificare la manutenzione remota, monitorare lo stato dei dispositivi, controllarne il funzionamento o offrire assistenza diretta, spiega Bruni. I software client, disponibili per i diversi ambienti operativi, rafforzano la sicurezza del dispositivo e offrono accesso immediato alle risorse aziendali o alle applicazioni remote, attraverso interfacce semplificate, totalmente e dinamicamente configurabili. Permettiamo inoltre di differenziare le risorse sulla base dell’utente, del suo ruolo, e di supportare mezzi di autenticazione rapidi, no touch, o a più fattori». Ecco come il Thin Client di Praim sta entrando nell’industria manifatturiera. In evidenza le esperienze di P.E. Labellers e Ghidini Pietro Bosco.

 

Thin Client in ambiente di produzione

Michele Vescovi, R&D manager di Praim

Nel settore della produzione del vetro e delle ceramiche vi sono alcune aziende che hanno iniziato a utilizzare il software Praim per creare dashboard per il monitoraggio e il controllo delle linee di produzione. Come spiega Bruni, «Un’applicazione proprietaria s’interfaccia al macchinario e permette di visualizzare e controllare in tempo reale i parametri di funzionamento; fornisce all’operatore i controlli per avviare e regolare la produzione». All’attivo anche esperienze nel settore della lavorazione del legno dove vengono utilizzati Thin Client industriali resistenti alla polvere e a temperature estreme. In questo caso sono collegati ai macchinari di taglio e fungono da collegamento verso l’ambiente virtuale sul quale sono accessibili i software aziendali. «Per la programmazione del job, l’operatore seleziona di volta in volta il progetto di taglio relativo allo specifico ordine di lavoro ed esegue le proprie attività in tutta conformità alle policy aziendali», racconta Vescovi. Insomma, le attività a bordo macchina che vengono solitamente eseguite dagli operatori sono virtualizzate, gestibili centralmente e con la massima configurabilità.

 

Postazioni operatore con accesso badge

software Praim e su sistema operativo ThinOX

In un’azienda che opera nel settore alimentare il software Praim risiede su monitor touch cui l’operatore può accedere attraverso il proprio badge aziendale. Si tratta di postazioni Thin Client con Windows 10 IoT che utilizzano il modulo ThinMan Smart Identity. Per alcuni è previsto il solo accesso al controllo di produzione, per altri anche alla configurazione del processo di miscelazione. Ogni operatore, appoggiando il badge sul lettore, attiva il proprio pannello di controllo e lo chiude rimuovendo il badge. Client Praim sono installati anche in un’azienda specializzata in macchinari per la produzione di pneumatici. «Sono macchine che prevedono dalle 2 alle 15 postazioni operatore, dice Vescovi. E’ il tipico caso in cui il software riesce a unificare e razionalizzare l’esperienza di lavoro sui più diversi front end, pc di vario tipo e interfacce hmi. Ciascun operatore ha accesso a risorse centralizzate, la cui disponibilità è funzione del singolo profilo. In questo caso si è dato vita a un ambiente omogeneo, che può essere gestito on premise e da remoto».

 

Filosofia Thin Client multisite. Il caso P.E. Labellers

Jacopo Bruni, marketing manager di Praim

Un esempio delle potenzialità delle soluzioni software fornite da Praim è quello di P.E. Labellers, multinazionale italiana leader nel settore delle macchine etichettatrici automatiche, con presenza in Italia, Stati Uniti e Brasile. Vanta un parco installato di 10 mila macchine, utilizzate prevalentemente da industrie alimentari, vitivinicole, casearie, farmaceutiche, chimiche e cosmetiche. «L’azienda aveva la necessità di ampliare il parco installato e gestirlo nella maniera più semplice e centralizzata possibile, con soluzioni affidabili sia per il lavoro on premise che da remoto», spiega Bruni. 34 le postazioni di lavoro pc-based che sono state automatizzate con software Praim e su sistema operativo ThinOX4PC. L’implementazione delle nuove postazioni, secondo quanto affermato da Vescovi, è stata estremamente semplice: dopo aver installato il software sui dispositivi, gli stessi sono stati collegati alla rete (wired o wi-fi) e, tramite la console di gestione degli endpoint ThinMan, sono stati distribuiti tutti gli aggiornamenti e le impostazioni necessari all’accesso all’infrastruttura Terminal Server o Vdi. La soluzione è stata scelta per migliorare gli standard qualitativi e produttivi, venendo incontro alla crescente necessità di home working, aumentata significativamente a causa dell’emergenza covid. I vantaggi ottenuti dall’aver scelto questa soluzione sono stati molteplici. Si sono potute assecondare le necessità di operatori finali con esigenze diverse, a cui viene data la soluzione chiavi in mano per poter lavorare da casa senza veder alterata la propria operatività quotidiana, tanto nella progettazione 3D quanto nell’accesso ai server. Come dice Bruni, «il software permette non solo amministrazione e manutenzione centralizzate dell’intera infrastruttura degli endpoint, ma anche adeguato monitoraggio e, qualora necessario, puntuale supporto remoto».

 

Thin Client in manifattura. Il caso Ghidini Pietro Bosco

Thin Client di Praim abilita monitoraggio e controllo real time su pc, notebook, tablet, pannelli hmi e, in un prossimo futuro, si estenderà a componenti edge IoT

Il Thin Client di Praim è entrato anche in Ghidini Pietro Bosco, storica azienda manifatturiera della Val Trompia che produce maniglie e coordinati. Due le sedi dove sono state introdotte le soluzioni: l’headquarter, dove risiedono gli uffici, il magazzino e lo stabilimento produttivo, e la sede distaccata, per la produzione di maniglie in alluminio. L’obiettivo era sostituire i ThinkPad in uso nelle isole robotizzate con una soluzione virtualizzata dove l’operatore potesse creare, caricare o salvare i programmi nella storage area network aziendale, anziché nei floppy locali, ed eseguire il programma da remoto. Il tutto è stato implementato in meno di due settimane, consentendo un sensibile miglioramento nella gestione dell’infrastruttura rispetto al passato. La virtualizzazione degli stabilimenti include anche la programmazione di avvio e spegnimento dei device in modo da ottimizzare non solo i consumi energetici, ma anche il lavoro del personale, che non deve prendersi l’onere di avviare e spegnere gli endpoint all’inizio e al termine del turno di lavoro. L’azienda ha anche implementato la console di gestione centralizzata ThinMan, utilizzando le funzionalità di raggruppamento delle postazioni, di pianificazione, l’assistenza remota e l’installazione di eventuali patch.

 

Radiografia di un Thin Client

Praim è stata fondata nell’87 da Franco Broccardo, attuale ceo e presidente. 1 milione i dispositivi finora installati, per un market share intorno al 50%, e un fatturato di circa 5 milioni di euro, di cui il 75% dal mercato Italia, il 20% dalla Spagna e il 5% da Uk. L’obiettivo è ora distinguersi nella proposta di soluzioni software: trasferire flessibilità e funzionalità Thin Client in un qualunque workplace, anche industriale

Innanzitutto, un Thin Client è un computer a tutti gli effetti, creato, però, con l’obiettivo di essere il più semplice e “leggero” possibile. Un primo elemento distintivo dei dispositivi Thin Client, quindi, è che questi sono (da un punto di vista hardware), più “semplici” di un tradizionale pc. In particolare, sono caratterizzati dal numero e dimensioni essenziali dei componenti hardware e dall’utilizzo esclusivo di componenti allo stato solido, ovvero privi di parti meccaniche in movimento (come ventole, hard-disk magnetici, alimentatori interni). I Thin Client, pertanto, utilizzano meno ram, minor spazio disco e montano processori a basso consumo energetico.

Queste caratteristiche di semplicità e progettazione consentono loro di distinguersi per un consumo bassissimo di potenza (mediamente entro i 10W) e una ridotta produzione di calore. Tutto questo fa sì che il dispositivo sia Thin ovvero sottile e leggero. E’ pensato per eseguire un numero limitato di applicazioni locali e per eseguire risorse che si trovano su un server centrale remoto o in cloud. Il Thin Client funziona collegandosi a un server remoto che ospita le applicazioni e i dati dell’organizzazione e che offre grandi capacità di esecuzione e memorizzazione; il server si occupa anche dei principali carichi computazionali e permette così di alleggerire i numerosi client. Anche da un punto di vista software, quindi, il Thin Client è più essenziale dei normali pc. Disponendo di minore potenza e performance assolute, utilizza soluzioni (sistemi operativi, ad esempio basati su Linux come ThinOX o versioni specifiche di Windows come quella IoT) più leggere, focalizzate sulle sole applicazioni rilevanti e sulle componenti necessarie a realizzare lo schema client/server.














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