Mit Sloan Management-Bcg: solo il 10% di chi adotta l’A.I. ottiene vantaggi

L'intelligenza artificiale è entrata in molte aziende ma solo poche ne hanno ottenuto benefici significativi. Senza un cambiamento culturale, la tecnologia da sola non basta

Roberto Ventura, Partner di Bcg.

L’intelligenza artificiale ha rivoluzionato il modo di lavorare di molte aziende, ma non tutte. Secondo uno studio di Bcg e Mit Sloan Management Review, solo un”azienda su 10 è in grado di generare valore dall’adozione dell’A.I..
È quanto emerge dallo studio Expanding AI’s Impact With Organizational Learning, realizzato intervistando 3.000 manager di 112 paesi: il 70% delle aziende prese in esame è consapevole dell’importanza dell’intelligenza artificiale, e il 59% di questi ha già implementato strategia per integrarla nei processi aziendali. Investimenti mirati in questo campo, quindi, possono essere la soluzione per generare valore. Ad esempio, la costruzione di capacità fondamentali, come infrastrutture per l’impiego dell’A.Ii, talenti e strategia, aumenterebbe del 19% la probabilità di avere successo. Ampliare l’utilizzo dell’AI a diversi use case e andare oltre l’automazione aumenterebbe le probabilità di un altro 18%, mentre avviare un apprendimento organizzativo con questo strumento, attingendo a molteplici modalità di interazione tra uomo e macchina, e creare processi di feedback tra uomo e macchine aumenterebbe le probabilità di un altro 34%. Le organizzazioni che apprendono attraverso l’uso dell’A.I. hanno in comune tre caratteristiche essenziali: facilitano l’apprendimento sistematico e continuo tra esseri umani e macchine, sviluppano molteplici metodi di interazione tra i due, cambiano per imparare e imparano a cambiare. Il risultato? Anche questo è comune a tutte: investire sistematicamente in queste attività determina l’aumento delle probabilità di generare valore del 73%.

Ma come si concilia questo col fatto che solo il 10% riesce a vedere dei vantaggi? Lo spiega Roberto Ventura, partner di Bcg: «La nostra esperienza italiana ci suggerisce che le organizzazioni che creano davvero valore attraverso l’A.I. non solo hanno cambiato i propri processi per utilizzare questi strumenti, ma hanno anche imparato nel tempo attraverso l’A.I. come migliorare ulteriormente i propri processi. La chiave non è insegnare alle macchine, nemmeno imparare dalle macchine. La chiave è imparare con le macchine, in modo sistematico e continuo. La nostra ricerca mostra che queste aziende cambiano intenzionalmente i loro processi, in modo ampio e profondo, per facilitare l’apprendimento organizzativo con l’A.I. Ciò consente loro di agire con precisione quando percepiscono una nuova opportunità e di adattarsi rapidamente quando le condizioni cambiano. Il loro obiettivo strategico è, in altre parole, implementare l’organizational learning, non solo il machine learning».




















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