Lucio Poma, capoeconomista di Nomisma, ha commentato così gli ultimi dati pubblicati dall’Istat: «Il secondo trimestre del Pil registra una flessione dello 0,3%, che non deve essere letta come l’inizio della deriva del paese. L’economia italiana è ancora molto solida. Anzitutto, in termini tendenziali, il secondo trimestre aumenta dello 0,8% rispetto allo stesso trimestre del 2022. Il fatturato industriale è tornato ad aumentare sia sul mercato interno che estero ed il clima di fiducia delle imprese cresce. L’occupazione continua a migliorare: su molti comparti del Nord, al di là delle medie statistiche, si sta raggiugendo la piena occupazione. Il prezzo dei beni energetici è crollato sui mercati internazionali, anche se il calo fatica a tradursi sui prezzi finali dei beni energetici non regolamentati, rallentando la discesa dell’inflazione (calata di soli 4 decimali a luglio). Prima di gridare al lupo, è quantomeno opportuno attendere i dati del prossimo trimestre, che ci indicheranno più chiaramente la rotta dell’economia del paese».