Pichetto (Mase): «sull’Ets nel trasporto marittimo rischio autogol per l’Italia»

All’Assemblea di Alis il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha analizzato il confronto in atto con il Commissario Ue

Emanuele Grimaldi, Bruno Vespa e Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica

Con la direttiva 2023/959, il campo di applicazione dello European emission trading scheme (“EU Ets”, cioè il sistema europeo per lo scambio di quote di emissioni) è stato esteso al trasporto marittimo, dopo che nel 2014 era stato già esteso al trasporto aereo. Tuttavia, secondo recentissimi studi, ciò comporterebbe pesanti ricadute negative per il settore portuale europeo, in relazione al rischio di una progressiva delocalizzazione presso i porti del Nord Africa delle attività di trasbordo di contenitori, precedentemente svolte negli scali italiani ed europei. Nello specifico, tra i porti più danneggiati, vi sarebbe il porto di Gioia Tauro che rischierebbe di perdere tutti i suoi traffici a favore dei porti africani poiché le compagnie che fanno scalo nel porto calabrese non potranno sostenere i costi associati al regime Ets, equivalenti a un totale, stimato, di centinaia di milioni di euro annui.

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo all’Assemblea Alis (Associazione logistica per l’intermodalità sostenibile) e stati generali del trasporto e della logistica ha commentato: «sull’Ets nel trasporto marittimo si rischia un autogol e nell’ultimo consiglio europeo ho posto la questione in termini pratici: una piccola portacontainer che fa scalo a Gioia Tauro costa cento milioni di euro in più rispetto a uno scalo a Port Said: un incitamento a inquinare di più e fare percorsi più lunghi per pagare di meno».







«Il commissario europeo Hoekstra – ha spiegato Pichetto – si è impegnato personalmente a valutare la situazione e proporre soluzioni, si sono resi conto dell’assurda situazione che si sta creando, per noi come per il Portogallo per quanto riguarda le rotte dell’America. Si crea una condizione di maggiore inquinamento, rotte più lunghe, danno ai porti, all’occupazione e all’economia dei nostri paesi».














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