Hewlett Packard Enterprise qualche giorno fa aveva svelato Frontier, il primo supercomputer al mondo a superare la barriera dell’exascale. Situato presso l’Oak Ridge National Laboratory, il sistema dotato di processori Amd Epyc e acceleratori Amd Instinct ha raggiunto 1,102 exaflop di performance e 62,68 gigaflops/watt di efficienza energetica, guadagnandosi il titolo di “supercomputer più efficiente del mondo”.
Le novità in casa Hpe non si esauriscono qui: è stata siglata una partnership con la francese SiPearl, azienda che opera nel settore dei microprocessori ad alte prestazioni e bassa potenza. Le due aziende svilupperanno congiuntamente un’offerta di supercomputing end-to-end che combina le soluzioni di Hpe e il prossimo processore Rhea di SiPearl, una Cpu basata su Arm, sviluppata per potenziare le prestazioni dell’exascale nel Vecchio Continente.
«L’era dell’exascale ci consentirà di raggiungere nuove scoperte nella scienza e nell’ingegneria sfruttando le prestazioni e l’integrazione di nuovi processori. La tecnologia di SiPearl rappresenta un balzo in avanti nelle prestazioni di calcolo, aumentando al contempo l’efficienza energetica, che è fondamentale per molti dei nostri clienti», ha affermato Justin Hotard, vicepresidente esecutivo e direttore generale, Hpc e Ai, Hpe.
«Siamo entusiasti di questa partnership commerciale e tecnologica con il leader del settore Hpc, Hpe, che ha appena annunciato l’intenzione di costruire la sua prima fabbrica Hpc in Europa», Philippe Notton, ceo e fondatore di SiPearl. «Con l’integrazione del nostro microprocessore Rhea nel portafoglio Hpe e la creazione di un centro di eccellenza congiunto in Europa per consentire l’adozione della nostra soluzione combinata da parte degli utenti finali di supercomputer, guideremo l’innovazione nell’era dell’exascale».