Motus-E, a rischio i fondi Pnrr (700 mln euro) per le colonnine di ricarica delle auto elettriche

I bandi appena pubblicati dal ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica per l’installazione di 6.500 infrastrutture presentano una serie di criticità tecniche

Segno meno per le auto full electric anche nel primo trimestre dell’anno, con le immatricolazioni che segnano un passo indietro del 19,2%

I fondi Pnrr destinati alla rete di ricarica per le auto elettriche sono in pericolo: i bandi appena pubblicati dal ministero dell’ambiente e della sicurezza Energetica, per finanziare con oltre 270 milioni di euro l’installazione di 6.500 infrastrutture, presentano infatti una serie di criticità tecniche, che allo stato attuale rendono impossibile la messa a terra delle risorse a disposizione. Un problema che senza un intervento tempestivo metterà a rischio non solo la prima tornata di gare, con soli 28 giorni a disposizione per presentare le proposte, ma l’intero progetto del Pnrr di installare 21.000 infrastrutture di ricarica in tutta la penisola. In ballo ci sono 713 milioni di euro – in grado di mettere in moto investimenti superiori ai 2 miliardi di euro – che l’Italia rischia di perdere per sempre.

«Purtroppo», spiega il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, «nonostante i numerosi appelli dell’ultimo anno, siamo arrivati alla prima scadenza dei termini con un impianto normativo che conferma le problematiche già sollevate a più riprese e in parte ereditate dal precedente esecutivo, che riguardano in primis le tempistiche, la poca chiarezza delle definizioni usate nei decreti e l’ampiezza degli ambiti di gara».







«Apprezziamo molto l’impegno di questo Governo per conseguire le milestone del Pnrr per la mobilità elettrica e condividiamo appieno l’esigenza di uno sforzo comune evocata dal ministro Pichetto Fratin», aggiunge Naso. «Proprio per questo – conclude il segretario generale di Motus-E – ribadiamo la nostra massima disponibilità per individuare insieme alle istituzioni una soluzione che scongiuri la dispersione delle ingenti risorse disponibili. Il completo impiego dei fondi avrebbe riflessi economici positivi sull’intero sistema paese, alimentando lo sviluppo di nuove filiere industriali in cui il nostro Paese recita già oggi un ruolo di primo piano».

 














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