Marco Taisch: l’industry 4.0 offre opportunità alle Pmi

Marco Taisch
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La rivoluzione dell’Industry 4.0 offre una potente opportunità alle piccole e medie imprese. Parola di Marco Taisch, docente al Politecnico, fra i massimi esperti italiani delle nuove frontiere del manifatturiero, che in una intervista a Gianni Rusconi per Nova del Sole 24 Ore fa affermazioni che meritano di essere riprese. L’opportunità è “di poter fare innovazione passo dopo passo in modo incrementale, sfruttando strumenti come le app da integrare sulle macchine o i servizi cloud per la progettazione o le tecnologie dell’Internet of Things”. Il rischio di non coglierla, questa opportunità, però c’è e si materializza (spesso) nella mancanza di competenze e di risorse. E avrebbe come effetto, a detta di Taisch, “l’aumento del gap delle Pmi verso le grandi imprese. Per questo deve crescere la consapevolezza fra tutti gli attori coinvolti attraverso un allineamento sinergico fra pubblico e privato, mondo della ricerca, istituzioni e imprenditoria”.
Dentro le aziende, invece, dovrebbe prendere piede un processo di trasformazione ispirato al principio dell’automazione cognitiva, e cioè il passaggio da un modello di automazione di fabbrica in cui i robot sostituiscono le persone a un modello in cui circolano maggiori informazioni contestualizzate, precise e in tempo reale. L’esempio cui ricorre il professore – e che Rusconi cita – per spiegare questo concetto è facilmente decifrabile: un addetto munito di tablet o smartphone migliora la propria operatività e rimane centrale nel processo industriale perché i dati lo rendono più intelligente. “Sensorizzare attraverso l’Internet delle cose e l’intelligenza artificiale l’esperienza e l’abilità del lavoratore con più esperienza e know how, facendo di questo una sorta di maestro aumentato delle best practice di fabbrica, è il passo successivo (e al momento solo futuribile per molte imprese manifatturiere) a quello di sensorizzare le macchine utensili, i reparti e i magazzini per avere una situazione in real time degli impianti e per fare manutenzione preventiva degli stessi”, scrive Rusconi. Per abbracciare la nuova rivoluzione industriale si deve quindi partire, conclude Taisch, “dal digitalizzare in modo sistemico e strutturato il mondo fisico, creando un avatar di questo mondo e collegamenti sempre attivi fra il sistema informativo centrale dell’azienda e i sistemi Erp che gestiscono la produzione. Non servono investimenti colossali ma poche decine di migliaia di euro diluite nel tempo”.

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