Dl sostegno: l’opinione di Marco Gay sui vaccini in fabbrica e la proroga dello stop ai licenziamenti

Il presidente di Confindustria Piemonte vuole premere l'acceleratore sulle vaccinazioni di dipendenti e familiari e chiede una riforma degli ammortizzatori sociali

Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte

«Giudicheremo il provvedimento quando leggeremo la versione definitiva. Di certo si parla di un intervento forte, che se le cifre di 32 miliardi fossero confermate equivarrebbe a una manovra economica. E si tratta proprio dell’iniezione di liquidità di cui le imprese in questo momento hanno bisogno», ha dichiarato Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte che, relativamente al fatto che gli annunci siano legati ai fatturati, aggiunge «va bene che siano legati al fatturato, con il confronto sul 2019, e basati sulle percentuali così che anche chi ha avuto perdite minori, ma sempre perdite, se li veda indennizzate».

Sullo stop ai licenziamenti, Gay sottolinea che «È chiaro che la nostra visione è quella di avere un mercato del lavoro mobile. Ma capiamo che la situazione complicata della pandemia che stiamo ancora vivendo ‘spinge’ verso la proroga dello stop licenziamenti. Quello che chiediamo è che però questi mesi di proroga vengano anche usati per accelerare sulle politiche attive del lavoro e sulla riforma degli ammortizzatori sociali. Concentrarsi non solo sull’occupazione ma anche sull’occupabilità può, e deve, essere la carta vincente per uscire da questa situazione. Alle imprese che sono nelle condizioni e nelle possibilità di farlo sia data la prerogativa di realizzare una riorganizzazione aziendale».







Infine, il presidente di Confindustria Piemonte si dichiara favorevole alla vaccinazione di chi lavora in fabbrica e dei relativi familiari: «L’abbiamo già detto e lo ripetiamo. Serve accelerare sui vaccini e su questo ribadiamo la nostra disponibilità, come ha già ripetuto il presidente Bonomi. Non solo per vaccinare i nostri dipendenti e i familiari ma anche per fungere con le nostre fabbriche da punti logistici, sui territori in cui siamo presenti, per la campagna di vaccinazione. Si deve capire che se non sconfiggiamo questo maledetto virus non ci potrà mai essere una vera ripresa produttiva ed economica».














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