Automotive: la filiera auto segmento B di Fca passa alla piattaforma di Psa

Marsiaj (Ui Torino): “Siamo consapevoli che lo scenario sta cambiando ma abbiamo chiesto a Fiat Chrysler Automobiles di confermare l’attenzione e l’impegno assunto verso il nostro territorio”

Il sito Fca di Mirafiori

Il presidente dell’Unione Industriale di Torino ha contattato i vertici di Fca per verificare i piani di sviluppo e produzione del Gruppo in Italia, in particolare a Torino, e l’impatto che l’adozione della piattaforma francese PsaCmp per i veicoli del segmento B, prodotti nello sta-bilimento di Thychy in Polonia, avrà per le imprese del territorio, tenendo conto che «l’alleanza sulle piattaforme – spiega Marsiaj – viene comunemente adottata dalle case automobilistiche anche tra loro concorrenti».

Giorgio Marsiaj ha raggiunto telefonicamente il responsabile delle attività europee di Fca, Pietro Gorlier, che ha rassicurato in merito, confermando la centralità dell’area torinese per il Gruppo uni-tamente agli impegni assunti nel piano di investimenti italiano per un ammontare complessivo di 5 miliardi di euro.







«Dai colloqui intercorsi – dichiara il presidente dell’Unione Industriale di Torino – che prosegui-ranno nelle prossime settimane, ho avuto ampie rassicurazioni sull’attenzione verso il nostro territorio da parte del gruppo Fca, che ha confermato gli impegni assunti, tra i quali la valorizzazione della filiera nazionale e il coinvolgimento anche nei nuovi progetti delle competenze italiane. Vorremmo che i fornitori italiani potessero cogliere le nuove opportunità che si apriranno, ad esempio grazie all’aumento dei volumi produttivi, in particolare quelli associati ai mo-delli brandizzati Fca. Inoltre, in linea con lo sviluppo in Italia del segmento C-Uv dell’Alfa Romeo a Pomigliano e della Jeep Compass a Melfi e a della 500 Bev a Mirafiori, auspico l’arrivo in Italia e in particolare a Torino, di nuove produzioni che potrebbero dare nuovo slancio e opportunità alle imprese locali. Lo scenario sta cambiando e si sta avviando una nuova era di innovazione che aprirà diverse opportunità di sviluppo, che potranno essere colte solo se si riuscirà a gestire questo momento estremamente difficile e di contrazione mondiale del mercato. Per questo, serve una strate-gia nazionale di lungo periodo da parte del Governo, con una attenta politica industriale a sostegno dell’automotive, perché su questo si misurerà la capacità attrattiva del nostro territorio».














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