La grande promessa del 5G

di Piero Macrì♦Sarà vera gloria? L’attesa messianica della nuova tecnologia per le reti di comunicazione alimenta le speranze di una rivoluzione che accelererà l’evoluzione dei business innovativi imperniati sul digitale, dalla smart city alla smart factory. Mentre aspettiamo il 5G day di settembre, una ricerca di Accenture fa il punto sulle aspettative di manager, ad  e sullo stato dell’arte

Non sempre le nuove generazioni si dimostrano più intelligenti delle precedenti. Eppure, con il 5G sembra proprio che sia così. In ogni caso per valutare il vero quoziente di intelligenza della prossima infrastruttura di rete sarà bene vederla all’opera, e non manca molto: a settembre, o male che vada entro la fine dell’anno, la rete farà il suo debutto in Italia nelle prime grandi aree metropolitane. Da quel momento avremo modo di capire se i superpoteri del 5G siano davvero reali e se siano all’altezza delle aspettative. Che non sono poche. Alta velocità, affidabilità, capacità di risposta realtime, possibilità di connettere su una stessa cella un numero sempre più consistente di dispositivi. Non esiste però una riflessione univoca sul 5G.

Lo rivela uno studio Accenture, realizzato in Italia e in tutto il mondo, che ha coinvolto le prime linee aziendali di imprese medie e grandi, operanti in diversi mercati (oltre 2mila le interviste, effettuate in 10 diversi paesi). Manca, ancora, una reale comprensione del potenziale del 5G, anche se la metà dei manager crede che la tecnologia permetterà loro di fare cose diverse da quelle che già oggi, con le attuali reti, riesce a fare. Infine, il 70% ritiene che i casi di uso reale siano ancora limitati.







Manca, ancora, una reale comprensione del potenziale del 5G,anche se la metà dei manager crede che la tecnologia permetterà loro di fare cose diverse da quelle che già oggi, con le attuali reti, riesce a fare. Infine, il 70% ritiene che i casi di uso reale siano ancora limitati. La sensazione – sottolineano gli autori dello studio – è che lo scetticismo diffuso dipenda soprattutto dal fatto che l’impatto del 5G sia ancora del tutto imprevedibile: le riflessioni dei dirigenti intervistati tendono a inquadrare la nuova tecnologia in funzione di un’ottimizzazione del business attuale e poca attenzione viene espressa verso futuribili scenari applicativi. «Ci troviamo di fronte ad una trasformazione importante – spiega Michele Marrone, media and technology lead di Accenture Italia – che richiede un’attenta valutazione per comprendere e gestire in maniera profittevole i nuovi ecosistemi che il 5G abiliterà, per le Industry e le persone.»

 

Michele Marrone, media and technology lead di Accenture Italia

 

Italiani ottimisti, 5G per tutti entro il 2022

Nella survey di Accenture si afferma che il 65% manager italiani prevede che entro il 2022 quasi tutti i cittadini possano avere accesso alla rete. È un’aspettativa più ottimistica rispetto al resto d’Europa e del mondo: in Germania solo il 42% dei manager si aspetta una diffusione capillare di questa tecnologia entro i prossimi tre anni, in Francia il 50% e nel Regno Unito il 58% a fronte di un 60% a livello globale. Per capire appieno le potenzialità del 5G e per immaginare nuove applicazioni reali di utilizzo quotidiano, la grande maggioranza (69%, vs il 72% nel mondo) afferma di avere bisogno di un supporto e, nello specifico, è alle telco che la metà delle aziende vorrebbe rivolgersi per progetti o collaborazioni. Tuttavia, il 54% (64% nel mondo) pensa anche che gli operatori delle telecomunicazioni non conoscano in modo del tutto chiaro le opportunità di innovazione per i diversi mercati.

 

Vodafone, come Tim e Fastweb ha in corso sperimentazioni sull’ utilizzo del 5G

Le telco in pole position per la creazione di ecosistemi intelligenti 5G

Secondo quanto affermato da Accenture saranno proprio le telco ad avere un ruolo fondamentale nel tradurre in realtà le aspettative 5G poiché si tiene che l’evoluzione sarà basata su un nuovo modo di sviluppare le applicazioni dove conterà tantissimo la collaborazione tra operatori di rete ed esperti di ecosistemi. «Dalla ricerca – afferma Michele Marrone – emerge con chiarezza che le opportunità siano fortemente dipendenti dal ruolo che interpreteranno le telco, che vengono viste non solo come i depositari dell’infrastruttura ma come player decisivi per sviluppare ecosistemi intelligenti. Si pensi a tutti i settori per i quali è possibile declinare un paradigma di fruizione smart x, dove x può essere l’auto, la fabbrica, l’edificio, la città, l’infrastruttura di pubblica utilità o quant’altro. Al di là dei limiti che potranno manifestarsi inizialmente crediamo che il 5G darà un forte impulso alla connettività e aprirà la strada a innovazioni che avranno un forte impatto sia a livello commerciale che per l’intera economia».

Il 5G potrà favorire l’integrazione e convergenza di settori di industry diversi

All’interno dei differenti ecosistemi che si andranno ad affermare emergeranno ruoli ben definiti. «Le telco dovranno decidere se essere esclusivamente fornitore di servizi o fungere da aggregatore per tutti coloro che valuteranno economicamente vantaggioso essere parte attiva dei singoli ecosistemi». Si prospettano scenari da cui potrà emergere una vera e proprio filiera di sistema che semplificherà la creazione di nuovi modelli di business da parte dei player più disparati.

«Per le telco sarà importante stabilire nuove relazioni che varieranno da ecosistema ad ecosistema. Immaginiamo lo sviluppo di canali dati ritagliati su misura per mercati verticali e quindi accesso a configurazioni di rete differenti poiché i dati, una volta acquisiti, dovranno essere trattati con SLA differenziati in funzione delle particolari esigenze elaborative, real time near real time o altro. L’ecosistema smart car o connected potrà abilitare non solo servizi che il produttore riterrà utile implementare a bordo macchina, ma anche per il mondo assicurativo e dei pagamenti». Si aprono quindi scenari e modelli di business innovativi poiché il 5G si prospetta come l’occasione per una integrazione e convergenza di istanze applicative che arrivano dai settori di industry diversi.

 

L’ecosistema smart car sarà completamente abilitato dal 5G

 

5G per Smart City, Smart Factory, Smart Car, Smart Building

Tutti gli ecosistemi intelligenti che possono essere creati grazie ad acquisizione ed erogazione di dati nel contesto ambientale di riferimento trovano nel 5G una potente leva per realizzare applicazioni e servizi sempre più efficienti. «In un contesto smart city significa, per esempio, poter progettare il perimetro sociale e urbano in logica digitale abilitando la creazione di vere e proprie infosfere metropolitane – aggiunge il manager di Accenture.- Il tutto, facendo leva su soluzioni che possono essere generate dall’interconnessione e dall’analisi dei dati, siano essi riferibili all’energy management, alla sicurezza, si pensi al controllo degli accessi e delle identità, così come al monitoraggio di tutti quei parametri funzionali e vegetativi di una multiforme dimensione metropolitana».

Secondo un recente studio che ha preso in esame 5.000 città medio grandi a livello globale, circa 600, e non ultima Milano, dichiarano di volere integrare progetti smart city nei propri piani di sviluppo. Non è un caso. Da più parti si afferma infatti che la capacità di attrazione di forza lavoro qualificata è sempre più condizionata dall’esistenza di ecosistemi smart. Questo è solo un esempio altrettanti ne possono essere immaginati per altre dimensioni applicative 5G.

 

Il 5G nella fabbrica 4.0

 

5G in ambiente di fabbrica. La convergenza IT-OT

In ambito di impresa e all’interno degli ambienti di produzione, il 5G si propone come backbone su cui far convergere il traffico che viene convogliato dall’ambiente di produzione, portando un elemento di flessibilità straordinaria a supporto di tutte quelle interazioni uomo-macchina e di integrazione IT-OT che progressivamente andranno ad essere eseguite in modalità digitale. Nella fabbrica 4.0 la mobile network di nuova generazione potrà essere di supporto a sistemi di produzione avanzati, manifattura additiva, realtà aumentata, simulazioni, integrazione orizzontale e verticale dei sistemi informativi, Internet delle cose, cloud manufacturing, cybersicurezza, utilizzo e analisi dei big data. Lo sviluppo e implementazione di nuove applicazioni non sarà però velocissimo: non tanto perché la tecnologia non sia pronta ma perché, una volta individuato il caso d’uso e la reale fattibilità tecnica si dovrà tradurre il tutto in un business economicamente vantaggioso.

I superpoteri della futuribile rete si potranno misurare nel medio e lungo periodo

Le vere potenzialità del 5G si riveleranno nel momento in cui la rete sarà dotata di tutta l’intelligenza necessaria per supportare applicazioni e servizi digitali avanzati e, soprattutto, nel momento in cui i dati degli ecosistemi confluiranno nelle sue arterie. Il che vuol dire connettività diffusa e capillare a livello periferico (edge) e capacità di trasporto illimitata sul backbone. Potete stare comunque tranquilli: il giorno in cui avrete tra le mani uno smartphone 5G la vostra giornata sarà identica alle precedenti. Avrete forse una sensazione di maggiore velocità, ma nulla di più. I superpoteri della futuribile rete si potranno misurare nel medio e lungo periodo. Molti lo considerano il naturale alleato dell’intelligenza artificiale, del machine learning, dell’interpretazione algoritmica delle relazioni e interazioni digitali, machine-to-machine e man-to-machine. Altri azzardano che sia l’elemento di maggiore discontinuità che il mondo delle telecomunicazioni wireless abbia mai affrontato, con buona pace di Guglielmo Marconi.














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