Piano Colao: sei obiettivi per il rilancio dell’Italia

di Chiara Volontè ♦︎ Presentato il documento programmatico di oltre 120 pagine che dovrebbe dare la stura all’azione economica italiana della Fase 3

Vittorio Colao, ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale

Era atteso e alla fine è arrivato: il cosiddetto “Piano Colao”, frutto della commissione capitanata dall’ex amministratore delegato di Vodafone, è arrivato sul tavolo di Palazzo Chigi. Non senza una coda polemica: il premier, infatti, ha tenuto a precisare che non è sua la responsabilità della diffusione del documento alla stampa. Tanto che i maligni hanno subito bisbigliato: è la longa manus di Mattarella che l’ha consegnato ai media. Quale che sia la responsabilità, il piano si compone di 121 pagine suddivise in sei macroaree.

Lo slogan è “Un’Italia più forte, resiliente ed equa”, attraverso temi forti come la rivoluzione verde, la parità di genere e la digitalizzazione. Le sei aree di intervento sono: imprese e lavoro, motore dell’economia; infrastrutture e ambiente, volano del rilancio; turismo, arte e cultura, brand del Paese; pubblica amministrazione, alleata di cittadini e imprese; istruzione, ricerca e competenze come fattori chiave per lo sviluppo; individui e famiglie, in una società più inclusiva e più equa.







Tra gli interventi maggiormente auspicati, il rinvio del pagamento delle imposte sui redditi di giugno-luglio, per “differire (quanto meno per le imprese che lo richiedono) il pagamento del saldo delle imposte dovuto nel 2020 al suo ricevimento”. Inoltre, è necessario rendere più agevole la compensazione dei debiti con i crediti fiscali. Altro tema fondamentale: escludere il contagio Covid-19 dalla responsabilità penale del datore di lavoro per le imprese non sanitarie e neutralizzare fiscalmente, in modo temporaneo, il costo di interventi organizzativi per l’adozione dei protocolli di sicurezza; non solo: definire e adottare un codice etico per la P.a. sullo smart working; consentire (in deroga temporanea) il rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza almeno per tutto il 2020. Sono le prime indicazioni su imprese e lavoro contenute nel Piano.

I sei punti del Piano Colao

“Dare agevolazioni e defiscalizzazioni per le attività del 2020-2021, incentivando gli operatori ad aprire in modo da preservare sia l’avviamento sia l’occupazione, in particolare stagionale (ad es. defiscalizzazione contributiva in caso di assunzione, aumento delle agevolazioni rispetto agli extra costi dovuti alla sanificazione, incentivi alla riapertura)”. È quanto prevede uno degli obiettivi nel settore Turismo e cultura. “Il settore turistico è impattato dalla pandemia in modo gravissimo”, è la premessa che si legge.

“Il Comitato – si legge nella nota – che ha operato su base volontaria e senza costo alcuno per la collettività – ha ringraziato il Presidente del Consiglio per l’opportunità offerta di mettere a disposizione delle istituzioni della Repubblica le proprie competenze. Un particolare ringraziamento va ai funzionari delle Istituzioni che nelle otto settimane di lavoro hanno contribuito, agevolato e supportato sul piano tecnico le attività del Comitato”. Ma Conte ha gelato subito l’eccessivo entusiasmo dei tecnici: l’attuazione di questa road map sarà un atto esclusivamente politico.














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