Ecco come Made ha supportato l’innovazione di Valmex, Tdk Foil Italy e Cosberg

Filippo Boschi: «Ogni volta che riusciamo a portare l’innovazione nelle aziende italiane riteniamo di aver centrato la missione del Made»

Un momento della tavola rotonda organizzata in occasione di Sps Italia

In occasione di Sps Italia 2022, il competence center Made ha organizzato una tavola rotonda dove tre aziende hanno raccontato come la collaborazione con il centro di competenza ha permesso loro di portare a termine i progetti di innovazione.

Moderata da Filippo Astone, direttore di Industria Italiana, la tavola rotonda è stata aperta da Filippo Boschi, responsabile dei progetti di Made: «Oggi portiamo tre progetti a testimonianza di come Made Competence Center sia in grado di sostenere l’innovazione, interfacciandosi con aziende tra loro diverse per dimensioni e tipologia di settore. Non a caso sono qui presenti realtà che rappresentano uno spaccato dell’industria nazionale composta da piccole, medie e grandi imprese, per le quali abbiamo strutturato percorsi differenti disegnati sulle singole esigenze».







Francesca Capodagli, responsabile pianificazione strategica di Valmex, Riccardo Gregotti, production engineering manager di Tdk Foil Italy e Mauro Viscardi, responsabile special projects and innovation di Cosberg, hanno quindi condiviso con i partecipanti le loro esperienze.

«TDK è una azienda giapponese presente anche in Italia con uno stabilimento produttivo fin dal 1955. Siamo una industria di processo, un ambito dove le macchine rappresentano asset strategici» esordisce Riccardo Gregotti. «Per mantenere l’efficienza dei processi sempre al massimo è necessario estrarre e analizzare i dati prodotti dalle macchine e per fare ciò abbiamo individuato una soluzione che ci permette di monitorare oltre 22mila tag, ovvero variabili di processo. Il supporto di Made è stato fondamentale non solo per l’impostazione del progetto, ma anche per comprendere come riuscire a trasformare tutti questi dati in vere informazioni di valore. Abbiamo deciso di rivolgerci a Made e non a una società di consulenza perché eravamo certi di trovare un supporto a 360 gradi, anche con la possibilità di toccare con mano le applicazioni messe a disposizione dai partner, leader nelle tecnologie più innovative. Il Made, con il suo network di aziende e competenze, è in grado di individuare le aree di miglioramento, di costruire i progetti in funzione degli obiettivi e di seguire la loro implementazione».

«Siamo una pmi bergamasca, che realizza soluzioni personalizzate», dichiara Mauro Viscardi, che descrive una realtà diversa. «Non siamo in grado concretizzare tutte le nostre idee perché ci mancano le competenze per sviluppare i processi di innovazione complessi. In MADE abbiamo trovato un partner che ci ha messo a disposizione le tecnologie necessarie e che ha giocato per noi un ruolo strategico nel progetto di innovazione. Il nostro obiettivo era quello di ridurre i down-time delle macchine e, grazie al supporto di Made, lo abbiamo centrato. Attraverso il Competence Center siamo entrati in un ecosistema che ci ha permesso di fruire di una serie di competenze specifiche e di stabilire relazioni con partner industriali che da soli non avremmo potuto trovare altrove: una consulenza industriale a tutto tondo».

Come ultimo intervento, la testimonianza di Francesca Capodagli di Valmex che, ubicata in provincia di Pesaro Urbino, è tra i maggiori produttori mondiali di scambiatori per caldaie domestiche murali a gas e per l’industria della refrigerazione. «Siamo quella che si può definire una Mid Cap con 350 dipendenti e 100 milioni di euro di fatturato. Siamo orgogliosamente i fornitori di tutti i più grandi produttori di caldaie. La necessità di innovare è sempre stata motivata dal bisogno e non abbiamo mai considerato l’innovazione da un punto di vista strategico. Questa è la rivoluzione che Made ha portato, aprendoci la strada verso questo nuovo tipo di approccio. Nella fase di assesment sono stati individuati sei progetti, che sono stati successivamente identificati ciascuno con una priorità differente. Al momento abbiamo concluso due progetti e da poche settimane abbiamo avviato il terzo, il tutto con grande soddisfazione.

«Ogni volta che riusciamo a portare l’innovazione nelle aziende italiane riteniamo di aver centrato la missione del Made», conclude Filippo Boschi, «che è quella di far crescere le aziende italiane sotto ogni punto di vista: processi, tecnologie, organizzazione, formazione. Il tutto per renderle il più competitive possibile, senza trascurare gli aspetti della sostenibilità. Non dimentichiamo infatti le tematiche di twin transitions, che vedono l’innovazione tecnologica sempre più legata a quella ecologica, un aspetto sul quale oggi è impossibile non fare delle riflessioni».














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