Efg Consulting: l’export italiano verso gli Emirati Arabi vale 3,2 mld euro nei primi 6 mesi del 2023

L’Emirato di Sharjah si conferma l’hub ideale per le aziende globali che desiderano esplorare i mercati del Gcc, dell’Africa e del sud est asiatico

Sharjah-Italy Business Forum è il convegno promosso dalla società Efg Consulting

Il convegno Sharjah-Italy Business Forum promosso dalla società Efg Consulting ha visto la presenza di numerose personalità di spicco, tra cui S.E. Naser Al Khaja, incaricato d’affari presso l’ambasciata degli Emirati Arabi Uniti in Italia, S.E. Mohamed Al Musharrkh, ceo di Invest in Sharjah; S.E. Ahmed Al Qaseer, ceo di Shurooq, Hamad Al Shamsi, regional investment promotion manager di Invest in Sharjah; e Salim Al Musharrkh, senior executive per la promozione degli investimenti presso lo Sharjah Fdi Office. Sharjah è riconosciuta come la capitale culturale ed il polo industriale degli Emirati Arabi Uniti, dove le possibilità per le aziende italiane di esportare il Made in Italy in un hub in pieno fermento aumentano grazie alla sua posizione strategica, situata tra l’Europa e l’Asia orientale e con un comodo accesso ai principali aeroporti e porti internazionali sia del Golfo Arabico che dell’Oceano Indiano (è infatti l’unico Emirato con affaccio su entrambe le coste), che permette di penetrare anche i mercati del Gcc, dell’Africa e del Sud Est Asiatico.

«Nei primi sei mesi del 2023, l’export italiano verso gli Emirati Arabi è aumentato del 12.6% e ha raggiunto i 3,2 miliardi di euro. L’Italia è il secondo fornitore europeo degli Emirati Arabi Uniti e questo è un dato molto significativo. Infine, bisogna tenere conto del fatto che gli Emirati hanno una previsione di aumento del pil del 4% per il 2024» – dichiara Giovanni Bozzetti, presidente di Efg Consulting.







I settori che possono beneficiare maggiormente delle opportunità offerte dall’Emirato di Sharjah sono quelli legati all’economia circolare e alla sostenibilità, manifattura, mobilità e logistica, healthcare, agritech, cultura e turismo.

«In Italia c’è necessità di un sempre crescente supporto a favore della naturale propensione all’internazionalizzazione delle aziende, soprattutto a favore delle pmi. Negli Emirati Arabi Uniti ci sono moltissime opportunità, non soltanto come base logistica e commerciale, ma anche per produrre i propri manufatti per soddisfare le esigenze di quei mercati, a maggiore ragione oggi, che la supply chain si è accorciata». – continua Bozzetti.

Sharjah è l’hub ottimale per le aziende globali che desiderano esplorare i mercati emergenti, con una forte propensione allo sviluppo di iniziative pionieristiche nell’ambito della sostenibilità, della ricerca e dell’innovazione a livello mondiale. Qui troveranno terreno fertile le aziende che cercano una base produttiva, ma anche logistica.

«Sharjah è innanzitutto interessante per le pmi perché ha una struttura di costi particolarmente efficiente rispetto agli altri Emirati. Qui, inoltre, sono partiti numerosi programmi dedicati sia alle pmi sia alle start-up affinché possano fare matching con altre attività presenti sul territorio. Da non dimenticare, la presenza di una struttura chiamata Sharjah Entrepreneurship Center che supporta le aziende in tutta la fase di costituzione all’interno dell’emirato di Sharjah» – afferma H.E. Mohamed Al Musharrkh, ceo di Invest in Sharjah.

 

 














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