Nidec Ga: obiettivo 5 miliardi di fatturato. E sull’acquisizione di Embraco…

di Chiara Volontè ♦︎ La divisione del colosso nipponico – revenue 15,3 mld – è leader nella produzione di propulsori e compressori per applicazioni domestiche e commerciali (tra cui lavatrici, refrigerazione, ventilazione). Dopo l’operazione con Whirlpool si è riorganizzata in tre business unit: Home, Commercial e Hvac. La filiera post Covid, i plant automatizzati, il Pnrr e… Ne parliamo con il ceo Valter Taranzano

Plant Nidec

Nidec Global Appliance chiuderà il 2021 con circa 2,2 miliardi di fatturato. Una bella cifra. Eppure… «Vogliamo arrivare a 5 nel prossimo futuro» scandisce a Industria Italiana Valter Taranzano, ceo globale dal 2014 dell’azienda parte del gigante nipponico Nidec Corporation che ha un fatturato intorno ai 15,3 miliardi di dollari. In Italia l’azienda è particolarmente conosciuta anche per vicende di cronaca finanziaria: nel 2019 ha acquistato Embraco da Whirlpool. Dopo l’operazione, si è deciso di creare tre business unit differenti: Home Appliances (sviluppo e produzione di motori per lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie nonché di compressori per frigoriferi per applicazioni domestiche), Commercial Appliances (produzione di compressori e unità di condensazione per applicazioni commerciali) e Hvac (motori e componenti per applicazioni residenziali e commerciali per impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento).

Taranzano è a capo di una division focalizzata in componenti per applicazioni domestiche e commerciali. La “costola” (anche se è un po’ riduttivo definirla così) – 2,2 miliardi di dollari di fatturato per 15mila dipendenti in 9 Paesi del mondo – investe in ricerca e sviluppo circa il 4% dei suoi ricavi, i suoi 16 plant presentano linee altamente automatizzate. Taranzano ha le idee molto chiare sullo stato attuale dell’industria e sulle sfide future. La riduzione delle risorse destinate a Industria 4.0 nel Pnrr? Non ha sconvolto i piani di chi aveva già puntato su innovazione e automazione: «Nella tua azienda devi investire perché ci credi, perché vuoi crescere ed essere più competitivo. Non puoi aspettare che gli aiuti arrivino dall’esterno».







E con il Covid Nidec Ga ha colto l’occasione per produrre in Europa alcuni compressori e motori di ultima generazione che venivano fabbricati solamente in Cina. E in futuro? «Vogliamo aumentare la nostra capacità produttiva, perché è il mercato a chiedercelo: abbiamo più domanda di quanto riusciamo a evadere, ed è un vero peccato». Di questi temi, e di molto altro, abbiamo parlato in questa approfondita intervista con Taranzano, che ci ha spiegato non solo delle strategie di Nidec Ga, ma anche di logistica al tempo del Covid, dell’acquisizione di Embraco, di Acc Mel. E sulla difficoltà di reperimento delle materie prime c’è una nuova strategia, “double country source”.

D: Quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine di Nidec Global Appliance?

Valter Taranzano, ceo Nidec Ga

R: Vogliamo arrivare a 5 miliardi di dollari: oggi ci attestiamo a 2,2. Il nostro “strategical view” quinquennale sul piano porta a una crescita organica di circa un miliardo e mezzo, e a una cresca inorganica – quindi attraverso acquisizioni – di un altro miliardo e mezzo. In totale arriveremmo a tre, che sommati agli altri due ci portano al nostro obiettivo. Le previsioni per il 2021 sono molto positive: stimiamo infatti una crescita del 10%.

 

D: Com’è cambiata la vostra filiera con il Covid, e il conseguente incremento dei costi della logistica e delle materie prime?

R: Fino all’avvento della pandemia la Cina veniva considerata – non da noi di Nidec Ga – la fabbrica del mondo: subivamo una grande pressione da parte dei nostri clienti per produrre e comprare tutto nel Paese asiatico, perché ovviamente c’era un vantaggio economico. Ma con il Covid abbiamo imparato che il mondo può fermarsi dal giorno alla notte, qualsiasi regione può smettere, di colpo, di produrre. La conseguenza di questa situazione? L’esplosione dei costi della logistica, dovuti sostanzialmente a una ripartenza post Coronavirus che ha fatto schizzare tutti i mercati. Il trade della refrigerazione, ad esempio, è salito alle stelle dopo la pandemia, e di certo non perché si acquistano più frigoriferi. La verità è che durante il Covid tutta la pipeline è stata svuotata, e ora va riempita; in più il mercato è vivace, quindi abbiamo molta richiesta. Ma il vero problema è la mancanza di navi e container, quelli che ci sono non sono sufficienti per spostare tutte le merci che andrebbero mosse. È la carenza di materiali e componenti a creare disguidi lungo tutta la filiera, perché ferma il mio fornitore, di conseguenza blocca me e ovviamente il mio cliente.

Nidec Ga in pillole

D: Come avete fatto a superare le interruzioni di filiera?

Compressore a Velocità Fissa Nidec Ga

R: Abbiamo lanciato un programma che chiamiamo “double country source”: in sostanza, per tutti i componenti o materiali strategici che produciamo vogliamo avere almeno due aree geografiche in qualità di socio. Quello che prima acquistavamo solo in Cina adesso vogliamo poterlo comprare anche in Europa, o in nord America: è fondamentale avere almeno due regioni nel mondo che ci forniscono lo stesso materiale o lo stesso componente. Ora produciamo nel Vecchio Continente alcuni compressori e motori di ultima generazione che prima fabbricavamo soltanto in Cina. I clienti sono ovviamente molto soddisfatti, perché in questo modo mitighiamo il rischio e siamo molto più flessibili perché possiamo produrre 100% in Cina e 100% in Europa. Questo modifica gli equilibri del mondo, perché produrre in Europa può costare un po’ di più, ma abbiamo la garanzia della fornitura.

D: Dunque siete riusciti a trasformare in vantaggi i problemi scaturiti dalla pandemia?

R: Il Covid è stato un disastro soprattutto dal punto di vista umanitario, ma si è rivelato anche una fonte di grosse opportunità per noi, per tanti motivi. In primis perché tutti i miei concorrenti più bravi sono cinesi e producono solo nel loro Paese, mentre noi di Nidec Ga lo facciamo in tutto il mondo, di conseguenza siamo molto più flessibili. Infatti siamo aumentati di 3 punti di market share nell’era della pandemia, e abbiamo aumentato i volumi. L’altro grande vantaggio è quello sulle tariffe – che non c’entra nulla con il Coronavirus – che si pagano dalla Cina all’America: potendo noi produrre anche fuori dal Paese asiatico agevoliamo economicamente i nostri clienti. Infine, la terza lezione che ci ha insegnato la pandemia è che è possibile gestire gruppi come il nostro da casa, davanti al pc. Grazie a digitalizzazione e automazione si possono svolgere da remoto tutte le attività che avremmo compiuto in presenza: senza il Covid la spinta alla digital transformation sarebbe stata molto molto più lenta.

Nidec Ga investe in ricerca e sviluppo circa il 4% dei suoi ricavi

D: Cosa sta facendo Nidec Ga per rendere la sua produzione più green?

Il distributore di birra ad espansione diretta è soggetto a frequenti cicli di avvio e arresto e al ritorno del liquido, i componenti e compressori Nidec Ga sono in grado di gestire questo ciclo di lavoro in modo affidabile

R: Sono anni che stiamo effettuando la transizione verso una produzione più sostenibile: per esempio il passaggio dei refrigeranti da gas con effetto serra a gas senza effetto serra è avvenuto negli anni. Noi chiaramente dobbiamo progettare dei compressori che seguano questo trend. L’altra grossa spinta è quella energetica, e avviene per normativa: ogni Paese fissa le normative stringenti, e ciò comporta la progettazione di frigoriferi e componenti all’interno, lavatrici e motori che siano sempre più efficienti e consumino sempre meno. E siamo abbastanza a buon punto anche con un grosso progetto di decarbonizzazione.

D: A due anni di distanza dall’acquisizione di Embraco, come procede l’integrazione all’interno del Gruppo iniziata a luglio del 2019?

R: Molto bene, siamo riusciti a integrare Embraco in 100 giorni, sono più soddisfatto di quanto avessi preventivato: è stato un bell’acquisto, stiamo ottenendo buoni risultati. È stato molto utile integrare queste due realtà con metodi differenti, abbiamo preso il meglio delle due e creato questo nuovo Gruppo che funziona molto bene.

D: Dopo l’operazione con Embraco, Nidec Ga si è riorganizzata in tre business unit: qual è la ragione di questa scelta?

R: Questa riorganizzazione è stata fondamentale per massimizzare la nostra operatività, con un focus totalmente dedicato ai nostri clienti e ai loro segmenti di mercato. Prima si gestiva tutto insieme, ma il compressore per l’house – ossia il frigorifero di casa – o il compressore per l’ice maker seguono due modelli di business completamente differenti. E questo verso l’esterno: uno è altissimo volume e pochi clienti, l’altro è tantissimi clienti e volumi molto bassi, al di là delle differenze tecniche. E poi c’è un problema all’interno: non è detto che i due business che hai performino allo stesso modo, magari uno ha bisogno di più ristrutturazione, l’altro di più sviluppo. Inoltre Home Appliances marginalizza meno di Commercial Appliances, quindi ha bisogno di una struttura molto più lean e più dedicata al costo. L’altro comparto ha bisogno di una struttura molto più dedicata al marketing e all’espansione. Hvac è un business che si sviluppa principalmente nel nord America, quindi con una sua specificità ben precisa. Differenziando, è possibile ottimizzare la gestione in base alle esigenze del business, invece di avere un unico calderone.

Le tre business unit di Nidec Ga

D: È stato annunciato un programma d’investimenti destinato a Embraco per accrescere la capacità produttiva dei compressori. A quanto ammonta complessivamente? Quali gli obiettivi?

Nidec Pordenone. L’azienda ha due quartier generali: uno a Pordenone e l’altro a Joinville, in Brasile. Ha più di 15.000 dipendenti, divisi in 16 stabilimenti a livello globale e quattro uffici commerciali in nove nazioni

R: Le linee stanno già partendo, si tratta di 70 milioni che abbiamo investito principalmente in Messico, Brasile e Austria. In Brasile la linea è iniziata in agosto e terremo l’inaugurazione ufficiale a novembre. Anche in Messico è già operativa, così come in Austria dove ne stiamo predisponendo già una seconda. Tutti gli investimenti sono operativi: era nei nostri piani ma il Covid ha dato un’ulteriore spinta. Per un lungo periodo, e ancora marginalmente oggi, non siamo stati in grado di soddisfare tutte le richieste che ci inoltrano. Abbiamo più domanda della capacità installata, e questo è un peccato. Dunque abbiamo deciso di investire, per aumentare la capacità produttiva, non in modo generalizzato ma selettivo sulle piattaforme del futuro, quelle che rimarranno per lungo tempo.

D: Nel 2020 lo stabilimento di Pordenone ha introdotto una linea di produzione altamente automatizzata, con 11 robot. Una strategia 4.0 che replicherete anche negli altri plant?

Plug In soluzione di raffreddamento Nidec Ga

R: Noi nel 4.0 ci siamo da anni, ci siamo sempre contraddistinti per una grossa spinta all’automation e questo è uno dei grandi vantaggi di essere in Nidec. Noi facciamo automazione spinta non solo nei Paesi ad alto costo di manodopera, dove ciò ha senso per ridurre i costi, ma anche in Cina, Messico, Brasile. Perché è vero che la Cina ha un basso costo della manodopera, ma raddoppia ogni anno: quindi se vuoi diversificarti dai tuoi concorrenti cinesi devi fare qualcosa di differente. Nel Paese asiatico le nostre linee sono quasi tutte automatizzate come queste di Pordenone. E continueremo su questa strada: tutte le linee nuove sono già completamente 4.0.

D: Oltre al marchio Embraco, la divisione Nidec Ga produce e commercializza anche motori Nidec per lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie, ed Us Motors e Rescue, marchi di motori e componenti per sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento…

R: La differenziazione dei marchi e dei prodotti di Nidec Ga si basa sulla nostra capacità di accelerare l’innovazione e anticipare le tendenze del mercato in materia di efficienza energetica e miniaturizzazione. Per questo, contiamo su circa 600 ingegneri e nove centri di ricerca e sviluppo in tutto il mondo, che lavorano in partnership con le università e in costante co-sviluppo con i nostri clienti.

D: In una recente intervista a Nordest Economia in riferimento alla scelta di non partecipare alla gara per Acc Mel, ha dichiarato che “il progetto industriale che avevate elaborato non ha incontrato interesse”. Ci può spiegare meglio?

Nel 2020 lo stabilimento di Pordenone ha introdotto una linea di produzione altamente automatizzata, con 11 robot

R: Noi abbiamo fatto la due diligence e da quello che abbiamo visto e presentato come dati non è un progetto che ci può interessare perché così come è stato richiesto di acquisirlo, ovvero “stand alone”, non aggiunge valore al nostro gruppo. Avevo in mente tutt’altra cosa, ho provato a portarla avanti e non ci sono riuscito. Pensavo a qualcosa molto difficile, ma che aveva un senso industriale: abbiamo già uno stabilimento che soffre a Pordenone, perché è vero che investiamo, però soffre. A Mel stanno chiudendo. Ho provato a vedere se si potesse creare una realtà congiunta, creare un nuovo stabilimento, mettere insieme le due lavorazioni – motori e compressori -: questo nella nostra visione garantiva le operation a un livello abbastanza elevato e ci consentiva assorbire un numero congruo di persone dedicate alla produzione. È chiaro che un progetto del genere ti dà il vantaggio di ridurre tutti i costi fissi, perché invece di due stabilimenti o due aziende ne hai una, quindi avremmo avuto un vantaggio. Era un progetto che aveva una sostenibilità maggiore Essendo un progetto “out of the box”, ho preferito fare un’esplorazione informale per vedere se ci sarebbero stati i presupposti, e a quel punto ho capito che non mi ero spiegato. O non hanno voluto capire, o c’erano altre ragioni per cui non era capibile e quindi ho lasciato perdere.

Nidec Corporation in pillole

Fondata nel 1973 a Kyoto, Nidec Corporation ha il quartier generale a Kyoto, in Giappone. Fanno parte del perimetro aziendale oltre 330 imprese, ottenute anche grazie a oltre 60 operazioni di M&A negli ultimi anni. È presente in oltre 40 stati e ha chiuso il 2020 con un fatturato di 15,3 miliardi di dollari, un utile operativo a 1,5 miliardi. Risultati realizzati tramite 110mila dipendenti in tutto il mondo. Il fondatore e presidente del consiglio di amministrazione è Shigenobu Nagamori, mentre, dal 2021 il ceo è diventato Jun Seki. Nidec Corporation ha la più grande quota di mercato a livello globale per le componenti che alimentano gli hard disk. Nidec è il produttore di motori globale numero uno al mondo, e il suo motto è “everything that spins and moves”.

La struttura aziendale di Nidec Corporation

Nidec Ga in pillole 

L’azienda ha due quartier generali: uno a Pordenone e l’altro a Joinville, in Brasile. Ha più di 15.000 dipendenti, divisi in 16 stabilimenti a livello globale e quattro uffici commerciali in nove nazioni. La capacità di produzione annuale complessiva è di 75 milioni di motori e compressori. Complessivamente sono nove i centri di ricerca e sviluppo in cui lavorano 600 ingegneri. Sono oltre 80 le nazioni servite dai prodotti di Nidec Ga. A Pordenone si trova uno stabilimento per la produzione di motori per lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie, mentre a Chieri (Torino) e a Villanova D’Asti si trova uno degli uffici commerciali e un magazzino. La divisione commerciale produce e commercializza soluzioni di refrigerazione del marchio Embraco, motori Nidec per lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie, nonché componenti per sistemi di riscaldamento, ventilazione e climatizzazione (Hvac) appartenenti ai marchi US Motors e Rescue Motors.

Nidei Ga ha due quartier generali: uno a Pordenone e l’altro a Joinville, in Brasile. Ha più di 15.000 dipendenti, divisi in 16 stabilimenti a livello globale e quattro uffici commerciali in nove nazioni. La capacità di produzione annuale complessiva è di 75 milioni di motori e compressori

I suoi prodotti sono venduti in più di 80 paesi. Uno dei fattori principali di Nidec Ga è l’innovazione. L’azienda, infatti, investe circa il 4% dei suoi ricavi in Ricerca e Sviluppo. Ad esempio, nel 2020 lo stabilimento di Pordenone ha introdotto una linea di produzione altamente automatizzata (con 11 robot e soluzioni dell’industria 4.0), volta a lanciare lo sviluppo di motori compatti per lavatrici ad alta efficienza energetica e meno rumorosi. Quello della sostenibilità rappresenta poi un tema ben radicato nella strategia aziendale. I prodotti sostenibili sono realizzati attraverso il risparmio energetico, la miniaturizzazione – per fare un esempio, dal 2019 al 2020 le dimensioni dei compressori a velocità variabile sono state ridotte del 40% – la riduzione dell’inquinamento acustico e l’utilizzo di refrigeranti naturali. Nidec si è anche impegnata affinché le operazioni fossero più sostenibili: rispetto al 2018, ad esempio, nel 2019 è stata utilizzata il 5% in meno di energia per produrre ciascun compressore, mentre le emissioni di CO2 hanno registrato una diminuzione del 7% nello stesso periodo.














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