La start-up spagnola Factorial supera un miliardo di dollari di valutazione

La piattaforma sviluppata dall'azieda permette una gestione automatizzata delle risorse umane per le piccole e medie imprese a livello globale

I fondatori di Factorial

Factorial, la start-up fondata da Pau Ramon, Jordi Romero e Bernat Farrero nel 2016, ha raggiunto un importante traguardo, superando una valutazione di mercato di un miliardo di dollari, diventando così una delle 1.100 “unicorn” al mondo.

La piattaforma sviluppata da Factorial combina il trattamento personale e pratico di un consulente del lavoro con la tecnologia sicura e veloce di una start-up per offrire alle aziende un servizio estremamente avanzato. Factorial ha appena raccolto 123 milioni di dollari con un round di finanziamento di “serie C”, quello che caratterizza i big player pronti ad acquisire altre società e ad espandersi in nuovi mercati. La crescita è prevista anche in Italia dove la società è già attiva dal 2019 con il dominio Factorial.it e dove la crescita annuale dei ricavi è in linea con i risultati degli altri paesi: oltre il 200% di aumento ogni anno dal 2019 ad oggi. Di fatto, l’azienda è la start-up con la crescita più rapida del settore ed è oggi valutata ad oltre un miliardo di dollari. Dal 2019 ad oggi, anche il numero di clienti è cresciuto in proporzioni esponenziali passando dai 70 iniziali ad oltre 7.000, coprendo 9 mercati globali.







Nell’ultimo round finanziario, guidato da Atomico con la partecipazione di Gic e di tutti i precedenti investitori della start-up – tra cui Tiger Global, Crv, K-Fund e Creandum – la crescita è accelerata di 3,7 volte rispetto al round di “serie B” realizzato un anno fa. In concreto Factorial è la prima piattaforma di gestione automatizzata delle risorse umane “all-in-one” per le piccole e medie imprese a livello globale. Tra le novità di quest’ultimo aumento di capitale, vi è poi anche l’entrata di Luca Eisenstecken – partner di Atomico – nel consiglio di amministrazione di Factorial.

«Siamo orgogliosi di collaborare con Luca e con tutto il team di Atomico, un’azienda che davvero si preoccupa di assicurarsi che la prossima grande azienda tecnologica sia europea» commenta Jordi Romero. E sì perché in quanto a numero di “unicorni” l’Europa ne ha il 19% su un totale mondiale di appena 1.100 aziende, scalzando anche l’Asia al 18%.














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